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"I guardiani della notte" di Timur Bekmambetov

2 ottobre 2005 Recensioni 1 Commento
Tommaso Tocci, 2 Ottobre 2005: Velleitario
20th Century Fox, 14 Ottobre 2005

Nella Mosca contemporanea si combatte la battaglia ultraterrena per mantenere la tregua millenaria tra le forze della Luce e le forze dell’Oscurità. Il destino dell’umanità poggia su un delicato equilibrio tra il Bene e il Male, ma questo destino è ora in pericolo…


Cercare la giusta chiave per consegnare alla Russia il “suo” kolossal, che si distingua dalle tonnellate di importazione americana, è impresa ardua, lo ammetteremo. Arduo sarebbe pure tentare lo stesso esperimento qui da noi. Se il film che ne dovesse risultare, però, fosse un’accozzaglia di defunti stereotipi riesumati dal repertorio di genere americano, preferiremmo (come in effetti facciamo) tenerci il bello e il brutto di un modo di fare cinema che ci è proprio. Gli spettatori russi hanno invece accolto questo Night Watch con estremo favore (lo stesso avveniva per il libro da cui è tratto), perché ammicca ad un pubblico giovanile (ormai nato e cresciuto in clima post-sovietico) che ovviamente vanta un’educazione hollywoodiana.
Tale correlazione risulterà evidente già alla lettura della trama: una Mosca dei nostri giorni apparentemente normale che si trasforma in terreno di scontro tra fazioni del bene e del male, con tanto di prescelti, profezie, ribelli, vampiri, occhiali neri e padri putativi. Non vi suona nuovo? Certo che no, sono tutte cose che negli ultimi dieci anni avete sentito e visto in tutte le salse, da Dark City a Matrix, da Blade ad Underworld. Per di più, anche questo I guardiani della notte è destinato ad avere dei seguiti (I guardiani del giorno e I guardiani del crepuscolo), perché non si può mica sfigurare, e se un filmone non viene conteggiato in trilogie oggigiorno non vale niente.

Certo, di buono c’è lo sforzo produttivo e un fare artigiano che ha permesso di non sfigurare in termini di ricchezza visiva nonostante un budget non enorme (si veda ad esempio la battaglia iniziale), ma è lo spirito di fondo ad irritare, perché di tanto appiattimento non si sente il bisogno, e consegnare mani e piedi l’iniziativa culturale allo scimmiottamento più grossolano è triste.

Il film è arrivato dritto alla selezione ufficiale per la candidatura all’Oscar, e forse c’è ancora qualcuno disposto a considerarlo un pregio. Fatto sta che una storia di struttura mitologica avrebbe tratto grande giovamento da un contesto e da uno spirito più autentico, e invece è tutta facciata. Spiace soprattutto che gli autori affermino di aver voluto offrire un esempio per tutto il cinema russo: speriamo che, annoiati dai botti, nessuno stesse prendendo appunti.


Titolo: I guardiani della notte (Nochnoi dozor)
Regia: Timur Bekmambetov
Sceneggiatura: Timur Bekmambetov, Laeta Kalogridis
Fotografia: Sergei Trofimov
Interpreti: Konstantin Khabensky, Vladimir Menshov, Valeri Zolotukhin, Mariya Poroshina, Galina Tyunina, Yuri Kutsenko, Aleksei Chadov, Zhanna Friske, Ilya Lagutenko, Viktor Verzhbitsky, Rimma Markova, Mariya Mironova, Aleksei Maklakov
Nazionalità: Russia, 2004
Durata: 1h. 54′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Riccardo ha detto:

    Fortuna che il romanzo è un best-seller.

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