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"Il danno" di Louis Malle

24 settembre 2007 Recensioni 28 Commenti
CineFile

Penta Distribuzione, 1992 – Nocivo

Colui che ha subito un danno diventa pericoloso perché sa di poter sopravvivere… E’ la sopravvivenza che lo rende tale perché non ha pietà. Sa che gli altri possono sopravvivere, come lui…


Jeremy Irons e Juliette Binoche in una scenaAccattivante e melliflua, questa pellicola di Louis Malle narra di un distinto uomo conservatore e della passione che lo rapisce per la giovane fidanzata del figlio. Il film, liberamente tratto dal romanzo di Josephine Hart, vede come protagonista l’apparente “tetragono” Stephen Fleming (Jeremy Irons), ricco uomo d’affari alle prese con una scaltra e fatale Anna Barton (Jiuliette Binoche). La vicenda si articola e prende forma quasi da subito, motivo per il quale lo spettatore viene convinto a continuare la visione alquanto lenta e cadenzata del film. Louis Malle ci mostra un mondo esterno freddo e convenzionale, nel quale la vita scorre monotona e perfetta come da copione, dentro il quale inizia a divampare la passione tra i due personaggi principali. Dopo il loro primo incontro di impeto e d’amore i due non si lasceranno sfuggire occasione per unirsi all’insaputa del figlio di Stephen, Martyn, il quale credendo di aver trovato la donna della sua vita, chiede ad Anna di sposarlo.

Jeremy IronsNonostante la trama rimandi ad una qualsiasi tragedia dell’antichità il film, come del resto il romanzo, attrae chi lo visiona e riesce a trasportarlo nell’intimo e privato universo dei due amanti: molto erotiche alcune scene della pellicola le quali, pur non mostrando nudi integrali, giungono allo spettatore come eccitanti perché possibili.
Il titolo in inglese, Damage, è il riferimento ad un avvenimento che è accaduto ad Anna in gioventù, del quale lei ora porta gli strascichi e dal quale non si libererà mai. Fortificata da questo “danno” che ha ricevuto e che Louise Malle svela con una certa abilità poco per volta, la femme fatale è consapevole di essere la più forte e di poter sopravvive a tutto ciò che la vita le riserba. L’interpretazione della Binoche è buona ma non delle migliori, al contrario di quella di Jeremy Irons, il quale riesce a comunicare tutto il suo ardore, la sua fragilità, la sua sofferenza.

Juliette BinocheIl regista utilizza gli strumenti adatti per la realizzazione di questo film, in alcuni momenti toccante e flemmatico allo stesso tempo, mostrando al pubblico i dualismi ricorrenti: tradizione-libertà, razionalità-passione, freddezza-trasporto, e caratterizzando anche i personaggi secondari, che fungono da elementi esterni e chiarificatori della vicenda passata. A questo proposito risaltano i ruoli delle altre due donne presenti nella vita del miserabile Stephen: la figlia più piccola (Gemma Clarke) sospettosa, intelligentissima e sarcastica nelle battute, e la moglie, una splendida Miranda Richardson nei panni della sposa fedele, piacente e raffinata.

Peter StormareLa sensazione che si avverte si configura nel desiderio di voler, almeno una volta, provare una passione tale da farci dimenticare chi realmente siamo e a chi possiamo nuocere, accompagnata da una delle più banali morali, abbastanza evidenti.

Nonostante la lentezza che lo caratterizza, il film è ben sceneggiato e ogni parola ha un suo peso all’interno della storia, che viene musicata da Zbigniew Preisner in una colonna sonora sicuramente celebrativa.


La locandinaTitolo: Il danno (Damage)
Regia: Louis Malle
Sceneggiatura: David Hare
Fotografia:Peter Biziou
Interpreti: Jeremy Irons, Juliette Binoche, Miranda Richardson, Rupert Graves, Leslie Caron, Gemma Clarke, Benjamin Whitrow, Jason Morell, Henry Power, Raymond Gravell, David Thewlis, Peter Stormare, Francine Stock, Barry Stearn, Roger Llewellyn
Nazionalità: Regno Unito – Francia, 1992
Durata: 1h. 55′


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Attualmente ci sono 28 commenti a questo articolo:

  1. Anonimo ha detto:

    Il mio film preferito! Eccezionale, stupendo! Visto più volte sempre con la medesima attenzione!

