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"Carnage" di Roman Polanski

1 settembre 2011 Recensioni 41 Commenti
Carnage

Medusa, 16 Settembre 2011 – Eccessivo

Due undicenni litigano al parco e il primo colpisce al viso l’altro con un bastone. I gentori si incontrano per trovare il modo di far capire ai figli la gravità di ciò che è successo, ma le differenze sono tante e la discussione degenera presto…


John C. Reilly, Jodie Foster, Christoph Waltz e Kate Winslet in CarnagePresentato in concorso al Festival di Venezia 2011 e molto atteso dagli addetti ai lavori, Carnage tradisce in pieno la sua origine teatrale fin dalla seconda inquadratura. Che di per sé non sarebbe un difetto, né tantomeno un problema, se non fosse che Polanski non media tra il linguaggio teatrale e quello cinematografico, investendo gli spettatori con la recitazione esagerata dei quattro protagonisti, con dialoghi fatti di battute e battutine che si esauriscono senza un vero perché e con un ritmo dettato da pause che sembrano fatte apposta per lasciare all’audience il tempo di ridere.

John C. Reilly, Jodie Foster, Christoph Waltz e Kate Winslet in CarnageLa sceneggiatura di Carnage, scritta dallo stesso Polanski insieme all’autrice della commedia, si concentra sulla presa in giro della più tipica classe media statunitense, ma il tentativo di essere sofisticata e profonda cede presto il passo a strepiti e cadute di tono. Non c’è dubbio che i dialoghi abbiano più di un momento brillante (un  paio anche geniali), ma tutto sembra troppo studiato per risultare convincente a chi non si abbandona completamente a ciò che ascolta. Il film tenta di fare diversi discorsi “alti”, ma proprio perché sono diversi finiscono tutti per essere solamente accennati – ironizzati – all’interno di un film di breve durata, dando così l’impressione che la pellicola abbia poco da dire e non riesca in realtà ad andare da nessuna parte.

Jodie Foster e John C. Reilly osservano Kate Winslet e Christoph Waltz in CarnageCome detto, il cast recita sopra le righe – nella seconda parte molto sopra le righe – e la cosa dà lo strano effetto di trovarsi davanti a uno di quei film in cui si racconta la difficoltà di mettere in scena una commedia teatrale, da La sera della prima di Cassavetes a Rumori fuori scena. Con la differenza che qui manca totalmente l’autoironia dei personaggi. Nel marasma generale è solo Kate Winslet che riesce a rimanere a galla, mentre affonda clamorosamente un’insopportabile Jodie Foster. Eppure ci si può divertire, anche se solo a sprazzi, se si evita di riflettere troppo sul senso delle battute, cosa che invece dovrebbe essere l’aspetto più importante in una commedia sofisticata. Ma d’altra parte, se la risata più grossa arriva quando qualcuno vomita sui pantaloni di qualcun altro, allora è ovvio c’è qualcosa che non va…


La locandina di CarnageTitolo: Carnage (Id.)
Regia: Roman Polanski
Sceneggiatura: Roman Polanski, Yasmina Reza
Fotografia: Pawel Edelman
Interpreti: Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly
Nazionalità: Francia – Germania – Polonia – Spagna, 2011
Durata: 1h. 19′


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Attualmente ci sono 41 commenti a questo articolo:

  1. […] di cui parlava Müller nell’intervista riportata più sopra) e inizia la proiezione di Carnage di Roman Polanski. In sala, solo ed esclusivamente accrediti rossi e blu (giornalisti di periodici […]

  2. Plissken ha detto:

    Non so ancora se andare o meno a vederlo al cinema… 🙂

    Polansky è un regista al quale sono affezionato, anche se gli ultimi lavori compresi “il pianista” e “l’uomo nell’ombra” non mi hanno entusiasmato. Ho trovato il primo sin troppo retorico, il secondo poco avvincente, entrambi un po’ troppo “di maniera”. “La nona porta” l’ho trovato superiore da un punto di vista “registico”, ma se confrontato con “Rosemary’s baby” ahi ahi ahi… Insomma, non capisco se Polanski abbia perso un po’ di smalto o se non sono in grado di apprezzarne appieno le ultime opere, tra le quali prediligo “La morte e la fanciulla”.

