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"I Fiumi di Porpora" di Mathieu Kassovitz

18 novembre 2000 Recensioni 2 Commenti
Francesco Puglisi, 18 Novembre 2000: Mediocre
FilmAuro, 27 Ottobre 2000

Un poliziotto è inviato nella piccola cittadina di Guernon per indagare su un assassinio, la vittima è stata ritrovata con gli occhi strappati, le mani mozzate e in posizione fetale. Nella vicina città di Sarzac, invece, un ispettore scopre che un gruppo di teppisti ha profanato la tomba di una ragazzina morta a 10 anni nel 1982…


La storia, tratta da un romanzo scritto da Jean-Cristophe Grangé che a sentire lo slogan ha venduto milioni di copie, inizia in maniera quasi convincente ed intrigante, ma poi con l’andare del tempo cominciano ad affiorare i primi dubbi. Dubbi ed interrogativi che ci si aspetta vengano risolti, e soprattutto svelati, alla fine, ma che vengono quasi dimenticati per lasciare spazio ad un finale col botto, che fa però cilecca. Inutilmente complicato, a volte con troppi silenzi e con intuizioni che nascono dai personaggi e sembrano riguardare solo loro, visto che il pubblico non ha molti appigli a cui ricollegarsi.

I due protagonisti se la cavano, anche se a volte Reno è un pò troppo pesce lesso, e Cassel adrenalinico ma non apprezzabile appieno. Ma se c’è una cosa che dà fastidio è il fatto che al protagonista le soluzioni sembrano piovere letteralmente dal cielo: avete presente quando (e accade in molti film) il protagonista si trova in una situazione un pò ingarbugliata, che sembra senza soluzione, come ad esempio la ricerca in un appartamento di un indizio da parte di un poliziotto, che alla fine scoraggiato per non aver trovato nulla, proprio quando sta per varcare la soglia della porta si volta, e in uno sguardo trova ciò che cercava, trova la soluzione? Ebbene ciò è bello quando accade una volta, ma qui lo sceneggiatore ha abusato troppo su questo “trucco”, e la storia ne risulta un pò troppo artificiosa.

Come già detto, il film si complica inutilmente, prende strade e pone interrogativi che poi non conducono a nulla. Ad esempio: perché i corpi sono in posizione fetale? Perché vengono amputate loro le mani? E risolve il mistero nel modo più banale. Il regista Kassovitz fa il suo dovere, a volte con qualche tocco di stile tecnico non necessariamente richiesto, e riesce comunque a creare un bella ambientazione, grazie ad una buona fotografia. Carino il tema d’accompagnamento, ma resta comunque un film che punta alto ma che alla fine sfiora la mediocrità.


Titolo: I fiumi di porpora (Les rivières pourpres)
Regia: Mathieu Kassovitz
Sceneggiatura: Jean-Christophe Grangé, Mathieu Kassovitz
Fotografia: Tierry Arbogast
Interpreti: Jean Reno, Vincent Cassel, Nadia Farès, Dominique Sanda, Jean-Pierre Cassel, Karim Belkhandra, Didier Flamand, François Levantal, Francine Bergé, Philippe Nahon, Laurent Lafitte, Robert Gendreu, Christophe Bernard
Nazionalità: Francia, 2000
Durata: 1h. 46′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Invece io l’ho trovo un bellissimo thriller, con scenografie assolutamente bellissime e angoscianti nello stesso tempo.
    Le location sono perfette per il trema trattato, faranno sentire lo spettatore veramente a disagio.
    Sceneggiatura che sinceramente mi ha appassionato e il finale mi ha lasciato di stucco.
    Attori molto bravi. Musica d’atmosfera.

  2. Marco ha detto:

    Rivedenedolo posso ridimensionare il mio precedente commento. La prima ora è molto godibile, nel proseguio concordo con la recensione, leggermente ingarbugliato e mal spiegato (o spiegato velocemente) con molto domande irrisolte che lasciano allo spettatore un pò di dubbi alla fine.
    Gli altri pregi li riconfermo.

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