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"Wuthering Heights" di Andrea Arnold

8 settembre 2011 Recensioni 0 Commenti
Tiziana Cappellini, 7 Settembre 2011: Insolito
Inedito in Italia

La nuova trasposizione del romanzo omonimo di Emily Brontë vede protagonista una delle coppie leggendarie della letteratura, Catherine e Heathcliff, insieme alla loro storia d’amore impossibile. Per la prima volta il giovane, descritto come uno zingaro dalla pelle scura, è di colore…


Ciò che colpisce di questo film presentato in Concorso a Venezia non è la scelta di proporre un Heathcliff in versione inedita, quanto piuttosto lo stile altrettanto insolito con cui è stato girato. La pellicola si può dividere in due parti: la prima si snoda dall’arrivo di Heathcliff presso la tenuta di Cathy, fino alla decisione della ragazza di sposare un altro. Questo è un lasso di tempo che si concentra sulla loro adolescenza e che coincide con un contesto grigio, spesso violentemente piovoso, con la desolazione della brughiera e la sporcizia della povertà. La seconda parte inizia con il ritorno di Heathcliff presso la tenuta di Cathy, ormai altrove perché sposata. Questo secondo segmento narrativo è più breve del primo, inoltre cambiano i due attori protagonisti per dare loro un volto più adulto, ma cambia anche il resto. La tenuta compare ancora, ma marginalmente rispetto alla nuova casa di Cathy, e ciò coincide con il sole al posto della pioggia (che riapparirà sempre con violenza dopo la morte della ragazza), la luce al posto della cupezza e una natura romantica fatta di fiori colorati al posto della brughiera selvaggia.

Lo stile resta comunque costante lungo tutta la pellicola, uno stile fatto di realismo crudo, sanguigno, carnale – nonostante l’amore fra i due ragazzi resti platonico – che mostra le cose come stanno anche nella loro violenza. Questa scelta stilistica è tanto decisa da scegliere di filmare la realtà esattamente com’è nel quotidiano, per esempio eliminando la tipica colonna sonora cinematografica per registrare i suoni, i rumori sia della vita sia della natura. La natura è esaltata, specie nelle immagini della brughiera e della terra con le quali Cathy e Heathcliff sono in simbiosi, concetto esplicitato con immagini precise mentre sono entrambi nel fango e quando, da solo, il giovane si sdraia a contatto col terreno oppure ancora filmando dei dettagli sempre naturalistici. Altre peculiarità del film sono l’utilizzo, a volte, della macchina da presa a spalla con il conseguente movimento delle immagini; l’uso della soggettiva che spesso accompagna Heathcliff specie mentre si aggira negli angusti ambienti della tenuta, dando l’impressione che si voglia sottolineare quanto vi si aggiri estraneo perché sempre ne verrà estraniato a causa della cattiveria altrui. Infine anche i dialoghi, soprattutto nella prima parte, non sono convenzionali in quanto fatti di brevissime battute intervallate da lunghi silenzi.

Considerando tutto ciò e apprezzando anche la buona interpretazione degli interpreti, il film rischia però di emergere più dal punto di vista tecnico che da quello emotivo. L’amore-odio dei due protagonisti è ben reso com’è ben resa l’intera essenza dei rispettivi caratteri e della loro storia d’amore impossibile. Tuttavia la seconda parte è quasi sbrigativa nel narrare una passione sì evidente, ma forse non ben sviluppata, mentre la prima pecca di lentezza rischiando di rendere alcuni momenti noiosi. Si tratta di un film che, comunque impegnato a rendere giustizia al romanzo, forse lo tradisce insistendo un po’ troppo sul piano formale col risultato di raffreddare quello emotivo.


Titolo: Wuthering Heights
Regia: Andrea Arnold
Sceneggiatura: Andrea Arnold, Olivia Hetreed
Fotografia: Robbie Ryan
Interpreti: Kaya Scodelario, James Howson, Solomon Glave, Shannon Beer, Steve Evets, Oliver Milburn, Paul Hilton, Simone Jackson, Lee Shaw, Amy Wren, Nichola Burley, Eve Coverley, Jonathan Powell, Emma Ropner, Michael Hughes
Nazionalità: Regno Unito, 2011
Durata: 2h. 08′


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