    Mi è piaciuta invece moltissimo la prova di attore nel fim “una pura formalità”, che ricordo con piacere.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Be’, l’alternativa questo venerdì sono I Puffi…

  4. Plissken ha detto:

    Ehi, non dimenticare Kung Fu Panda 2…

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Ma io parlavo solo dei film che escono dopodomani.

  6. Plissken ha detto:

    Ah scusa, credevo fosse una battuta (intesa come: ci sono poche alternative attualmente in circuito). 🙂

    Ho visto solo ora che anche “Contagion” è già arrivato in sala nella mia cittadina… mi sembra che il passaggio dal Festival alle sale sia abbastanza rapido, tutto sommato.

  7. Alberto Cassani ha detto:

    Sì, è uscito venerdì scorso. Capita ogni anno con diversi titoli, anche se forse quest’anno meno che in passato, che escano in sala durante il Festival.

  8. Marci ha detto:

    “Ah scusa, credevo fosse una battuta (intesa come: ci sono poche alternative attualmente in circuito). ”

    cosa avreste da ridire contro Kung Fu Panda 2?

  9. Alberto Cassani ha detto:

    Marci, la battuta era riferita ai Puffi.

  10. Marci ha detto:

    ah 🙂
    io Kung Fu Panda 2 l’ho trovato molto gustoso 😀

  11. weach1952@ ha detto:

    un groviglio che si dipana senza regole
    Carnage
    produzione settembre 2011
    di Roman Polanski,

    “Leggiamo” Carnage come un groviglio sociale di regole che cade con tutte le sue impalcature liberando pensieri e psicologie che altrimenti resterebbero imprigionate , false o non espresse .
    “Tratto da una piece per il palcoscenico di Yasmin Reza (il dio della carneficina )
    Carnage è lungometraggio per interno, dove l’introspezione della regia , intelligente, acuta, destabilizzante, entra dentro il tessuto mentale due coppie che si confrontano e si scontrano in modo sarcastico”nuotando nel loro vuoto di valori che li rende tutti asetticamente persi”.
    La simbologia dello specchi che osserva e si fa osservare ha in se un valore introspettivo quella “quello di proporci nello specchio , in quell”attimo di osservazione o pausa del movimento temporale,lo strumento maestro per dipanare una matassa troppo aggrovigliata.
    Roman Polanscki, vede nell’habitat domestico, fra quattro mura,appunto in un ambiente circoscritto, il luogo ideale del confronto che diviene possibile , quasi obbligatorio .
    La casa,” ambiente fuori dal resto” ,nel film , non è luogo di ristoro e di protezione ma solo il contesto dove tutto il male possibile trova agio per essere esplicitato.
    La convinzione della regia viene fortemente ribadita in molte altre filmografie vedi, luna di fiele, trasposizione cinematografica del romanzo”Lunes de fiel “ di Pascal Bruchner,:vedi La morte e la fanciulla; ( dove si pone in chiara luce il legame psicologico indissolubile fra vittima e carnefice.) Rosemary’s Baby ,Repulsion,L’inquilino del terzo piano.
    Breve cenno della trama: in conseguenza di un litigio fra figli due coppie di genitori si incontrano per comporre il contenzioso sopravvenuto ; ma l’incontro in realtà diviene scontro pieno di colpi bassi,sia fra le coppie che fra coniugi : conflitti , pulsioni, incomprensioni si agitano nel proscenio attraverso l’abile regia che scruta gli eventi in questi ambienti domestici di una casa borghese americana; sfumature di sarcasmo, di egoismo si celano un poco ovunque mentre la cinepresa si diverte ad inserirsi nel conteso della conversazione mentre altrove si allontana per concedere un poco a tutti noi il ruolo comodo di osservatori e di estraneità.
    La vibrazione musicale del twist finale sembra smorzare il senso drammatico del tutto ,quasi proporre una lettura compositiva oppure suggerire un’ interpretazione melodrammatica.
    Gli attori , tutti all’altezza dei ruoli assegnati dalla regia, offrono nella recitazione una vivida rappresentazione del disagio che dilaga , che a volte ha del grottesco , altrove diviene delirio e sorpresa.
    In qualche modo Roman Polanski ,estetico, addolorato e disperato, descrive il conflitto fra forma ed energia , fra materia e spirito, fra i diversi piani dell’ essere che si osservano , si compenetrano ,si desiderano , si respingono in fiero tenzone ,poi inevitabilmente si ricompongono essendo solo per, per illusione , distinti .
    Concludo con una dichiarazione che mi ha colpito del bravissimo regista Roman Polanski che ho estrapolato da sue varie conversazioni:” esista un “continuum dimensionale” , dove l’energia fluisce e defluisce , in modo circolare ,provando sempre nuove esperienze; non credo in un Dio personale ,credo che siamo energia e basta che si sperimenta senza disperdersi ; noi siamo l’energia che crea il paradiso e l’inferno , qualcosa di fantastico inspiegabile ma che c’è.”
    Intelligente ed originale il nostro immenso Roman Polanski!!!!!
    Film acclamato dalla critica e dal pubblico, al festival di Venezia non ha vinto nulla ma resta comunque opera di alto profilo, sicuramente ai livelli del miglior Roman Polanski .
    Vale quattro stelle d’oro, la vostra attenzione , e soprattutto i piacere di andarlo a vedere , come vorrete o potrete; suggerisco la visone del film in lingua originale con i sottotitoli italiani ; purtroppo il doppiaggio non è apparso perfetto e ci ha sottratto qualcosa .
    buona visone
    weach illuminati
    .

