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"Elektra" di Rob Bowman

17 gennaio 2005 Recensioni 0 Commenti
Elektra

20th Century Fox, 4 Febbraio 2005 – Scarso

Elektra è la migliore killer a pagamento disponibile sul mercato. Qualcuno dice sia tornata dal regno dei morti per dare la caccia ai cattivi, qualcun altro neanche crede alla sua esistenza. La leggenda la vuole fasciata da un abito di seta rossa, con in mano due pugnali a tre punte – i sai – ed esperta di arti marziali…


Jennifer Garner in ElektraFuoriuscito del Daredevil con Ben Affleck di due anni fa, che per nostra fortuna non incassò abbastanza da convincere gli executive della Fox a farne un seguito, questo Elektra è un film a sé stante, senza alcun collegamento con la precedente pellicola e senza alcun accenno a quanto accaduto in precedenza.

Scritto dal poco promettente trio Raven Metzner, Stuart Zicherman & Zak Penn (un esordiente, un sophomore e lo sceneggiatore dell’Ispettore Gadget), il film è diretto da Rob Bowman, esperto regista televisivo visto al cinema anche con X-Files: il film e Il regno del fuoco. La pellicola racconta al pubblico digiuno di comics l’origine del personaggio e del suo mondo in un breve ma poco pregnante prologo disegnato, prima di lasciare spazio ad una trama che ha ben poco a che fare con il fumetto da cui il film prende spunto.

Will Yun Lee e Jennifer Garner in ElektraE’ chiato fin dall’inizio l’intento di realizzare l’ennesimo esempio di cinema hollywoodiano di contaminazione asiatica, con sequenze di arti marziali e scene d’azione iper-adrenaliniche a fianco purtroppo di dialoghi di dubbia riuscita e dell’abuso di effetti computerizzati. Il risultato è innanzi tutto un personaggio protagonista poco interessante e del tutto privo del sex appeal che ha nelle pagine disegnate (colpa anche della Garner), ed una schiera di comprimari di ben poco conto e ancor meno interesse (come la bella Natassia Malthe, la cui Typhoid Mary è completamente inutile allo sviluppo della trama). E se il modo in cui sono animati i tatuaggi di uno dei cattivi è particolarmente d’effetto, non così si può dire dei combattimenti veri e propri, pieni di inquadrature ravvicinate e montati a mille all’ora. Forse è stata solo la necessità di nascondere il fatto che gli attori non abbiano le capacità che i loro personaggi millantano, certo è che in questo modo le sequenze finiscono per non avere stile e quindi non riuscire ad appassionare.

Chris Ackerman in ElektraLa sceneggiatura gioca molto su un trauma infanzia subito da Elektra, e ci racconta anche qualcosa del suo addestramento alle arti marziali, ma non riesce a chiudere nessuno dei cerchi che disegna. L’intreccio è banale e scontato, e in un’ora e mezza di proiezione c’è una sola scena realmente ispirata (il combattimento coi lenzuoli bianchi). Tutto il resto è meglio dimenticarselo, e per fortuna stavolta il pubblico statunitense non se l’è bevuta. Meglio riprendere in mano i fumetti di Frank Miller.


La locandina di ElektraTitolo: Elektra (Id.)
Regia: Rob Bowman
Sceneggiatura: Zak Penn, Raven Metzner, Stuart Zickerman
Fotografia: Bill Roe
Interpreti: Jennifer Garner, Goran Visnjic, Kirsten Prout, Will Yun Lee, Cary-Hiroyuki Tagawa, Terence Stamp, Bob Sapp, Natassia Malthe, Chris Ackerman, Edson T. Ribeiro, Colin Cunningham, Hiro Kanagawa, Mark Houghton, Laura Ward
Nazionalità: USA, 2005
Durata: 1h. 36′


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