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"Primo amore" di Matteo Garrone

21 febbraio 2004 Recensioni 0 Commenti
Sandro Paté, 21 Febbraio 2004: Ossessivo
Fandango, 13 Febbraio 2004

Attraverso un annuncio, Vittorio cerca una donna che corrisponde al suo ideale. La ragazza che si presenta all’appuntamento è bella, simpatica, solare e molto dolce, ma pesa troppo. «Tra i 55 e i 57 Kg. Impossibile essere più precisi». Convinta di non piacergli, la ragazza decide però di incontrarlo una seconda volta…


Il nuovo film di Matteo Garrone, ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto, cerca di sviscerare ogni singola piega di una storia d’amore estrema sin dai suoi inizi. Il tentativo di presentare allo spettatore il comportamento maniacale di un personaggio e la sua patologia ai danni della compagna, è perfettamente riuscito. E non solo. Quell’attenzione alle piccole storie di tutti i giorni, un tratto distintivo del modo di fare cinema di Garrone, fa di Primo amore una riflessione non stereotipata e mai banale sul tipo di relazioni sociali ammesse dalla nostra società.

I personaggi si muovono in paesaggi urbani vuoti e desolanti, autentiche derive rese quasi spettrali dalla splendida fotografia di Marco Onorato. Dalla fermata d’autobus della prima scena, un non-luogo per definizione, fino alla torretta del finale, Sonia e Vittorio finiranno per isolarsi dalle altre persone in maniera inesorabile. Gli unici personaggi secondari che si avvicinano alle loro vicende sono colleghi di lavoro di cui conoscono solo il nome. Quindi solo il lavoro come possibilità di avere una vita sociale.

Il cinema d’autore italiano offre un film che oltre ad un’estetica ineccepibile dà allo spettatore un messaggio evidente. Finalmente un regista italiano, pur mettendo in scena un’ossessione, usa il cinema per dire qualcosa di rilevante e rappresentativo della società in cui vive.


Titolo:Primo amore
Regia: Matteo Garrone
Sceneggiatura: Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Vitaliano Trevisan
Fotografia: Marco Onorato
Interpreti: Michela Cescon, Vitaliano Trevisan, Elvezia Allari, Paolo Capoduro, Roberto Comacchio, Paolo Cumerlato, Claudio Manuzzato, Marco Manzardo, Antonella Mazzuccato
Nazionalità: Italia, 2004
Durata: 1h. 40′


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