Pa-Ra-Da di Marco Pontecorvo

01 Distribution, 19 Settembre 2008 – Benefico
La vera storia del Miloud Oukili, un teatrante parigino che – alla ricerca di ragioni di vita – si unisce a una missione umanitaria in Romania. L’obiettivo sarà, attraverso il circo e la clownerie, recuperare i “boskettari”, ossia i bambini che vivono nelle fognature della città…
L’allargamento delle frontiere e l’ingresso di molti paesi dell’est all’interno dell’unione europea hanno portato a discutere (anche attraverso il cinema, come in Them) di come le condizioni di povertà di molti di questi nuovi paesi, nonché le difficili condizioni politiche, possano scontrarsi con l’Euro e con le civiltà del cosiddetto Primo Mondo. Marco Pontecorvo fa così un salto all’indietro a quando l’espansione rumena ebbe inizio, dopo la dittatura comunista e la conseguente invasione delle fogne da parte di poveri e sfollati. Con grazia e sincerità che non omettono l’orrore riesce nel tentativo di fare un bel film.
Scritto dallo stesso regista con Roberto Tiraboschi, dalla storia vera di Miloud e del suo gruppo circense, Pa-ra-da è un dramma duro e sorridente, solidale ed emblematico, che riprende stilemi del cinema verità e del semi-documentario per tessere un piccolo, sebbene quasi paradossale, elogio della forma artistica e della sua importanza psico-sociale.
Ambientato per intero a Bucarest poco dopo la rivoluzione rumena che portò alla morte di Ceausescu e del regime comunista, il film racconta l’orrore vivo e insopportabile dei cascami del Socialismo reale, attraverso i ritratti partecipi dei ragazzi che sulla loro pelle ne vivono le conseguenze, costretti a dormire tra le condutture purulente, a elemosinare alla stazione, a regredire a stati quasi animaleschi (il litigio per i soldi del “mantenimento del bambino”) alleviati dalla vernice ispirata come anestesia.
Il vero tocco positivo del film di Pontecorvo, dedicato al padre Gillo, è quello di lavorare sul lato sociologico del fenomeno, osservando i ragazzi (veri “boskettari” o ex) e i loro comportamenti, usando il personaggio di Miloud come legame con lo spettatore e col suo mondo, realizzando una vera discesa (anche visiva) al livello più basso della civiltà, quello dell’abitudine all’orrore, opponendo come rimedi – anche contro l’abulia delle istituzioni – indipendenza e rispetto, ottenuti attraverso l’uso simbolico dell’arte, dai disegni che contrappuntano le sequenze al circo del finale.
La sceneggiatura cerca di evitare le trappole del patetismo e quelle ancora più viscide della convenzionalità narrativa e ci riesce, nel mix tra realismo e riflessione, nel tono speranzoso ma lontano dalle illusioni buoniste, che la regia riesce a rendere con grazia, tocco efficace, ritmo acuto, senza rifugiarsi nelle accattivanti certezze della commedia.
Esordio interessante e senza le presunzioni di molti italiani alle prime armi, Pa-ra-da un film sicuro e piuttosto appassionante, specie per le domande che non vuole chiudere definitivamente, si fregia dell’interpretazione avvincente del sempre più bravo Jalil Lespert e di un gruppo di ragazzi perfettamente a loro agio nel ricreare i terrori delle loro infanzie. E per riflettere anche su quelle di migliaia di poveri e clandestini, costretti a sopravvivere alla nuova ricchezza fintamente diffusa.
Titolo: Pa-Ra-Da
Regia: Marco Pontecorvo
Sceneggiatura: Marco Pontecorvo, Roberto Tiraboschi
Fotografia: Vincenzo Carpineta
Interpreti: Jalil Lespert, Evita Ciri, Gabriel Rauta, Patrice Juiff, Bruno Abraham Kremer, Robert Valeanu, Cristina Nita, Liviu Bituc, Florin Precup, Andreea Perminov, Iulian Bucur, Georgiana Anghel, Gabriel Huian, Daniele Formica
Nazionalità: Italia – Francia – Romania, 2008
Durata: 1h. 40′
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