  2. Guido ha detto:

    Ciao Alberto, per fortuna ho trovato questa pagina per non uscire dal percorso tematico.
    Di Malle hai visto “Atlantic City”? L’ho sempre cercato ma è fuori dal mercato da tempo e in tv non si è mai visto, almeno recentemente.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Credo di averlo visto in Tv negli anni 80, ma non ci metterei la mano sul fuoco. In effetti non credo sia mai uscito in DVD, almeno da noi. Però se vuoi vederlo e ti va bene anche in inglese, puoi trovarlo in streaming su Vidics.

  4. Plissken ha detto:

    Questa sede un po’ “francese” mi sembra appropriata per un pensiero a Claudio G. Fava, un Critico che sapeva trasmettere molto bene la passione per il cinema d’oltralpe e non solo a cui mi sento di dovere molto.
    Il suo papillon mancava da un bel po’ dalla programmazione televisiva, ma sapere che non “volerà” mai più rattrista. Che D*o l’abbia in gloria.

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Eh… Era un tipo di giornalista cinematografico che ormai non esiste più, quello che spiega le cose al pubblico generico. E’ il grande difetto dei critici televisivi di oggi, secondo me: non aiutano mai il pubblico a capire cosa stanno per guardare.

  6. Plissken ha detto:

    Sono d’accordo; credo sia riuscito ad avvicinarsi allo spettatore “generico” ben più di quanto abbiano fatto altri illustri quali il Rondi o Kezich. Ricordo divertito come a volte presentasse con toni un po’ perplessi film in programmazione magari scelti da egli stesso o come altre volte riuscisse a far emergere le qualità delle pellicole senza ricorrere a virtuosismi lessicali gratuiti. Oltre a ciò, era sicuramente un Personaggio con la “P” maiuscola, con l’eleganza (e l’ironia) propria dei gentleman di un tempo.
    Se ben ricordo si deve a lui, al di là del doppiaggio e diffusione nei palinsesti della nostra TV di molto cinema francese, il recupero di film come “Acque del sud” o addirittura “Il grande sonno” ridoppiati per sua volontà.
    Nei notiziari lo hanno nominato più che altro per “Beautiful”… ma sicuramente i cinefili lo ricorderanno per molte altre (belle) cose. Per me è stato uno dei principali artefici della passione che nutro per il cinema.

  7. Dominetta V. ha detto:

    Io trovo che “Il danno” sia un film molto educativo,al di là delle apparenze.Perché insegna che perdersi nella passione,nella più irragionevole delle passioni(la futura moglie di tuo figlio,anche se ci deliri al primo sguardo,NON DEVE ESISTERE per te,ma proprio nemmeno se ti si denuda davanti) produce solo frutti malefici.Il personaggio di Irons tradisce il figlio,tradisce la moglie,madre di suo figlio,ma tradisce soprattutto se stesso,e tutte le cose che fino a quel momento aveva insegnato ai membri della sua famiglia,le cose che erano state le fondamenta della sua esistenza.Il risultato di questa perdita totale della ragione è quello che sappiamo:il dolore perfetto.Il figlio,inebetito da ciò che gli appare in tutta la sua crudezza davanti,
    accidentalmente muore sotto i suoi occhi,la moglie lo lascia sigillando nel cuore tutto il suo odio per lui,la figlia non vorrà vederlo mai più,e la scaturigine di tutto,quella donna che tanto lo aveva stregato,si renderà irreperibile,finendo con lo sposare un altro.Lui concluderà i suoi giorni vivendo alla giornata,prigioniero del passato,e quando un giorno incontrerà per caso lei,quella donna che fu la sua rovina,con stupore incredulo si dirà che ” non sembrava diversa da tutte le altre “.

  8. Sebastiano ha detto:

    Dominetta, sono con te (almeno per quanto ricordo del film, visto parecchi anni fa).
    Io sono convinto che tutto il cinema abbia in qualche modo un compito educativo, ma bastasse…
    Siamo per natura bisognosi di toccare il fuoco per sapere se scotta, se ce lo dicono gli altri non ci basta, oppure peggio: riteniamo che si’, il fuoco scotta, ma solo gli altri, noi possiamo toccarlo.

