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"L.A. Confidential" di Curtis Hanson

17 febbraio 2000 Recensioni 6 Commenti
L.A. Confidential

Warner, 16 Maggio 1997 – Splendido

Nel 1952 un gruppo di poliziotti si trova a indagare su una serie di delitti commessi in una Los Angeles corrotta e viziosa, in cui già tutto gira intorno a droga e prostituzione. Nel dipartimento di polizia si crea subito un forte contrasto tra poliziotti onesti e sbirri corrotti, e diventa molto difficile portare avanti l’inchiesta…


James Cromwell, Guy Pierce, Russell Crowe e Kevin Spacey in L.A. ConfidentialGran parte del merito del successo della versione filmica di L.A. Confidential sta nella sua splendida sceneggiatura, curata dal regista Curtis Hanson insieme con Bryan Helgeland. I due sono riusciti a tirar fuori dal lunghissimo e confusionario romanzo di James Ellroy una storia molto lineare e intrigante al punto giusto. Come in ogni buon poliziesco, c’è il forte contrasto tra poliziotti onesti e sbirri corrotti; prostituzione, corruzione, droga e colpi di scena non mancano affatto; sono tutti elementi usati dagli sceneggiatori così sapientemente da rendenre il film uno dei migliori noir realizzati negli ultimi anni. E’ un film che gira intorno al vizio e la violenza che si cela dietro le apparenze delle grandi star del cinema, della gente bene di Los Angeles e purtroppo della stessa giustizia. La ricostruzione degli anni 50 è magnifica, con musiche e costumi azzeccatissimi e un’ottima fotografia.

Russell Crowe e Kim Basinger in L.A. ConfidentialIl cast è semplicemente eccezionale. In particolare Kevin Spacey conferma di nuovo il suo talento nei panni di un poliziotto molto attento agli intrighi del mondo dello spettacolo e Russell Crowe, nei panni del poliziotto che vuole fare giustizia in un modo molto “violento e rapido”, è veramente convincente. Come in ogni noir che si rispetti, comunque, non poteva mancare la Dark Lady, e in questo caso troviamo una strepitosa Kim Basinger nel ruolo di una prostituta d’alto bordo sosia di Veronica Lake. La sua interpretazione, meritevolmente premiata con un Oscar, è estremante convincente dato che grazie al suo fascino incarna alla perfezione la femme fatale del periodo in questione.


La locandina di L.A. ConfidentialTitolo: L.A. Confidential (Id.)
Regia: Curtis Hanson
Sceneggiatura: Brian Elgeland, Curtis Hanson
Fotografia: Dante Spinotti
Interpreti: Kevin Spacey, Guy Pierce, Russell Crowe, James Cromwell, Kim Basinger, David Strathairn, Danny DeVito, Ron Rifkin, Matt McCoy, Paul Guilfoyle, Paolo Seganti, Elisabeth Granli, Sandra Taylor, Steve Rankin, Brenda Bakke
Nazionalità: USA, 1996
Durata: 2h. 16′


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Attualmente ci sono 6 commenti a questo articolo:

  1. Fauno ha detto:

    Formidabile! L’avessi visto al cinema sarei stato felicissimo!

  2. Mirko ha detto:

    Raccolta firma per la petizione “Mettiamo la stellina a L.A. Confidential su Cinefile” xD

    Dai, Albe! Se la meriterebbe tutta!

  3. Alberto Cassani ha detto:

    LOL. In realtà all’inizio c’era, ma gliel’ho tolta con la nuova grafica. Non prevedo reintegri a tempi brevi.

  4. Mirko ha detto:

    Cacchio, solo ora mi son accorto che son sparite le stelline! xD

    Vabbé, ciò non toglie che continuerò la mia campagna! u.u

    xD “più stelle per tutti!”

  5. Donato ha detto:

    Concordo pienamente con i contenuti della recensione. Uno dei film migliori che abbia avuto la fortuna di vedere negli ultimi 15 anni. Per quanto mi riguarda, è un cult movie. Ricostruzione ambientale da urlo, ottimo cast, con attori in stato di grazia e perfettamente calati all’interno dei propri personaggi, splendida fotografia di Dante Spinotti (e hai detto niente…).

    Il film è lunghetto, ma scorre via abbastanza fluido grazie all’ottima sceneggiatura, ad un eccellente montaggio, a dei dialoghi molto curati e a delle intepretazioni di alto livello.

    Alcune sequenze di questo film sono veramente memorabili…

  6. Plissken ha detto:

    Concordo, un film splendido e come dice Donato “memorabile” forse con riferimento all’intero svolgimento e non solo ad alcune scene.

    Probabilmente la recensione lo dà per scontato, ma un plauso va anche a Cromwell, che avrebbe meritato anche qui da noi maggior fama. Sia in questo film che nel “miglio verde” ha dato una grande prova, anche se la più coraggiosa è forse quella nel favolistico “Babe” in cui interagisce con garbo e credibilità nientemeno che con un piccolo suino.

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