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Le onde del destino di Lars von Trier

24 luglio 2005 Recensioni 0 Commenti
Le onde del destino

Lucky Red, 11 Ottobre 1996 – Crudo

Bess ha un equilibrio psichico fragile, già provato dalla morte del fratello, ma trova comunque l’amore e si sposa. Il destino è però ancora avverso: l’adorato marito Jan è costretto ad una condizione di vegetale a seguito di un incidente sul lavoro. Ma sarà Bess a pagarne le conseguenze peggiori…


Emily Watson e Stellan SkarsgårdLars Von Trier mostra la vita della protagonista scandendola in capitoli e con lucido distacco, tipico dell’occhio esterno indagatore, e senza risparmiarle nulla. In un film dalle lunghe pause nei dialoghi e dai numerosi silenzi, emerge il ritratto non solo di Bess ma anche della piccola comunità in cui il destino l’ha fatta capitare. I personaggi sono colti nella loro assoluta e grigia quotidianità – il look dimesso non è certo casuale – e nel loro assurdo quanto distruttivo moralismo conservatore. In una comunità in cui la donna non ha il diritto di parola, è invece il sacerdote a predicare ogni domenica e a dettare legge, regolando – e condizionando – così la vita di tutti; la chiesa infatti sembra essere piuttosto l’aula di un tribunale, ed i fedeli sembrano essere gli spettatori di un processo.
Emily WatsonNon ci sono legami di solidarietà né di affetto in una comunità simile; perfino il legame tra madre e figlia ne viene corrotto e soffocato. L’unico modo per mantenere un animo è esserne fuori in quanto non credente – come Jan – oppure accettarne in apparenza le regole senza però rinunciare a ragionare con la propria testa, come fa appunto la cognata di Bess. E’ questa l’unica figura del film totalmente positiva, così come è l’unico angelo custode di Bess, in un posto in cui il sacerdote stesso la abbandona per strada, pur trovandovela svenuta, dopo averla bandita dalla chiesa e dalla comunità stessa. Bess si è macchiata di diverse colpe, tra cui la prostituzione, ma il suo piccolo mondo non si è mai preoccupato di aiutarla e soccorrerla, nemmeno prima che cadesse nel baratro; né ha fatto nulla per evitarglielo.

Jean-Marc Barr e Stellan SkarsgårdVon Trier indaga a lungo, troppo, nella mente malata e nella vita sfortunata di Bess, senza risparmiare crudezze; il film avrebbe potuto essere più incisivo ed efficace se avesse avuto uno sviluppo più conciso e serrato. Tuttavia il risultato è raggiunto, così come riesce comunque a comunicare i suoi messaggi, compreso quello finale: chi è credente perde – e si perde – e chi non lo è si salva. Il regista conclude in tal modo la riflessione su Dio e sulla Fede, mantenuta costante lungo tutto il film attraverso la figura di Bess, interpretata da Emily Watson che, ad ogni istante, è sempre perfettamente nella difficile e delicata parte di una ragazza ingenua fino all’irritazione, ma profondamente umana.


La locandinaTitolo: Le onde del destino (Breaking the Waves)
Regia: Lars von Trier
Sceneggiatura: Lars von Trier, Peter Asmussen
Fotografia: Robby Müller
Interpreti: Emily Watson, Stellan Skarsgård, Katrin Cartlidge, Udo Kier, Adrian Rawlins, Jean-Marc Barr, Jonathan Hackett, Sandra Voe, Udo Kier, Mikkel Gaup, Roef Ragas, Phil McCall
Nazionalità: Danimarca – Francia – Norvegia – Olanda – Svezia, 1996
Durata: 2h. 38′


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