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"Hollywoodland" di Allen Coulter

31 agosto 2006 Recensioni 0 Commenti
Gabriele Marcello, 31 Agosto 2006: Classico
Buena Vista, 9 Febbraio 2007

Uno scapestrato detective privato viene incaricato di fare luce sulla morte di un attore hollywoodiano in declino. La polizia ha archiviato il caso come suicidio, ma per il detective c’è qualcosa che non va: indagando, scopre infatti un sottobosco dell’industria cinematografica da incubo…


Se fuori delle sale della Mostra del cinema di Venezia viene proiettato l’ennesimo rifacimento cinematografico di una delle icone della cultura popolare statunitense, Superman, al Lido si indaga invece su uno dei misteri hollywoodiani più controversi: la morte di George Reeves, il Superman televisivo degli anni Cinquanta. Ambientato nel 1959, il film procede spesso con lunghi flashback che mostrano la vita privata di Reeves, attore desideroso di sfondare ma per il quale le porte della grande Hollywood, non sembrano aprirsi mai.

Diretto con mano sicura da Coulter (che ha al suo attivo la regia di serie televisive come X-Files e Sex and the City), il film procede con un ritmo molto sostenuto e sembra inoltre di assistere quasi a due film al prezzo di uno. Da una parte abbiamo la ricostruzione di una Hollywood della Golden Age, molto più gretta e tetra del solito, in cui vige lo strapotere della Tv, dove sono assenti pupe mozzafiato e uomini sfavillanti e si dà, invece, largo spazio ad una fiera di umanità decadente e disperata (tutti i protagonisti sono colpiti dal mal di vivere e nessuno di loro riesce a trovare un’ancora di salvezza); dall’altra c’è la detective story, con tutti gli annessi e connessi del genere, con tutti i cliché anche un po’ stantii (la vita privata dell’investigatore che va a rotoli, un figlio che non ha un buon rapporto con il padre…).

La sceneggiatura evita tutte le trappole e le varie cadute che la struttura ad incastro potrebbe provocare, la musica sottolinea classicamente lo stato di suspense e di angoscia e il montaggio funziona egregiamente. Ma la spinta maggiore del film viene data da un poker di attori sorprendentemente in parte: Ben Affleck è bravissimo nel ruolo di Reeves così come la divina Diane Lane in quello della sua matura amante, Adrien Brody è perfetto come anche Robin Tunney e Bob Hoskins. Alla fine il risultato è quello di un film piacevole e soprattutto “classico”, ma non necessario, in cui si pone una riflessione, se vogliamo profonda, su Superman come simbolo e come personaggio di un’America del marcio. Forse è proprio vero che questo personaggio ha portato un po’ di sfortuna a chi l’ha interpretato in passato, e speriamo solo che questa tradizione non colpisca anche il giovane Brandon Routh.


Titolo: Hollywoodland (Id.)
Regia: Allen Coulter
Sceneggiatura: Paul Bernbaum
Fotografia: Jonathan Freeman
Interpreti: Adrien Brody, Ben Affleck, Robin Tunney, Diane Lane, Bob Hoskins, Joe Spano, Molly Parker, Dash Mihok, Brad William Henke, Walter Rinaldi, Kathleen Robertson, Joseph Adam, Steve Adams, Heather Allin, Donald Burda, Larry Cedar
Nazionalità: USA, 2006
Durata: 2h. 05′


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