  12. Riccardo ha detto:

    Bhè dai non è della miglior filmografia di Polanski ma considerando il soggetto tutt’altro che facile non era difficile sfiorare il ridicolo ma almeno il tentativo si può dire riuscito.

    A proposito Plissken mi auguro che fosse solo uno scherzo quello del Pianista che è veramente il terzo miglior film sull’argomento ebrei/nazismo dopo Schindler’s List e La Caduta. E anche l’uomo nell’ombra non è perfetto ma è un thriller abbastanza fuori dagli schemi e originale viste le uscite degli ultimi anni in questo genere.

  13. Alberto Cassani ha detto:

    Riccardo, se in mezzo alle frasi ci butti lì qualche virgola si riesce a capire meglio cosa vuoi dire… Comunque secondo me qui il ridicolo lo si è sfiorato in più di un’occasione (non solo il vomito che ho citato nella recensione), però comunque il film si mantiene in linea di galleggiamento. Però mi chiedo se il tono scelto originariamente dalla Reza sia quello giusto per un film: prova a pensare a cosa sarebbe uscito se sceneggiatura e regia le avesse curate Haneke…

  14. Riccardo ha detto:

    Si Alberto, chiedo scusa per le virgole ma scrivevo di fretta, non posso scrivere il commento e guardarmi carnage contemporaneamente 😉

  15. Plissken ha detto:

    Riccardo, purtroppo “Il pianista” non mi ha convinto del tutto. A parte una certa antipatia “a pelle” per Brody, non ho ravvisato nel film quasi nulla di inedito, o meglio, nulla che possa in qualche modo far sì che questo film abbia una marcia in più rispetto ad altri sull’argomento. Naturalmente non dico sia un brutto film, anzi, ma non ci trovo niente (o ben poco) che possa ricondurre la regia a Polansky.

    “L’uomo nell’ombra” mi è sembrato un discreto film, ma nulla di eccezionale.

    Riguardo “La caduta” è piaciuto parecchio anche a me, anche se mi associo (forse erroneamente) a quanti pensano che la figura di Hitler sia stata un po’ troppo “umanizzata”; il problema è che non so se ciò possa rispondere al vero: Hitler l’ho sempre visto e sentito nei documentari e non aveva l’aria di una personcina gentile, ma non ho modo sapere se nella “vita privata” la sua personalità fosse diversa da quanto tramanda la Storia.