  9. Ninnio ha detto:

    Dominetta e Sebastiano
    Complimenti

  10. Nino ha detto:

    Dominetta e Sebastiano
    Complimenti

  11. maura ha detto:

    un film di cui avevo sentito parlare quando uscì,come del film di un amore proibito tra futuro suocero e nuora.io l’ho visto molti anni dopo e devo dire che mi è piaciuto moltissimo.al punto di averlo rivisto tante volte.un film come questo parla di una cosa che può accadere nella vita reale.e mostra a quale distruzione si va incontro,quando l’amore diventa ossessione.tra l’altro,il film è interpretato da due bravissimi attori,non avrebbero potuto scegliere meglio.in questo film ,traspare subito,a mio avviso,un certo disagio del protagonista,quando,al rientro dopo una giornata di lavoro,guarda la sua bella casa .memorabile la scena dell’incontro tra il dorror Fleming e Anna.i loro occhi parlano più delle parole,l’imbarazzo è visibile quando la ragazza entra nella casa del fidanzato e vede il padre.da quel momento, nulla sarà più come prima.la morte del figlio è la catastrofe inevitabile,e si porta dietro lo stravolgimento della vita di tutti i protagonisti.così Stéphan si ritrova solo ad avere una vita tutta sua,ma improntata al rimorso e alla solitudine.emerge in questo film anche una sorta di lieve distacco affettivo tra i componenti della stessa famiglia,la moglie di lui è innamorata,ma da per scontato l’amore tra loro due .ovvio che l’uomo si lasci andare al fuoco della passione ,che la ragazza ricambia in pieno.non avevo visto molti film con Jeremy Irons,ma devo dire che in questa interpretazione da il meglio di sè

  12. Anonimo ha detto:

    volevo complimentarmi con Dominetta,perchè ha compreso molto bene un film come Il Danno,sul quale io ho già dato un giudizio più che positivo.riconosco di essere una fan di Jeremy Irons,ma,astraendomi da questo,volevo dire un’altra cosa,non è esagerato dire che questo film ha,in un certo senso,valore educativo.il suo monito ,specie nella scena finale,sembra quello di dissuadere tanto gli uomini quanto le donne ad impelagarsi in una relazione sessuale.non so quanti,ma io questo film lo trovo bellissimo,coinvolgente dall’inizio alla fine.Juliette Binoche è una brava attrice,anche se,a parere mio,è più carina che bella,ma ,al pari di Irons,è adattissima alla parte.non sono invece d’accordo con chi ha trovato questo film insignificante,con scene di sesso ridicole,che sembrano più scontri fisici,per me sono ,invece,molto ben recitate.questo film mi ha fatto esternare tante emozioni,bravissima Miranda Richardson che mi ha fatto piangere nell’esternare il suo dolore,mentre Irons la sorregge.mi sono sembrati una coppia che ha perso il loro figlio per davvero .anche Rupert Graves è fantastico,quando guarda con amore quella fidanzata che non è degna di lui.e lo sguardo carico d’odio con cui guarda il padre impegnato in un amplesso appassionato con la futura nuora,e questo padre ,che prima era tutto un fuoco con una nuora altrettanto focosa,ha lo stesso sguardo di chi vorrebbe andare sotto terra ..mi è piaciuta anche l’interpretazione di Gemma Clarke,sospettosa ed intelligente,un fiim che oer me resterà sempre un “cult”

  13. nicola ha detto:

    ltnon conosco molto bene i due attori perchè da tempo non vado molto al cinema.ma mia moglie me ne ha palato con tanto entusiasmo che ,poco tempo fa,l’ho voluto rivedere.debbo dire che sono stato consigliato bene.il film parla di una situazione che non è poi così surreale come ho letto in altri commenti.fatti come questo sono molto più frequenti e “nascosti di quanto si possa immaginare.tra l’altro.un film intitolato “Il danno”.l’avevo sentito nominare certamente molti anni fa.mi è piaciuta l’interpretazione di Jeremy Irons,nel quale ho riconosciuto l’attore che avevo apprezzato nel film”la maschera di ferro” ed anche nel film “la casa degli spiriti”.mia moglie poiè una fan di questo artista,di cui mi ha raccontato molti particolari.mi è piaciuta l1attrice francese,che trovo anche bella.il film non ha proprio nulla di volgare,le scene di sesso rientrano perfettamente nella tematica del racconto,gli altri artisti sono sconosciuti,ma ho apprezzato tantissimo Miranda Richardson,che ha recitato molto bene e,nel finale,con un realismo sconvolgente.bravissimo anche “Rupert Graves,che ha saputo calarsi egregiamente nella parte del figlio innamorato sinceramente della fidanzata e ferito a morte quando sorprende il padre in un amplesso così appassionato con la futura nuora,che poco prima chiunque avrebbe potuto capire,dietro quella porta,che lì c’erano un uomo ed una donna che “ci davano”alla grande.un film che purtroppo finisce male,ma questo lo si capisce poco dopo l’inizio..mai impelagarsi in avventure extraconiugali.un monito”

