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Soundtrack: "Ruggine" di Fornasier, Magri & Miride

10 ottobre 2011 Soundtrack 0 Commenti
Roberto Pugliese, 23 Settembre 2011: * * * ½
In collaborazione con Colonne Sonore

Lavoro collettivo e tutt’altro che di facile ascolto, quello realizzato per il nuovo film di Daniele Gaglianone. Un interessante esempio di come musica e suoni si possono saldare per dar vita a un ambiente efficace e di grandissima atmosfera…


E’ un lavoro collettivo e di ricerca, quello che ha condotto al complesso e inquietante paesaggio sonoro del film di Daniele Gaglianone. Evandro Fornasier e Massimo Miride (cui si aggiungono qui Walter Magri nonché Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore in veste di arrangiatori e produttori artistici) avevano già all’attivo una collaborazione col regista marchigiano di adozione torinese, che ha prodotto nel 2004-2005 il CD audio con libro Come ordini urlati in una tempesta di vento, testo di teatro sonoro ispirato a Malcolm Lowry. A questi si aggiunge l’utilizzo, in versione vocale e ritmica, del singolo “Un campo lungo cinematografico” firmato da Le Luci della Centrale Elettrica, il gruppo-progetto di cui è anima, chitarrista, batterista e vocalist il ferrarese Vasco Brondi. Ne scaturisce un mix molto particolare, urticante, ipnotizzante, che i tre musicisti hanno firmato di volta in volta o da soli o insieme o in coppie alternate: un insieme tuttavia unitario e omogeneo, dal quale si alzano, spettrali, suoni di metallo nei quali sembra davvero di “udire” – sinesteticamente – la ruggine, in riverberi lividi, disperate quanto rapide oasi melodiche, bagliori spettrali di vibrazioni industriali, rumori “significanti” e sinistri.

Il lavorìo sulle chitarre, utilizzate secondo una particolare tecnica “strisciata” (“Canzone di Amir”) è estremamente significativo e suggestivo, anche perché ruota in realtà intorno ad un ricorrente e desolato giro di accordi e di arpeggi emotivamente intensi. Il molteplice ed elaborato apporto elettronico e tecnologico (il tutto è stato mixato e registrato a Torino, e masterizzato a Napoli da Domenico De Luca con la supervisione musicale di Giovanni Guardi) è fondamentale nell’ottenimento di un climax e di una distanziazione incantatorii (”Aria di Berlin”). Ci sono momenti di rasserenamento all’insegna di “ballad” quasi rycooderiane (“Banda”) e altri di piani sonori sovrapposti, come gli archi neoclassici e il pianoforte solo che risuonano fantasmatici sullo sfondo di “Nascosto”. Malgrado l’approccio chiaramente intellettuale e laboratoriale degli autori, l’esito è molto netto rispetto alla funzione nel film: una sospensione della memoria fra passato e presente ottenuta con echi infiniti, riverberi a perdere, filamentose reliquie di suoni che si rincorrono senza una meta precisa (“Passi”), mimetizzazioni corali distorte e larvali (“Povero mio cuore”), funebri pulsazioni percussive (“Quello è ancora vivo”) nelle quali si fanno strada effetti da puro horror, seguendo una delle direzioni possibili – sia pure in chiave interiorizzata e complessa – prese dal film.

Naturalmente l’obiezione possibile è che non stiamo ascoltando musica ma “effetti”: in realtà siamo davanti a un design del suono (come nel caso, diversissimo, di Teho Teardo) nel quale l’elemento musicale e l’artificio sonoro possono anche saldarsi: “Rumore rosa” sembra chiamare le chitarre a effetti semipercussivi o comunque impropri ma ad esempio in “Stocastica” il disegno melodico – poche terzine discendenti e ripetute – si affaccia comunque, accasciato e ripetuto, a denotare la presenza di una precisa e sapiente quanto elementare “scrittura”, mentre “Vociare” chiama il pianoforte a vagare con mesti accordi su un sibilare continuo e avvolgente di cigolii, sospiri sonori, “presenze” foniche misteriosamente onnipresenti.

Non certo un soundtrack di facile ascolto ma, in ultima analisi, “ambient music” efficace come poche altre, evocativa di un inferno della memoria che non produce iperboli sonore esplosive ma piuttosto un magma pervasivo e perturbante, dal quale affiorano ancora, liricamente, scampoli di umanità.


Titolo: Ruggine

Compositore: Evandro Fornasier, Walter Magri, Massimo Miride

Etichetta: RadioFandango, 2011

Numero dei brani: 12 (10 di commento + 2 canzoni)
Durata: 34′ 14”


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