    Riguardo i film sull’olocausto, tra i miei preferiti ci sono “Arrivederci ragazzi” e appunto “Shindler’s list” anche se a mio avviso Spieberg come spesso accade ha rovinato un po’ il finale. “Notte e nebbia” è più un documentario, quindi non lo includo. Per i miei gusti ottimo “La vita è bella” (nonostante sia di Benigni…); un po’ sopravvalutato “Train de vie”.

  16. Marco ha detto:

    Visto con piacere. Scivola via molto veloce anche per la sua breve durata. Qualche risatina lo fatta. Comunque si anche a me è sembrato un pò troppo costruito a modo e alcune volte veramente inverosimile (ma quante volte sono usciti dalla casa e subito dopo rientrati???).
    Comunque il migliore per me è stato Waltz.

  17. Sebastiano ha detto:

    Leggo adesso che Plissken ritiene un po’ sopravvalutato “Train de vie”.
    Io ricordo che e’ stato “danneggiato” proprio dal successo strepitoso di “La vita e’ bella”.

  18. Alberto Cassani ha detto:

    Di sicuro è stato danneggiato dal contrasto che è stato creato in Italia col film di Benigni, ma forse anche per quello se n’è parlato tanto, e probabilmente più di quanto avrebbe meritato.

  19. Plissken ha detto:

    Ciao Sebastiano,

    a dire il vero non so se “Train de vie” si possa ritenere danneggiato dal film di Benigni: suppongo che teoricamente si possa anche affermare il contrario, ovvero che “la vita è bella” abbia avuto funzione di “traino” alla motrice del treno, come del resto ipotizza anche il Cassani.

    Non intendevo comunque dire che “Train de vie” è un brutto film, tutt’altro: diciamo che, per i miei personali gusti, è appunto un po’ sovravvalutato poiché, per quanto valido, non vi scorgo caratteristiche di eccellenza. 🙂

  20. Marco ha detto:

    Albe che ne pensi de “La Nona Porta”? I tuoi preferiti di Polansky?

  21. Alberto Cassani ha detto:

    Polanski non è un regista che ho mai veramente amato. Tra i suoi film però ho adorato “Una pura formalità”. “La nona porta” non l’ho visto.

  22. Plissken ha detto:

    Un piccolo lapsus, Cassani: “una pura formalità” è di Tornatore… 🙂

    Anche io lo adoro, e l’interpretazione di Polanski è eccezionale. E’ uno dei pochi film italiani “moderni” che ho in DVD…

  23. Alberto Cassani ha detto:

    Eh… E’ che sono terrorizzato dai colpi di mercato che sta progettando quel genio dell’allenatore del West Ham…

  24. Plissken ha detto:

    Urka, fatico assai a seguirti su tale argomento, ho dovuto cercare su Google il significato di “west ham”… 🙂

    Comunque “Carnage” l’ho guardato stasera: non credo si possa definire una buona freccia all’arco di Polanski.
    La recensione è molto esplicativa e c’è ben poco da aggiungere. Qualche buon momento c’è, ma la percentuale in tal senso non è sufficiente a mio personale avviso per definirlo un film riuscito. In verità, nemmeno lo script mi sembra particolarmente valido. Di Polanski vi ho ravvisato ben poco, potrebbe essere un film di chiunque.

  25. Alberto Cassani ha detto:

    http://mad283.wordpress.com/2012/03/07/congratulazioni-hai-appena-incontrato-la-icf/

    Riguardo il film, non so se si possa comunque fare i complimenti a Polanski per aver tentato qualcosa di completamente diverso da ciò che aveva fatto fino ad ora, oppure ci si debba semplicemente chiedere quanto male fosse conciato economicamente per aver accettato la prima marchetta che gli è capitata sulla scrivania.

  26. weach illuminati ha detto:

    ciao ragazzi,
    il film è un esperimento,
    di basso costo,
    incisivo,
    penetrante,
    apparentemente banale,
    ma non è così…………………..
    è in scena in un interno il vuoto che esiste nelle convenzioni sociali
    un caro saluto a tutti

  27. Plissken ha detto:

    Thanks per il link, credo (credo) di aver compreso meglio la battuta. 🙂

    Riguardo Polanski… si, forse da un certo punto di vista è da ammirare per il tentativo; mi chiedo però: se il flm non fosse di Polanski ma un regista “x”, come lo avremmo giudicato? Con più indulgenza o maggior severità?

