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"The Assassin" di Hou Hsiao-hsien

1 ottobre 2016 Recensioni 1 Commento
The Assassin

Movies Inspired, 29 Settembre 2016 – Austero

Cina, dinastia Tang. Nie Yinniang è una formidabile assassina la cui determinazione attraversa un momento di crisi. L’ordine che serve la incarica di eliminare Tian Ji’an: capo ribelle, cugino e antico amore. L’incarico si rivelerà essere quindi un’inevitabile scelta di vita…


Shu Qi in The AssassinDifficilmente si è visto, negli ultimi anni, un film così privo di orpelli come The Assassin, un anomalo melodramma wuxia vincitore del premio per la migliore regia di Cannes 2015. Hou Hsiao-hsien concede allo spettatore a malapena le coordinate essenziali di una storia che della sua matrice popolare conserva solo i sentimenti più puri. Se infatti un riassunto essenziale della vicenda narrata mette sul piatto l’eterno e abusato scontro tra dovere e legami personali, il regista di Taiwan sembra far di tutto per schivare o almeno tenere in sordina i momenti più plateali derivanti dall’impianto melodrammatico. Ecco quindi che ciò che viene lasciato faticosamente intuire delle emozioni dei protagonisti acquista molto più valore.

Shu Qi in una scena di The AssassinThe Assassin è però prima di tutto una impressionante serie di dipinti animati, tanta è la cura che regista e direttore della fotografia hanno riservato alla composizione di ciascuna inquadratura. I movimenti di macchina sono limitati al minimo indispensabile per fruire l’azione o lasciarla fuori campo, come se ogni passaggio della storia fosse già stato previsto dal destino in una messa in scena teatrale che sfrutta i personaggi come attori. Ci si trova insomma di fronte a uno dei rari casi in cui forma e sostanza riescono a cozzare tra di loro e allo stesso tempo esaltarsi reciprocamente nei modi più inaspettati.

Shu Qi in un momento di The AssassinA coronare il tutto, il valore aggiunto di una protagonista in perfetta sintonia con le intenzioni registiche e una colonna sonora quasi soffocata per tutto il film, che si lascia andare solo in una conclusione liberatoria e definitiva. Un finale che pure rimane in parte sospeso, perché è questa la cifra di tutto il film: trattare i dubbi e le incertezze che la vita pone con tutto il rigore di cui si è capaci. The Assassin va affrontato con una certa conoscenza del wuxia ma anche con la mente abbastanza aperta per poterne apprezzarne tutti gli scarti dalla norma, tutto il sentimento che ci vuole nascondere, tutta la bellezza che emana.


La locandina di The AssassinTitolo: The Assassin (Nie yin niang)
Regia: Hou Hsiao-hsien
Sceneggiatura: Huo Hsiao-hsien, Chu Tien-wen, Hsieh Hai-meng e Zhong Acheng
Fotografia: Mark Lee Ping Bing
Interpreti: Shu Qi, Chang Chen, Zhou Yun, Satoshi Tsumabuki, Juan Ching-tian, Hsieh Hsin-ying, Sheu Fang-yi
Nazionalità: Taiwan – Cina – Hong Kong – Francia, 2015
Durata: 1h. 45′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Riccardo Antoniazzi ha detto:

    Hou Hsiao-hsien si misura con un genere popolarissimo del cinema orientale, e cuce per la musa Shu Qi un laconico personaggio, quasi leoniano, in rotta di collisione con i limiti etici e politici della sua professione di sicario. Esteticamente elegantissimo, trattenuto anche sotto il profilo delle evoluzioni anti-gravitazionali tipici del genere, forte di uno sguardo chirurgico sulle emozioni dei personaggi (impresse su pellicola da primi piani e long take compostissimi), The Assassin omaggia la grandezza di un filone e ne decreta al contempo il capolinea teorico; come, appunto, il solo Sergio Leone avrebbe potuto fare. Per me un capolavoro.

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