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"Buona giornata" di Carlo Vanzina

31 marzo 2012 Recensioni 0 Commenti
Buona giornata

Medusa, 30 Marzo 2012 – Sdrammatizzante

Cronaca di una giornata di sette italiani di oggi, sparsi per tutta la penisola, che vivono delle situazioni problematiche affrontandole con i loro vizi e i loro difetti. Personalità diverse e dialetti diversi che non si intrecciano mai se non…


Diego Abatantuono in una scena di Buona giornataBuona giornata, diretto da Carlo Vanzina e scritto insieme al fratello Enrico, vuole essere una fotografia degli italiani con i loro vizi e le loro virtù nell’arco di una giornata. Più vizi che virtù, cercando di farci sorridere. E in effetti sorridiamo. Ma il punto è capire di che cosa sorridiamo, di fronte a queste storie.

Più che una storia, o un insieme di storie, che hanno in comune la nazionalità e tutto l’immaginario che c’è dietro, il film sembra essere un contenitore di comici. Di grandi comici italiani, è innegabile. Ma nulla di più. Fra gli intenti, come dichiarato dal regista, vi era quello di contrapporre alla tragicità e opprimente realtà televisiva, che dà troppo spazio alle cronache luttuose, il modo di affrontare i problemi giornalieri di italiani spiritosi e buffi, ironici, comuni e normali. L’Italia che viene fotografata però, non sembra essere specchio di gente ordinaria e comune.
Vincenzo Salemme e Tosca D'Aquino di Buona giornataL’unico personaggio che così può dirsi è quello di Diego Abatantuono, un milanese trapiantato in Puglia, un padre che non riesce ad avere un rapporto dignitoso con i figli e che lavora come rappresentante di domotica. Christian De Sica interpreta un principe decaduto, nullafacente cronico; Vincenzo Salemme, un facoltoso notaio napoletano dalla vita monotona che tradisce la moglie; Lino Banfi, un senatore che rischia di andare in prigione se non ottiene il voto della maggioranza, per corruzione e abuso d’ufficio; Alberto Dominici, un imprenditore romano facoltoso che evade le tasse e Teresa Mannino una manager siciliana trapiantata a Milano. Conticini è invece uno scaramantico tifoso della fiorentina in trasferta a Verona, al seguito della sua squadra del cuore.

Christian De Sica in una scena di Buona giornataSe dare una definizione di gente comune è qualcosa di labile e soggettivo, darne una definizione in relazione a quelle che sono le condizioni italiane oggi, nel 2012, chiarisce il concetto. Al fianco di questa decantata nobile genesi, che invece che catturare l’attualità la stigmatizza nei soliti stereotipi – l’evasione, la tifoseria, la corruzione politica – si unisce un’altra questione. Al “tempo”, che fin dai titoli di testa, si dichiara essere il fil rouge che lega l’italiano, del nord del centro e del sud, si aggiunge un secondo filo guida, caratterizzato dalla preponderanza dei difetti e dei malcostumi. Il film sembra giustificarla come contrappeso inevitabile alle durezze dei tempi. Bisogna capire se anche il nostro riso, in qualche modo, assolve queste storie e questi personaggi, oppure li condanna, ci condanna. Superficialmente ridiamo perché la comicità dei mattatori che qui sono protagonisti è naturale, spontanea, simpatica. C’è un substrato però che conta di più, che è quello della struttura narrativa a storie parallele, che sebbene abbia il merito di non essere infarcita dei soliti sentimentalismi e di trovare un finale assurdo quanto simpatico, è alla fine una farsa debole, piatta, inefficace e “insapore”.


La locandina di Buona giornataTitolo: Buona giornata
Regia: Carlo Vanzina
Sceneggiatura: Enrico Vanzina, Carlo Vanzina
Fotografia: Carlo Tafani
Interpreti: Diego Abatantuono, Lino Banfi, Paolo Conticini, Tosca D’Aquino, Christian De Sica, Chiara Francini, Teresa Mannino, Vincenzo Salemme, Maurizio Mattioli, Chiara Francini, Gabriele Cirilli, Luis Molteni
Nazionalità: Italia, 2012
Durata: 2h. 11′


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