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"Shadowboxer" di Lee Daniels

13 luglio 2006 Recensioni 0 Commenti
Emanuela Perozzi, 13 Luglio 2006: Imbarazzante
Videa-CDE, 21 Luglio 2006

Mikey e Rose, assassini professionisti, nel portare a termine un’operazione criminale si trovano inaspettatamente di fronte una donna incinta. Ciò li spinge a iniziare una nuova vita, sempre in fuga, cercando inoltre di redimere il proprio passato…


Shadowboxer è un film indipendente, e come tale forse ci si poteva aspettare quella originalità che normalmente dovrebbe scaturire dalla maggiore libertà di movimento concessa a tali film. Per di più è un’opera prima (del già produttore Lee Daniels), quella in cui di solito le ispirazioni e l’entusiasmo dell’esordio rendono sopportabili anche le fisiologiche imperfezioni stilistiche. Eppure, nonostante le speranzose premesse, da qualunque punto di vista lo si osservi, Shadowboxer non ha scusanti, non trova giustificazione alla sua imbarazzante presenza sullo schermo. L’interpretazione degli ottimi protagonisti non può bastare a salvare una pellicola dominata dal ridicolo (ma non era un dramma?), dall’inverosimile (ma non era un thriller?), dal cattivo gusto più spicciolo (ma non era una storia d’amore?), da una serie impressionante di forzature, talmente forzate da non poter passare inosservate neanche impegnandosi.

Almeno non ci si addormenta. Tutto il film infatti mette in circolo un divertente giochino che coinvolge lo spettatore (impedendogli quindi il sonno o la fuga) per scoprire dove il regista voglia andare a parare, o in che stato psico/emotivo si trovasse lo sceneggiatore quando mise mano ai dialoghi (dialoghi?), alla caratterizzazione dei personaggi (personaggi?), ai risvolti sociologici che avrebbero dovuto fare la loro comparsa da qualche parte del film, prima o poi.
A sentire gli autori, infatti, il messaggio di Shadowboxer dovrebbe essere l’abolizione dei tanti conformismi e pregiudizi che hanno trasformato la nostra società in un luogo dominato dalle differenze sessuali, razziali, di età, di status. Il problema è che il tentativo di annullare qualcosa che invece è parte (purtroppo) integrante della nostra realtà può far scattare in un attimo l’effetto contrario, se non è attivato dalla spontaneità e dal tocco leggero di una macchina da presa discreta, silenziosa, capace di cogliere le sfumature, l’invisibile bellezza dei rapporti, rimanendo sospesa e attenta a non sciupare una magia che si sta silenziosamente svelando.

Inutile dire che tutto ciò non fa parte nemmeno lontanamente delle ambizioni del film, il quale sembra piuttosto orientato a cogliere lo shock violento, la provocazione sensazionale, attraverso una regia che a tratti violenta la stessa diegesi, perdendosi in sequenze a dir poco assurde che disorientano la già labile logica del film e stendono definitivamente la tolleranza dello spettatore. Insomma, se proprio non poteva esserci risparmiata la difficile storia d’amore tra un giovane e affascinante uomo e una donna molto matura (nonché sua matrigna), siamo certi che il cinema avrebbe potuto offrire modi migliori per raccontarcela (e renderla, perché no?, anche interessante) che non quello di uno spogliarello improvvisato dal bel Cuba Gooding Jr su musica rappeggiante, prima di gettarsi tra le braccia della sua signora segnata da rughe e rinnovata voluttuosità. Con il raccapriccio dei presenti in sala.

Va premiata comunque la costanza. Quello che poteva sembrare l’apice del trash è infatti solo l’inizio di un inarrestabile crescendo di paradosso e assurdità. Una “chicca” tra tutte: il montaggio alternato che sposta l’attenzione di Vickie dalle faccende domestiche, al morboso zoom sul fondoschiena di Mikey generosamente offerto dalla immancabile doccia con porta spalancata, fino alle sue fasi autoerotiche solo immaginate e ai limiti della censura. Se l’obiettivo era farci ricordare di lui, il film ha colto nel segno: difficile dimenticare tanta devozione al brutto.


Titolo: Shadowboxer (Id.)
Regia: Lee Daniels
Sceneggiatura: William Lipz
Fotografia: M. David Mullen
Interpreti: Helen Mirren, Cuba Gooding Jr, Vanessa Ferlito, Stephen Dorff, Joseph Gordon-Levitt, Macy Gray, Mo’Nique, Alex Avant, Wendy Baron, Shaun Brewington, Cullen Flynn Clancy, Tomy Dunster, Matt Higgins, Terria Joseph
Nazionalità: USA, 2005
Durata: 1h. 33′


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