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"La Locanda della Felicità" di Zhang Yimou

10 ottobre 2002 Recensioni 2 Commenti
Alberto Cassani, 10 Ottobre 2002: Raffazzonato
20th Century Fox, 11 Ottobre 2002

Per trovare i soldi necessari a sposarsi, un pensionato rimette a nuovo un autobus abbandonato e lo affitta alle coppie in cerca di tranquillità. La Locanda della Felicità dura poco, però, e lui si trova a dover trovare un lavoro alla figlia cieca della sua fidanzata…


Arriva nelle nostre sale due anni dopo l’uscita in Patria, questo piccolo film del premiatissimo Zhang Yimou, ed esce in sordina, usato dalla Fox per contrastare (?) il Pinocchio di Roberto Benigni. Certo, questa Locanda della Felicità non è un film completamente riuscito, e non sarebbe comunque un prodotto in grado di attirare l’attenzione delle masse e fare davvero soldi al botteghino, almeno non qui in Italia; eppure è una pellicola efficace e certamente degna di fortuna e di attenzione.

Dotato di una sceneggiatura profonda e a tratti divertente, sviluppata a partire da un’idea decisamente valida (tratta da una novella cinese), il film risulta purtroppo avere una realizzazione tecnica che ne inficia largamente il risultato globale. Al di là del terribile doppiaggio, il peggiore che si sia mai ascoltato in una sala cinematografica nostrana, la pellicola presenta un montaggio quantomeno dilettantesco e una fotografia sostanzialmente mediocre. Qui Zhang è infatti bravo a dirigere le singole scene, un po’ meno a metterle in sequenza in maniera continuativa ed efficace.

La forza della pellicola è tutta nello script, insomma, e anche se da un regista dell’esperienza di Zhang sarebbe stato lecito aspettarsi maggior attenzione – visti anche i soldi che la produzione deve aver preso per il product placement del gelato Hägen Daas – non si può restare indifferenti alla vicenda che viene raccontata. Fa rabbia, però, vedere un possibile bellissimo finale, con il messaggio letto al registratore, rovinato da una voce fuori campo e da un’ultima inquadratura sostanzialmente inutili.


Titolo: La Locanda della Felicità (Xingfu shiguang)
Regia: Zhang Yimou
Sceneggiatura: Gui Zi
Fotografia: Hou Yong
Interpreti: Zhao Benshan, Dong Jie, Dong Lihua, Fu Biao, Li Xuejian, Len Qibin, Niu Ben, Gong Jinghua, Zhang Hongjie, Zhao Binggkun

Nazionalità: Cina, 2000
Durata: 1h. 46′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Martina ha detto:

    Ho molto apprezzato questo bellissimo film e non sono d’accordo con lo sminuire il regista, comparando la pellicola ai lavori precedenti: lo trovi fresco e molto coraggioso , un po’ di basso profilo quasi a volersi adattare ai personaggi stessi del film, che creano con materiali di recupero una finta sala massaggi per la giovane protagonista. Lo trovo meraviglioso. Una curiosità in merito alla 2′ foto che pubblicate nell’articolo poco sopra: da dove avete preso la scena di Wu Ying con il cono gelato? Perché nella versione DVD, Zhao le compra un ghiacciolo poiché non può permettersi il cono di nota marca H.D. e lo dice chiaramente a Wu Ying; questa scena non comprare mai nel film! Grazie 🙂

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Martina, il problema secondo me è che in questa occasione Zhang non ha lavorato con la solita attenzione, e a conti fatti si nota troppo la differenza stilistica rispetto alle sue regie precedenti che erano arrivate fino a noi. Sembra quasi che questo sia un film a basso budget rispetto agli altri (e magari lo è, ragion per cui è pieno di pubblicità occulta), girato e montato in fretta e quindi impossibile da realizzare con la cura necessaria. E da uno come lui è un peccato, perché da un regista con le sua capacità quegli errori non ce li si aspetterebbe. E’ l’unica ragione per cui non ho dato al film il semaforo verde, perché per il resto la bellezza della sceneggiatura è fuori discussione.

    Le due foto che ho usato a corredo del testo fanno parte del press-kit ufficiale dato all’epoca alla stampa. Credo che fossero state usate per presentare il film anche nel sito ufficiale del Festival di Berlino. Francamente non mi ricordo la storia del gelato e del ghiacciolo, ma posso assicurarti che quella non è un’immagine creata con Photoshop.

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