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"Behind the Mask" di Scott Glosserman

8 luglio 2011 Recensioni 0 Commenti
Behind the Mask

Disponibile in home-video – Interessante

Tre studenti universitari girano un documentario seguendo da vicino il lavoro di preparazione che il serial killer Leslie Vernon compie prima del suo prossimo assalto. I tre seguono con lui la vittima predestinata, e imparano grazie a lui quant’è complesso il lavoro della paura…


Nathan Baesel in una scena di Behind the MaskIl cameraman e l’assassino, uno dei finti documentari più riusciti di tutti i tempi, rifatto per il pubblico del XXI secolo. O meglio ancora: Il cameraman e l’assassino ripensato da qualcuno che ha visto Scream e sa di poter fare meglio di Kevin Williamson. Non sembra troppo sbagliato descrivere sommariamente Behind the Mask in questo modo, perché si tratta appunto di un finto documentario che racconta il lavoro del serial killer attraverso le parole dell’assassino stesso, esattamente come faceva il film di Belvaux, Bonzel & Poelvoorde. Allo stesso tempo, però, inserisce il suo protagonista in un mondo in cui i vari Freddy Krueger, Jason Woorhees e Michael Myers sono esistiti davvero e in cui la realtà rispetta le regole dei film horror.

Robert Englund e Kate Lang Johnson in Behind the MaskRispetto al pur valido film di Wes Craven, questo di Glosserman ha il pregio di voler spiegare le convenzioni dell’orrore cinematografico, non solo di irriderle. Intenzione evidenziata proprio dal fatto di avere il killer a raccontarcele, così da poter entrare maggiormente nella sua psicologia e dare una ragione “reale” alle incongruenti convenzioni che governano il cinema di paura. È molto interessante, in questo senso, l’idea di presentare i serial killer non come malati di mente o posseduti dal demonio, ma come semplici lavoratori, completamente dediti alla loro difficile e pericolosa professione. Professione che loro trovano assolutamente normale, se non addirittura necessaria: perché nell’eterna lotta tra Bene e Male, qualcuno deve pur riequilibrare la bilancia stando dalla parte del Male…

Angela Goethals in Behind the MaskUn paio di scene nel corso del film sono esterne al documentario, girate come se appartenessero davvero a un film horror e presentate come se fossero una ricostruzione di finzione di ciò che il protagonista racconta. Si tratta in realtà di un espediente che serve agli autori per giustificare tutto il finale, che si svolge quando le telecamere dei documentaristi sono spente. Nonostante questa forzatura e la sua evidente prevedibilità (e anche un’incongruenza piuttosto pacchiana nella trama), tutta la parte finale è ben costruita e risulta particolarmente valida anche dal punto di vista dell’horror.

Nathan Baesel in Behind the MaskIl film è supportato anche dalla buona interpretazione dei giovani attori, in particolare l’esordiente protagonista Nathan Baesel e la spigliata Angela Goethals, e nella versione italiana presenta un buon adattamento dei dialoghi, cosa piuttosto rara con i prodotti destinati direttamente al mercato dell’home-video (in compenso il doppiaggio vero e proprio avrebbe potuto essere migliore). In effetti, per essere una produzione indipendente a bassissimo costo, Behind the Mask è un film sorprendentemente curato sotto l’aspetto tecnico e che dimostra di avere alle spalle delle ottime menti pensanti. Che hanno giustamente deciso di chiuderlo con Psycho Killer dei Talking Heads.


La locandina di Behind the MaskTitolo: Behind the Mask – La storia di un serial killer (Behind the Mask – The Rise of Leslie Vernon)
Regia: Scott Glosserman
Sceneggiatura: David J. Stieve, Scott Glosserman
Fotografia: Jaron Presant
Interpreti: Nathan Baesel, Angela Goethals, Ban Pace, Britain Spellings, Bridgett Newton, Kate Lang Johnson, Scott Wilson, Zelda Rubinstein, Robert Englund, Kane Hodder, Krissy Carlson
Nazionalità: USA, 2006
Durata: 1h. 27′


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