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Broken Flowers di Jim Jarmusch

13 dicembre 2005 Recensioni 3 Commenti
Broken Flowers

Mikado, 2 Dicembre 2005 – Malinconico

Don Johnston è uno scapolo che ama vivere in solitudine. La routine quotidiana si spezza il giorno in cui riceve una lettera anonima con la clamorosa rivelazione di essere padre di un ragazzo di 19 anni. Don parte allora alla volta delle ex-fidanzata che potrebbero essere le madri del ragazzo…


Bill Murray con Julie Delpy sullo sfondo in una scena di Broken FlowersIn Broken Flowers la struttura a episodi tipica del cinema di Jarmusch, se da un lato cerca di chiarire il passato da Don Giovanni del protagonista, dall’altro aiuta a costruire un buon grado di tensione nella trama. Durante gli spostamenti, per esempio, la regia indugia sulle inquadrature dello specchietto retrovisore, come se il lungometraggio raccontasse di un inseguimento nervoso piuttosto che di una meta da raggiungere. Anche se i luoghi degli Stati Uniti toccati sono ben conoscibili, il percorso fatto da Don si trasformerà ben presto in un viaggio interiore. Giunto nelle città delle vecchie compagne, egli ripiomba nel passato.
Bill Murray e Jessica Lange in Broken FlowersSi presenta alla porta con un mazzo di fiori che dovrebbero aiutare a vuotare il sacco più facilmente. Il copione risulta sempre malinconicamente uguale a se stesso, ma le reazioni delle interessate non sono per nulla piacevoli, da qui Broken Flowers. Cercare di far rivivere il sentimento provato anni prima si rivelerà quasi impossibile. Don non è mai riuscito a stabilire dei rapporti duraturi. Questa è la dura verità. Gli affetti gli sono scivolati tra le dita lasciando una solitudine senza rimedio. Le donne che incontra, ognuna a suo modo e non tutte con troppa delicatezza, fanno capire quanto pesi il fardello di questa mancanza cronica di desiderio. Il dialogo con il personaggio interpretato da Sharon Stone, in questo senso, è una delle cose più belle di tutto il film.

Bill Murray e Sharon Stone in Broken FlowersLa voglia di cambiare la propria vita incoccia contro il sentimento di rivalsa delle bellissime signore rintracciate per l’America (Jessica Lange e Tilda Swinton, oltre alla già citata Stone). Quando la ricognizione sembra infruttuosa, Don nota all’aeroporto un ragazzo con zaino in spalla che, approssimativamente, ha l’età dell’ipotetico figlio; lo ferma, gli parla, gli offre del cibo. Il giovane è timoroso, poi si fida e inizia a discorrere. Don, ormai fissato sull’ipotesi paterna, gli chiede se la persona che cerca sia lui e lo fa fuggire. È pronto a rivoluzionare la propria vita a prescindere dalla presenza del figlio che forse è solo l’ennesima invenzione di una donna rancorosa. Anche se l’espressione del volto, sempre distaccata e laconica, sembrerebbe dire il contrario, Don accusa il colpo. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un uomo all’affannosa ricerca di una redenzione che nessuna crisi di mezza età può più rimandare.
Jeffrey Wright e Bill Murray in Broken FlowersA dire il vero questa situazione è tipica di tutti (e dico tutti!) gli ultimi film con l’ex-acchiappafantasmi come personaggio principale, talmente simili tra loro da far pensare a un genere Murray-oriented tutto giocato sull’introspezione. In più, in questo delicato Broken Flowers nello spettatore viene creato il senso di quanto sia duro un tuffo nel passato. Per ampie sequenze il film lascia trasparire il disagio di chi riapre vecchie ferite, ripensa ad antichi rancori o rimette in discussione decisioni già prese. Jarmusch dà spazio a un uomo con il bisogno di persuadersi che si chiede se la sua vita sia costruttiva, positiva e degna di essere vissuta. Don è la persona che concede l’ennesima possibilità a un fidanzato da lasciare in fretta e furia, è chi partecipa alle rimpatriate scolastiche a decenni di distanza, chi cerca di far rivivere degli amori già finiti, chi cerca di riaccendere le avventure vacanziere. E come tutti loro, pur sapendo che soffrirà, lo fa ugualmente.


La locandina di Broken FlowersTitolo: Broken Flowers (Id.)
Regia: Jim Jarmusch
Sceneggiatura: Jim Jarmusch
Fotografia: Frederick Elmes
Interpreti: Bill Murray, Jeffrey Wright, Sharon Stone, Frances Conroy, Jessica Lange, Tilda Swinton, Julie Delpy, Chloë Sevigny, Alexis Dziena, Christopher McDonald, Heather Simms, Brea Frazier, Mark Webber, Meredith Patterson, Ryan Donowho
Nazionalità: USA, 2005
Durata: 1h. 48′


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Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. […] tanto che qualcuno non trova posto a sedere. È capitato ad esempio alla proiezione romana di Broken Flowers di Jim Jarmush, tenutasi il 28 novembre 2005 nella saletta dell’ANICA. Due giorni dopo, Roberta […]

  2. El Duderino ha detto:

    Poche parole. Tanta carne.
    Un film che aiuta più a porsi domande che a trovare risposte.

    Non sono un giga fan di Jarmusch, ma lo apprezzo perchè non vuole spiegare e esteriorizzare tutto, all’americana.

    E poi c’è Bill Fuckin’ Murray. Punto.

  3. Plissken ha detto:

    Mannaggia, Jarmush è un regista che ammiro molto, ma questo film me lo sono perso.
    Ribadisco nel caso ce ne fosse bisogno la bontà del riportare in evidenza (in Cinefile) anche film “vetusti”: già immesso nella lista delle prossime visioni. 🙂

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