  14. anonimo ha detto:

    che dire? film stupendo,tragico,non volgare,con scene di sesso che non devono,a mio modesto parere,scandalizzare nessuno.fantastico come sono rapiti i due protagonisti principali,quando si vedono per la prima volta,fino al punto da incespicare nelle parole.quando poi lei sale in macchina,dopo che Martin le ha fatto conoscere i suoi genitori,il desiferio dei due protagonisti è quasi palpabile.la figlia di lui studia la situazione,mentre tiene una palla da tennis tra le mani.non tarderà molto ,di lì a poco,ad accorgersi che il padre è cambiato,quel padre che non ha per lei grandi attenzioni.tra l’altro la ragazzina non dimostra particolare simpatia per Anna,mi pare di cogliere.bravissimi gli altri interpreti,recitano con molto realismo.io sono una signora di sessantacinque anni ,conosco e apprezzo da tempo Jeremy Irons,di cui sono ammiratrice,non potevano scegliere attore migliore di lui.qui è semplicemente eccezionale.con quel viso che sembra intagliato nella pietra,quegli occhi dolci e severi a un tempo,le labbra sottili ma ben disegnate,altissimo e magro.i ruoli drammatici si addicono al bell’attore.scusate se sono uscita dalle righe,ma mi sento ancora giovane.bravo e très charmant

  15. Anonimo ha detto:

    mi chiamo Stefy e ho visto questo film che mia madre mi consigliava insistentemente.una sera ho messo a letto i bambini,troppo piccoli per questo film,e l’ho guardato con mio marito.lui conosce più di me l’attore Jeremy Irons,molto apprezzato anche dai miei genitori.io mi ricordo di lui nella parte di Aramis,nel film “la maschera di ferro” e “Scar”nel re Leone.all’epoca ero adolescente.il film mi è piaciuto,anche se mi è apparso in tantino surreale che un suocero ed una nuora si innamorino.ha una certa suspence perchè non si sa come va a finire questa relazione,se i protagonisti vengono scoperti dalla moglie.invece ci va tristemente di mezzo il figlio,il che è anche peggio.ma neppure il padre fa una bella fine.se fossi stata la moglie,avrei ammazzato mio marito.ottima interpretazione degli attori

  16. lea ha detto:

    sono una signora giovane che ama molto il cinema.mi piace molto l’attore Jeremy Irons perché é bravissimo,carismatico e,a mio parere,un gran bell’uomo.ho visto moltissimi film da lui interpretati ,di cui il danno è il mio preferito.per me in questo film ha superato sè stesso.so che recentemente è stato riproposto in televisioni private ma io lo vedo e rivedo on line.il film per me potrebbe essere preso come monito per riflettere bene sull’opportunità di intraprendereo meno una relazione fuori dal matrimonio o convivenza.siamo essere umani e tutti possiamo sbagliare.non è facile mantenere il controllo quando incontriamo una persona che ci attrae irresistibilmente.io sono portata a pensare che si può tradire più perchè qualcosa non va tra noi ed il partner,piuttosto che per leggerenza.nel film Anna appare subito come una ragazza problematica ed inquietante.quando al ricevimento riconosce di spalle il padre del suo ragazzo,sembra che vada letteralmente a cacciarsi nei guai,fin da quando rimane estasiata a guardarlo.lui pure è attratto da lei all’istante,al punto che dopo non riesce neanche a seguire il discorso del collega,Steven Fleming è perennemente serio ed imbronciato,non considera granchè i figli e la moglie non sa avvincerlo con la passione.per questo lui intraprende una relazione appassionata con la futura nuora.peccato per l’epilogo tragico,e sorprendente.il film non è scandaloso.le scene di sesso sono molto soft,un cult,un film da vedere e rivedere

