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Ferro 3 - La casa vuota di Kim Ki-duk

8 settembre 2004 Recensioni 0 Commenti
Ferro 3 - La casa vuota

Mikado, 3 Dicembre 2004 – Silenzioso WOW

Tae-suk vive nelle case lasciate vuote dagli inquilini in vacanza, senza rubare o danneggiare nulla. Sun-hwa è una ex modella sposata con un uomo d’affari che la maltratta e la fa vivere come una reclusa all’interno della sua villa. Un giorno i loro destini si incontrano, e tra loro si stabilisce un legame fortissimo…


Jae Hee davanti ad una foto di Lee Seung-yeon in una scena di Ferro 3Undicesimo film del regista coreano Kim Ki-duk, Ferro 3 è un film silenzioso, ma che dice molte cose. Il suo tema di fondo è la libertà: «siamo tutti case vuote, e aspettiamo che qualcuno apra la porta e ci liberi», dichiara lo stesso regista. Tae-suk non vive in una casa sua non perché non se ne possa permettere una, ma perchè non avere una casa (o averne infinite, che è la stessa cosa) è per lui la massima espressione della libertà. Sun-hwa, che una casa ce l’ha, la vive come una prigione, la sua vita è un mosaico mal ricomposto, come la foto che ricompone in una delle case in cui va a vivere con lui. Loro vorrebbero solo vivere la loro vita libera senza dar fastidio a nessuno, attraversare sfiorandola la vita degli altri, facendone parte solo attraverso le foto che scattano sovrapponendosi ai ritratti di famiglia, senza sottostare ai vincoli che la società ci impone; ma nel nostro mondo “reale” ciò non è possibile.
Lee Seung-yeon in Ferro 3Una delle poche cose che Tae-suk si porta appresso è una mazza da golf con la sua pallina. La mazza, il Ferro 3 del titolo, è nota agli appassionati di golf per essere uno dei meno usati, quello che rimane, nuovo ed intonso, nella sua sacca di camoscio – simbolo della vita che Tae-suk vive, diversa da quella di ogni altro. Anche nel momento in cui egli si dovrà confrontare con la giustizia, alla stazione di polizia ed in carcere, Tae-suk è lontano dal nostro mondo: non tenta nemmeno per un attimo di spiegare la sua posizione quando viene accusato ingiustamente di omicidio. Mentre ogni spettatore sente dentro di sè un grido che dice: «Spiega quello che è successo! Diglielo che non sei stato tu!» il giovane si fa scorrere tutto addosso, come se il mondo di noi mortali non lo riguardasse.

Jae Hee, Lee Seung-yeon e Kwon Hyuk-ho in Ferro 3Il film di Kim Ki-duk è stato presentato a Venezia come film-sorpresa, in concorso, ed ha riscosso un grande successo, sia tra gli appassionati che lo seguono dai tempi de L’isola e Address Unknown, sia tra chi non è già un suo fan. Con il suo straordinario stile narrativo, allo stesso tempo ironico e sornione ma anche molto profondo e drammatico, tocca il cuore dello spettatore, che si trova a pensare che non sarebbe poi male dare la possibilità a Tae-suk e Sun-hwa di vivere, in sua assenza, nella propria casa, di farsi toccare dalle loro vite senza peso. Ottima la performance dei due attori che, senza dire in due più di due parole per tutto il film, riescono a comunicare tutta la forza del loro amore e delle loro scelte. Ha ragione Kim Ki-duk: «non è dato sapere se il mondo in cui viviamo è sogno o realtà», e qualche volta non ha nessuna importanza.


La locandina di Ferro 3Titolo: Ferro 3 – La casa vuota (Bin-Jip)
Regia: Kim Ki-duk
Sceneggiatura: Kim Ki-duk
Fotografia: Jang Seung-baek
Interpreti: Jae Hee, Lee Seung-yeon, Kwon Hyuk-ho, Joo Jin-mo, Choi Jeong-ho, Lee Joo-suk, Lee Mi-sook, Moon Sung-hyuk, Park Jee-ah, Jang Jae-yong, Lee Dah-hae, Kim Han, Park Se-jin, Park Dong-jin, Lee Jong-sub, Lee Ui-soo, Ryoo Jong-hwa
Nazionalità: Corea del Sud, 2004
Durata: 1h. 30′


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