Stai leggendo:

"Un giorno a Settembre" di Kevin Macdonald

5 gennaio 2006 Recensioni 1 Commento
Un giorno a settembre

Distribuito in home-video – Lucido

Le Olimpiadi di Monaco del 1972 furono sconvolte dall’azione di un gruppo terroristico palestinese denominato “Black September”, che prese in ostaggio alcuni membri della delegazione israeliana. Le forze dell’ordine tedesche reagirono scompostamente e i negoziati si protrassero a lungo…


Uno dei membri di "Black September"Quante cose ci hanno regalato, le Olimpiadi del 1972… Le sette medaglie d’oro di Mark Spitz con altrettanti record del mondo, la doppietta di Valeriy Borzov nello sprint, quella di Lasse Virén nel mezzofondo dopo la lotta con Prefontaine nei 5.000 e la caduta nei 10.000, le medaglie della ginnasta Olga Korbut, il primo oro di Teófilo Stevenson, il canestro di Belov… Eppure, le Olimpiadi di Monaco sono state consegnate alla Storia per gli eventi che ebbero luogo il 5 Settembre 1972. Un Settembre Nero.

Andre Spitzer con alle spalle uno dei membri di "Black September"Attraverso una dosata voce fuori campo (in originale di Michael Douglas) e un ottimo uso del materiale d’archivio, lo scozzese Macdonald ci racconta di come un gruppo di terroristi palestinesi prese in ostaggio undici tra atleti e allenatori della delegazione israeliana chiedendo la liberazione di 200 prigionieri del governo di Israele. Le 21 ore che seguirono sono quanto di più drammatico si possa immaginare, con la disorganizzazione del governo tedesco a farla da padrona e la volontà del comitato olimpico di non interrompere le gare a segnalare quanto quell’attentato abbia stordito il mondo.

La delegazione israelliana alle Olimpiadi di Monaco 1972Le Olimpiadi di Monaco erano speciali per molti motivi, sportivi ma non solo: davano alla Germania l’occasione di dimostrare di essersi lasciata alle spalle Hitler e la Seconda Guerra Mondiale, e davano agli israeliani l’occasione di tornare nella culla del nazismo. Erano il miglior palco che quelli di “Black September” potessero trovare per lanciare il loro grido, e infatti mai come allora la parola “Palestina” è stata pronunciata da bocche occidentali. Kevin Macdonald è bravo a presentarci la situazione – le sue origini e le sue conseguenze – concentrandosi sui fatti e sulle testimonianze, approfondendo solo il giusto una situazione politica che non avrebbe avuto fondo, dando così maggior impatto a quelle ventun ore.

I tre membri di "Black September" sopravvissuti al Massacro di Monaco, durante la conferenza stampa al loro arrivo in SiriaL’intevista alla vedova di Andre Spitzer, allenatore della squadra israeliana di scherma, e all’unico membro del commando palestinese ancora vivo sono la parte portante del film, ma tutto il lavoro giornalistico di Macdonald è di ottima fattura: approfondito e spesso scioccante, sempre lucido ed efficace. Tanto è toccante il racconto dell’ultimo incontro tra Spitzer e sua moglie, quanto è agghiacciante quello del palestinese sull’inizio dell’operazione, quanto è realmente da lacrime agli occhi la sequenza della cerimonia funebre nello Stadio Olimpico. Al di là dell’effettiva portata degli eventi narrati, che hanno radicalmente cambiato l’atteggiamento di tutti i terroristi nei confronti dei loro nemici così come la percezione che i civili hanno del terrorismo, il merito dell’efficacia del film va soprattutto ad un regista capace di realizzare un documentario sconvolgente pur senza esagerare i toni e senza apparire inoppurtuno neanche nell’ottima scelta musicale. Un film straziante come l’urlo di Ian Gillan.


La locandina statunitenseTitolo: Un giorno a Settembre (One Day in September)
Regia: Kevin Macdonald
Sceneggiatura:
Fotografia: Neve Cunningham, Alwin H. Kuchler
Interpreti: Ankie Spitzer, Jamal Al Gashey, Gerald Seymour, Alex Springer, Gad Zahari, Shmuel Lalkin, Manfred Schreiber, Walter Troger, Ulrich K. Wegener, Hans-Dietrich Genscher, Schlomit Romajo, Magdi Gahary, Zvi Zamir, Dan Shillon
Nazionalità: Regno Unito, 1999
Durata: 1h. 34′


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Mirko ha detto:

    Guardando questo documentario, sono rimasto shockato dalla disorganizzazione tedesca… ai limiti del ridicolo, davvero… come afferma uno degli intervistati, anche io mai mi sarei aspettato una cosa del genere dalla Germania che è sempre stata un esempio di efficenza… per non parlare dell’altro attentato sull’aereo, un vero e proprio colpo di coda sull’intera imbarazzante vicenda… sono rimasto allibito… comunque gran bel documentario, sono d’accordo in toto con la recensione. Grazie per il consiglio, Albe.

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.