  17. Anna Rosa ha detto:

    non avevo mai sentito parlare di questo film,che data del lontano 1992.conosco l’attore inglese perchè è molto noto e di lui avevo visto La casa degli spiriti ,per cui l’avevo apprezzato moltissimo.ma mi è bastato vedere questo splendido film per annoverare Irons tra i migliori attori.nella scena finale,mi è venuto spontaneo paragonarlo ,per bravura,al nostro Marcello Mastroianni,da me ritenuto insuperabile.il film narra di una di quelle passioni non frequenti ma non per questo impossibili,talmente forte che irrompe nella vita tranquilla di un aspirante ministro ,sconvolgendola rovinosamente.Anna,la bravissima Juliette Binoche,interpreta la parte di una ragazza instabile ed irrequieta,che entra di prepotenza nella vita di un uomo che le piace e che è irresistibilmente attratto da lei.Anna si porta dietro un pesante senso di colpa per la morte del fratello ,innamorato di lei.è una ragazza difficile e problematica,si affeziona a Martin perchè assomiglia a suo fratello e si innamora di Stephen,intessendo con lui una torrida relazione che ha un vago sentore di incesto.ma tra i due,chi si innamora ,a mio parere,é stephen,che,a un certo punto.sente il bisogno di comunicarle l’intenzione di lasciare la moglie.e certamente,l’uomo avrebbe perso moglie e figlio,ma con risvolti assai meno tragici.prima di allora,questa persona aveva vissuto una vita in cui non era sé stesso,ottimo film,lo rivedrò.ha un piccolo effetto collaterale.le donne per le quali Jeremy Irons rappresenta il loro tipo fisico,faranno certi pensieri su di lui.attore super bravo

  18. roberto ha detto:

    ho voluto vedere questo film ,perché di Jeremy Irons ne ho visti tanti e mi mancava proprio questo.una mia amica me l’ha raccontato ,coinvolgendomi molto,al punto che,tornato a casa,l’ho guardato sul pc.io sono medico ospedaliero,amo moltissimo il mio lavoroed oggi ho voluto dedicare un’ora del mio tempo libero per vedere questo film.devo dire che sono ammiratore di Irons, e ancor di più lo sono,dopo che ho visto il suo famosissimo film.la figura del dottor fleming mi ha colpito profondamente perchè sembra un uomo prigioniero di sé stesso.non è spontaneo,perché vive una vita non sua.sempre cupo,non guarda la figlioletta,si sente a disagio nella sua stessa casa,è distaccato come marito e certamente ha una vita sessuale ai minimi termini.per questo si innamora subito della fidanzata del figlio,che gli tira fuori tutta la passionalità che nasconde in sè.in questo senso,la conoscenza di Anna è liberatoria,perché può essere sè stesso.ma il caso ci mette lo zampino,nonostante l’uomo cerchi di regolarizzare il suo rapporto con Anna,lasciando la moglie.poi si accorge che non ha che lei.la figlia sospetta della sua relazione,la moglie lo vuole sempre più in carriera.ma quella chiave dimenticata nella porta fa scorgere il padre impegnato in un focoso amplesso con la fidanzata del figlio.poi lui perde tutto,arriva ad essere un uomo libero di diventare spontaneo,ma oppresso dal rimorso.una grande interpretazione di Jeremy Irons,adatto a questi ruoli tormentati.è l’attore preferito della nostra amica,che ha un gran debole per lui

  19. stefania ha detto:

    ho appena finito di rivedere questo film ,dopo che l’avevo visto per la prima volta alla tv nell’ottobre 2019.nel’92 avevo visto la locandina di questo film ma,distrattamente,l’avevo scambiato per “ultimo tango a Parigi”e pensavo che lo stessero riproponendo al cinema.in quel priodo ,sentivo parlare di un nuovo attore inglese,un certo Jeremy Irons,che aveva interpretato un film romantico e poi un film d’amore con risvolti drammatici,ma non l’avevo presente.chi mi raccontava di lui era una bellissima ragazza che aveva preso una sbandata colossale per l’attore,al punto di cercare un ragazzo che gli assomigliasse.io per la prima volta,lo vidi nel film”la maschera di ferro”e mi piacque molto come recitava.poi l’ho rivisto in questo mitico film e devo dire che l’attore ha superato sé stesso.il film mi ha preso talmente tanto che mi sono ritrovata ad urlare quando Martin cade per le scale e muore e a piangere quando la madre dice”ridammi mio figlio”.poi la scena finale di Stephen che cammina in quel paesino sperduto mi ha fatto provare una stretta al cuore.e quando lui dice che lei non era diversa da tutte le altre,mi è venuto spontaneo dire :-ma perché ti sei rovinato la vita per una donna che poi ti ha lasciato lì,ha sposato il suo primo ragazzo ed ha messo al mondo un figlio che magari è proprio tuo? questo film ci insegna che reprimere la passionalità,non è salutare.se il dottor Fleming fosse stato più passionale,la sua vita non sarebbe andata in rovina.eccezzionale Jeremy Irons.è diventato il mio attore preferito