    @Weach
    comprendo la tua accurata (come sempre del resto) analisi e quindi anche le conclusioni annesse. Per ciò che concerne il concetto di base, inteso come critica a certi “valori” tra i quali il diffuso perbenismo di facciata, concordo con te. Diciamo che reputo l’implementazione, sia nello script che nella regia, di livello bassino, considerando la prestigiosa firma… 🙂

  28. weach illuminati ha detto:

    ciao Plissken
    caro amico,
    il bello delle opinioni sta nel fatto che ognuno ha la sua…………….e la tu è rispettabile.
    Ho visto nel film………………..direi quasi una commedia molto “stretta”…………ciò che mi interessava
    qualcosa che mi è rimasto dentro
    che ha inciso sul mio subconscio
    non cadendo nel banale
    un caro saluto
    weach

  29. Alberto Cassani ha detto:

    Plissken, nessuna battuta, in realtà. Ho semplicemente detto che tifo West Ham e l’articolo linkato certifica quanto sia forte il mio tifo… Comunque, di certo se il regista fosse stato un signor nessuno il film avrebbe avuto meno enfasi sulla stampa, anche se il cast di tutto rispetto non gli avrebbe comunque permesso di passare in sordina.

  30. Plissken ha detto:

    Si Cassani, grazie per la precisazione;: con “battuta” mi riferivo al tuo stato d’animo “terrorizzato” (mi auguro scherzassi..!-) Per fortuna meduiante il link avevo intuito il senso del tuo post ma temevo mi fosse sfuggito qualcosa. 🙂

    Riguardo Carnage sicuramente come dici il film avrebbe avuto in ogni caso una certa risonanza, mi chiedo solo se, nel caso la regia fosse stata curata da un esordiente, avrebbe avuto buone critiche o meno. E’ un quesito destinato a rimanere senza risposta, ma non ne faccio certo un dramma ovviamente, è giusto pour parler.

    Un caro saluto a Weach, che si dimostra sempre un Signore.

  31. Alberto Cassani ha detto:

    Ma quale scherzo? Quello sta cercando di comprare Elia e Krasic…!

  32. Anonimo ha detto:

    ma è vero che jodie foster è lesbica?

  33. Anonimo ha detto:

    cassani studiati un po di cinema va. hai adorato una pura formalità ma non citi l’inquilino del terzo piano,oliver twist,il pianista,rosemary baby,etc etc… mi sa che di cinema non ci capisci nulla.

  34. Alberto Cassani ha detto:

    L’arteriosclerosi non ha niente a che fare con la conoscenza della storia del cinema…

  35. Plissken ha detto:

    Uno dei primi sintomi è lo scordarsi le norme più elementari dello scrivere, come l’uso delle maiuscole.

  36. weach illuminati ha detto:

    la qualità indiscussa Di Alberto Cassani non è in discussione non ti mettere mai al livelli di chi ” sclera” hai ben altro da offrire !!!!!!!!!!!!!!!!!!
    ciao Alberto

  37. Alberto Cassani ha detto:

    No problem, Weach: Giuseppe lo conosco e so che alle volte si lascia troppo prendere. D’altra parte, quando invece lettori occasionali danno per scontate cose riguardo la mia preparazione e la mia professionalità solo perché non ho apprezzato un film che viene studiato nelle università, allora mi girano un po’ di più le balle…

  38. Plissken ha detto:

    Chiedo venia, mi sono un attimo perso… vi riferite al mio commento? Anche io ho avvisaglie di arterosclerosi…

  39. Alberto Cassani ha detto:

    No, all’anonimo (Giusepe Caschetto) che mi consiglia di studiare storia del cinema.

  40. Marco ha detto:

    Albe “Cena Tra Amici” l’hai visto?

  41. Alberto Cassani ha detto:

    Non credo nemmeno di aver letto nulla, a riguardo.

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