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Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci

3 settembre 2004 Recensioni 1 Commento
Non si sevizia un paperino

Medusa, 1972 – Inquietante

In un paesino della Lucania tre bambini vengono uccisi con rituali dall’apparenza satanica. Un giornalista di cronaca nera si appassiona al caso cerca di risolverlo. I sospetti si accentrano di volta in volta su persone diverse, perché è chiaro che l’assassino è qualcuno della zona…


Una scena di Non si sevizia un paperinoSu Lucio Fulci si sono spesi fiumi d’inchiostro, sia pro sia contro: una cosa che si può sicuramente dire di lui è che ha segnato il cinema italiano degli anni 70 e 80, ed ha influenzato anche molto cinema al di fuori del nostro paese. Anche quest’operazione di recupero e restauro di molte delle sue vecchie pellicole, a fianco di quelle di altri registi di b-movie italiani, è indice del valore e dell’interesse che i suoi film possono suscitare ancora oggi, a più di trent’anni di distanza.

Tomas Milian in una scena di Non si sevizia un paperinoNon si sevizia un paperino è probabilmente uno dei suoi film migliori, uno di quelli in cui meglio emerge la sua grande capacità di fare allo stesso tempo entertainment e denuncia sociale. Un cast strepitoso per l’epoca (Milian, Bolkan, Bouchet, Papas, Porel…) concorre alla costruzione di un film che, nel suo genere, non ha difetti: regge la suspense per tutta la durata della pellicola, porta sullo schermo personaggi ben costruiti e credibili, colpisce lo spettatore sia con il grand guignol sia con alcune scene estreme dal punto di vista della perversione. Celebre lo scandalo che suscitò la scena della Bouchet nuda di fronte al bambino (che in realtà non era un nano) e che ebbe come conseguenze, opposte, la messa all’indice da un lato e la corsa al cinema per vederlo dall’altro.

Barbara Bouchet in Non si sevizia un paperinoDal punto di vista tecnico è necessario fare molti passi indietro per giudicare Non si sevizia un paperino: se ci si avvicina al film con l’occhio abituato ad effetti speciali e tecnologie attuali si rischia di sorridere; meglio sarebbe entrare nell’ottica dell’epoca e non farsi sviare dalla visione di rocce di polistirolo e bambole di gomma a grandezza naturale per cogliere i messaggi, molto forti, che la pellicola vuole mandarci. Il Male non sta nell’aldilà popolato di maghi e riti satanici, ma nella nostra vita di tutti i giorni e, per assurdo, non ha quasi importanza, alla fine, scoprire chi sia il reale assassino, in un mondo popolato di figure inquietanti, di uomini che si fanno giustizia da sé, di indifferenza ed odi ancestrali.

Non perdetevelo se vi capita di poter vedere al cinema la versione restaurata; ma se anche così non fosse, cercatelo in videoteca o tra qualche fondo di magazzino: ne vale la pena.


La locandina di Non si sevizia un paperinoTitolo: Non si sevizia un paperino
Regia: Lucio Fulci
Sceneggiatura: Lucio Fulci, Roberto Gianviti, Gianfranco Clerici
Fotografia: Sergio D’Offizi
Interpreti: Tomas Milian, Barbara Bouchet, Florinda Bolkan, Irene Papas, Marc Porel, Georges Wilson, Ugo D’Alessio, Antonello Campodifiori, Virgilio Gazzolo, Duilio Cruciani
Nazionalità: Italia, 1972
Durata: 1h. 42′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Umberto ha detto:

    Capolavoro di uno dei migliori registi di thriller/horror italiani vissuti sulla faccia della terra.

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