  20. Angela ha detto:

    non vengo a dire che non conosco Jeremy Irons,perchè è il mio attore preferito e di lui ho visto tutti i film,persino “dead Ringers” che non mi è piaciuto perchè il protagonista si fa delle pare mentali.è un attore talmente bravo,polivalente.e di una bellezza particolare che,pur essendo felicemente sposata,”sono pazza di lui”.tra l’altro,so molte cose di lui,tra un po’ persino che misura porta di scarpe.ma quello che conta è che io ritengo che questo attore che sembra uscito dalle brume del suo paese,per me ne “il danno” ha recitato in maniera superba.io ho visto e stravisto questo film che non finisce mai di coinvolgermi profondamente.il film si regge su una tensione palpabile fin da quando i due intraprendono la loro relazione.il danno è,al contempo,un film essenzialmente drammatico,romantico ,erotico e thriller.perchè quello che lo spettatore immagina,è che si capisce che i due amanti prima o poi verranno scoperti,solo che nessuno pensa che sarà proprio il figlio a trovarli e a rimetterci la sua stessa vita.io ho sei anni in meno di Irons e sostengo che ,se fosse capitato a me di conoscere uno come lui,non avrei esitato a parlare a Martin e a lasciarlo libero.Anna è un’egoista che diventa amante di quest uomo che ,invece,l’ama.io sarei svenuta per l’emozione se ,ad un party,uno come lui mi avesse guaedata così.tristissimo il finale,è la parte che colpisce e mi dà amarezza.che fine farà il dottor Fleming’forse ritroverà sé stesso ,ora che non ha più nulla da perdere.grande Jeremy Irons,per me resti il più bravo attore

  21. marco ha detto:

    ho voluto rivedere questo film,che vidi quando uscì nel ’93.all’epoca,io avevo 21 anni e già conoscevo l’attore Jeremy Irons.mi è sempre piaciuto per come recita.tra l’altro,è un attore cui,secondo me,sono stati affidati ruoli diversi,e a lui si addicono tutti.ma quelli di personaggio nevrotico e tormentato gli calzano a pennello,perché Irons ha un viso particolare.non bellissimo,ma affascinante,tenebroso e dolce al tempo stesso.è stato bello rivedere il film perché alcuni piccoli particolari li avevo dimenticati.a distanza di anni,posso dire che questo film mi è piaciuto ancor di più.per me è una sorta di monito per dissuadere chiunque sia tentato dall’intraprendere una relazione extra coniugale ,per i tragici risvolti che può avere,in questo film i due protagonisti emergono subito come personaggi tormentati e problematici.Anna ha subito un trauma,lui è un uomo che vive una vita non sua,si controlla perfino quando deve salutare la moglie.appare come un padre assente e distaccato,mentre la deliziosa figlia è molto accorta ed intelligente,quando il padre lascia lì la colazione perchè ha saputo che Anna e Martin sono a Parigi e lui deve andare a Bruxelles,la ragazzina rimane perplessa ,vedendo il padre quasi fuggire di casa .e da lì sospetta del padre,tristissimo il finale,perché proprio il figlio vede quello che non avrebbe mai immaginato lontanamente.il padre amante della nuora.bravissimi gli attori.il film non è volgare,nonostante i due amanti ci diano alla grande.non immagino un attore migliore del bravo Irons nella parte del dottor Fleming

