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"Brooklyn's Finest" di Antoine Fuqua

7 settembre 2009 Recensioni 1 Commento
Tommaso Tocci, 7 Settembre 2009: Ordinario
IIF – 01 Distribution, ancora inedto

Eddie, Tango e Sal sono tre poliziotti colti in momenti diversi delle loro carriere: uno a 7 giorni dalla pensione, un altro in missione sotto copertura, e il terzo operativo dell’antidroga in difficoltà finanziarie. Saranno costretti a scelte difficili nel mondo criminale di Brooklyn…


Con la sua struttura multipla popolata di sole tre storie, Brooklyn’s Finest dava quantomeno l’illusione di poter risparmiare allo spettatore i più classici momenti del genere, in cui i protagonisti si incontrano, più o meno casualmente, e le rispettive parabole si specchiano l’una nell’altra, illuminando di senso l’intero film. La sceneggiatura dell’esordiente Martin, però, cede ben presto alla tentazione, mentre Fuqua, indulgente, lascia fare soddisfatto; e dunque, dopo aver condiviso qualche obbligatoria inquadratura, i tre poliziotti si recano incontro al loro destino tutti insieme e nello stesso luogo. Arrivati a quel punto, il film ha già mostrato tutte le sue carte in una mano non ispirata e giocata esclusivamente sul sicuro.

La curiosa storia personale dello sceneggiatore (impiegato della metro costretto a letto da un incidente, partecipa a un concorso di scrittura che gli varrà un ingaggio) non vale un prodotto che fatica a trovare un’identità forte, limitandosi piuttosto ad assommare stereotipi polizieschi, inesorabilmente destinati a perdere la partita contro una concorrenza spietata, spesso seriale: ironico che il segmento undercover, come quello di molti film simili, impallidisca in confronto a uno Sleeper Cell che vede lo stesso Martin tra i suoi autori.

Nonostante un modo di fare come sempre violento – non tanto per gli enormi fori d’uscita dei proiettili quanto piuttosto per le sciabolate che modellano i personaggi – Fuqua dirige in modo meno rozzo del solito, travestendosi da mestierante antico e contribuendo alla causa con quell’energia grezza che già lo aiutò ai tempi di Training Day, il suo film migliore forse superato ora da Brooklyn’s Finest, appena più vario e maturo. Le storie dei tre protagonisti assemblano se non altro un corposo best of degli scenari polizieschi, dalla vita di pattuglia alle incursioni, dai dilemmi personali agli agenti corrotti, offrendo pane (un po’ raffermo) per i denti dell’appassionato.


Titolo: Brooklyn’s Finest
Regia: Antoine Fuqua
Sceneggiatura: Michael C. Martin, Brad Caleb Kane
Fotografia: Patrick Murguia
Interpreti: Richard Gere, Don Cheadle, Ethan Hawke, Wesley Snipes, Will Patton, Lili Taylor, Shannon Kane, Ellen Barkin, Vince D’Onofrio, Michael K. Williams, Hassan Iniko Johnson, Brian F. O’Byrne, Jesse Williams, Sarah Thompson
Nazionalità: Usa, 2009
Durata: 2h. 20′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Fabrizio ha detto:

    Secondo me, al di là di un maggior autocontrollo da parte di Fuqua, questo è davvero un brutto film. Manca completamente uno sviluppo significativo di personaggi e vicende. L’intreccio finale risulta ovvio e insignificante e la “mossa” con cui Gere risolve la questione è abbastanza ridicola. Per non parlare poi dei riflussi di sangue dalla bocca dopo un colpo di pistola, fiumane tutte uguali. Ma questo è il meno.

    Nonostante i suoi difetti, trovo che Training Day sia un film migliore di questo. Lì avevamo protagonisti interessanti e compiuti, dialoghi decisamente più ispirati e momenti realmente tesi.

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