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"Bronx" di Robert De Niro

5 ottobre 2003 Recensioni 7 Commenti
Bronx

Penta Distribuzione, 1994 – Lucido

Figlio di un onesto lavoratore, Calogero cresce adorando il boss mafioso del suo quartiere. E quando il boss lo prende sotto la sua ala protettrice, il padre capisce che l’educazione che quel criminale può dare a suo figlio non ha nulla a che vedere con i valori che lui sta tentando di insegnargli…


Prima, e finora unica, regia di Robert De Niro, Bronx è un film che stilisticamente deve quasi tutto a Martin Scorsese, offrendo anche una situazione iniziale che ricorda da vicino Quei bravi ragazzi. Ma De Niro è bravo a controllare il materiale a sua disposizione e a presentarcelo con la giusta sensibilità, rendendo il film la storia di due adulti che pensano di sapere quale sia il modo migliore di educare un ragazzo. Ma uno dei due adulti è il padre del ragazzo, l’altro è un criminale. Sono due uomini che, in maniera diversa, possono sembrare eroi agli occhi di un diciassettenne: uno si alza presto ogni mattina per dar modo a moglie e figlio di mangiare carne una volta a settimana, l’altro è al di sopra di tutto e di tutti. Bronx non è un film di mafia, è un film sui valori della vita.

Basato su un atto unico scritto da Chazz Palminteri, che in teatro era solito interpretare tutti i ruoli, è scritto per lo schermo dallo stesso Palminteri che dà poi vita in maniera memorabile a Sonny. Ed è proprio questo newyorchese DOC a impressionare maggiormente sullo schermo, non il De Niro autista di autobus e non il giovane Lillo Brancato, che dieci anni dopo ancora non è riuscito a scrollarsi di dosso l’influenza dell’ingombrante Robert (vedere la sua recitazione ne Il nostro Natale di Abel Ferrara).

A dir la verità lo script esagera in alcuni punti nel voler inserire troppi temi, come i conflitti razziali che erano comunque all’ordine del giorno nella Grande Mela del 1968, e mette insieme un finale che appare alquanto banale, ma ogni elemento è trattato con la giusta attenzione e la giusta delicatezza. Il rapporto tra Calogero e Jane è il perfetto esempio della mano felice che l’esordiente regista dimostra di avere. A prescindere dalle influenze stilistiche.


La locandina di BronxTitolo: Bronx (A Bronx Tale)
Regia: Robert De Niro
Sceneggiatura: Chazz Palminteri
Fotografia: Reynaldo Villalobos
Interpreti: Robert De Niro, Chazz Palminteri, Lillo Brancato, Francis Capra, Taral Hicks, Kathrine Narducci, Clem Caserta, Alfred Sauchelli Jr, Frank Pietrangolare, Joe Pesci, Robert D’Andrea, Eddie Montanaro, Fred Fischer, Dave Salerno
Nazionalità: USA, 1993
Durata: 2h. 01′


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Attualmente ci sono 7 commenti a questo articolo:

  1. Riccardo ha detto:

    Bob se la cava sia davanti che dietro la camera da presa, ma come fa?

  2. Eddie ha detto:

    Film meraviglioso. Ottimo cast, ottima regia (un esordio davvero ottimo per De Niro dietro la macchina da presa, benché sia effettivamente debitore di Scorsese), meravigliosa colonna sonora.
    Impressionante la somiglianza tra De Niro e Lillo Brancato.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Brancato vent’anni dopo fa ancora il verso a De Niro, come stile di recitazione…

  4. Eddie ha detto:

    Non ho visto molti altri film con Brancato, provvederò.

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Diciamo che Brancato non ha fatto molti altri film che valgono la pena di essere visti.

  6. Guido ha detto:

    Beh, ora è in carcere… “Talento sprecato”, direi.

    Gran bel film, concordo con la recensione sull’interpretazione memorabile di Palminteri.

  7. Alberto Cassani ha detto:

    Però di tempo per dimostrare il suo talento ne ha avuto, e direi che non c’è riuscito. Poi è finito in galera per cose molto serie, per cui non dev’essere esattamente un fine pensatore.

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