  22. anonimo ha detto:

    sono molto giovane,ho ventisette anni ed ho appena finito di vedere il film “il danno”.sono prossima alla laurea e conosco gli attori protagonisti di questo film perché piacciono ai miei genitori.il film mi é piaciuto così tanto che già posso dire che lo rivedrò spessissimo,senza il minimo dubbio.tra l’altro,devo dire che non mi ero mai accorta di quanto fosse bravo e bello l’attore Jeremy Irons.il personaggio da lui interpretato gli si adatta alla perfezione.non c’é proprio nulla di scandaloso in questo film.piuttosto vedo in Anna una ragazza problematica e rovinosa.le scene di sesso non sono volgari.forse qualcuno si é scandalizzato per la locandina?.ma la vita é fatta di queste cose!piuttosto ho sentito un disprezzo per questa ragazza che porta alla rovina un uomo che ,se non era felice,era comunque una persona tranquilla.certo che viveva un’esistenza piatta,appariva come un padre attento ma distaccato,come un marito affettuoso ma non passionale.ma quell’inquietudine che traspare dai suoi occhi,la dice lunga sul suo vero temperamento.basta un incontro in un giorno come tanti e la passione irrompe come un maremoto.e non basta,perché il protagonista finisce per innamorarsi davvero,la morte del figlio lo indurrà a ritirarsi dal mondo,ma anche questo amore finito nella tragedia.e ci vorrà qualche anno per concludere che lei era una come tutte le altre.il protagonista mi ha fatto pena nella scena finale,quando si aggira in un paese,con la borsa della spesa.mi sono sentita stringere il cuore,vedendolo così solo.Irons sei un grandissimo attore

  23. ketty ha detto:

    ho appena finito di vedere questo film che la nonna mi ha consigliato, in quanto conosce ed apprezza gli attori che lo interpretano.io sono una teen ager di sedici anni e sono abituata ad altro genere di film. ma ora mi sento (non è facile esprimerlo a parole) vagamente stordita e molto colpita da questo film, specie per il finale. e devo dire che mi sento rimescolare dentro, un vago senso di commozione.il film mi è piaciuto molto, la protagonista fa di tutto per cacciarsi nei guai e rovinare la vita di una persona ,che procedeva sicura come su un binario.perché trova nell’uomo una persona problematica ,che vive come se recitasse una parte. nella relazione appassionata che l’uomo intraprende con la fidanzata del figlio ,egli trova la maniera di essere sé stesso e per questo cerca di dare una svolta alla sua vita sentimentale, ma lAnna preferisce tenere il piede in due scarpe perché si sente soffocare da un legame duraturo ma, alla fine, si sposerà come fanno tante altre.ma dopo aver procurato un danno ad un intero nucleo famigliare. e chi ha la peggio è il fidanzato ufficiale che, sconvolto dalla scoperta di non essere lui l’uomo amato, finirà per cadere dalle scale e morire.e povero padre che si porterà dentro un gran senso di colpa.eccellenti gli attori che conosco in quanto molto famosi

  24. Francy ha detto:

    è capitata una persona,nel posto di lavoro,pochi giorni fa,che ha parlato di Jeremy Irons e ha citato questo film che non avevo mai visto.era di passaggio questa donna,ma mi ha lasciato una gran voglia di cercare e guardare questo film.era una signora non più giovane.di bell’aspetto,e mi parlava con tanto entusiasmo di questo attore e,per sommi capi,del film “il danno”.ora che l’ho visto,devo dire che questo è veramente un film magnifico.conosco i due attori principali,recitano benissimo.il film mi ha dato un’emozione molto forte,mi ha commosso e fatto pensare.ho quarantadue anni e mi domando perchè in passato mi sia sfuggito.peccato per il finale così triste,la splendida colonna sonora diventa una sorta di lamento funebre.le scene degli amplessi non sono per nulla licenziose o volgari,ma alquanto discrete.incantevole l’incontro tra i due personaggi,quello sguardo è come un fiume di parole e vale più di un’intera notte d’amore.un film che rivedrò tante e tante volte

  25. Giuseppe Spina ha detto:

    Sapete dirmi dove è stata girata la scena finale del film in cui Irons cammina con i sandali??
    Grazie

  26. Alberto Cassani ha detto:

    È Villefranche de Rouergue, in Occitania, nel sudovest della Francia.

  27. daniela ha detto:

    Proprio così?

  28. daniela ha detto:

    Ma sarà’ Proprio così?
    L’ho visto con altri occhi: un dolore che non passa ( il trauma di lei) una vita senza passione ( per lui) , un epilogo drammatico per non essere stati capaci di fermarsi .
    Senza giudizio , come uno spettatore coinvolto da una vicenda tragica.

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