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"L'ospite inatteso" di Tom McCarthy

2 dicembre 2008 Recensioni 0 Commenti
L'ospite inatteso

Bolero Film, 5 Dicembre 2008 – Oculato

Walter Vale, professore universitario vedovo da 5 anni, vive una vita monotona in una cittadina del Connecticut. Tornato a New York per una conferenza, scopre che il suo appartamento da tempo disabitato è stato affittato con un imbroglio ad una giovane coppia di immigrati…


Richard Jenkins in L'ospite inattesoNel mare magnum di uscite e “imperdibili” primizie cinematografiche che si susseguono senza sosta e che – per passione e lavoro – dobbiamo seguire freneticamente, capita qualche volta di incontrare un film piccolo e nascosto, quasi snobbato dalla grande distribuzione, che però sa riconciliare col cinema, con la voglia di sedersi di fronte a un grande schermo. E’ il caso del nuovo film di Tom McCarthy che, dopo l’apprezzamento ricevuto per The Station Agent, torna a catturare l’attenzione di appassionati e curiosi con questa commedia umana, piena di spunti d’attualità, che – oltre ad aver raccolto consensi un po’ dovunque – sa scaldare testa e cuore dello spettatore più accorto.

Richard Jenkins e Haaz Sleiman in una scena di L'ospite inattesoScritto dallo stesso regista, L’ospite inatteso è una commedia drammatica e umanista che rappresenta il meglio del contemporaneo cinema indipendente (non a caso è stato lodato al Sundance e premiato a Deauville) e che sa guardare alla realtà e alle contraddizioni del vivere contemporaneo, puntando l’occhio sul fattore privato, più che su quello politico.

Giocato sul contrasto tra le due vite del protagonista e i due luoghi della sua vita (il freddo e spento Connecticut e la vitale Grande Mela), L’ospite inatteso è la storia di un’educazione morale e sociale che parte dal rapporto tra Stati Uniti e paesi emergenti, scandagliandone le contraddizioni e le ipocrisie (la scena nel mercatino dove lavora la ragazza senegalese) per raccontare l’apertura e la crescita verso altri mondi, anche interiori; verso un rapporto sincero con l’altro da sé, fosse anche dentro di sé, come mostra il passaggio musicale del protagonista dal pianoforte alle percussioni afro.

Danai Gurira e Haaz Sleiman in L'ospite inattesoInizialmente tutto centrato sul personaggio di Walter e sulle sue azioni e reazioni, il film – coerentemente – si apre ad altri punti di vista, arricchendo e inspessendo il racconto con personaggi intensi e dolenti, che contribuiscono a comporre quell’atmosfera di tatto e intelligenza understated che rappresenta l’atout principale del film, scavando in profondità e con meditata compostezza per rendere il quadro di un’umanità travolta da sistemi che non sa affrontare, ma cui può opporre qualcosa che quei sistemi non hanno, il calore.

La sceneggiatura è bellissima, con momenti di straordinaria forza nella definizione psicologica dei personaggi, resi attraverso gesti ed espressioni (come nella scena della prima lezione di jambè, o della prima suonata al parco), e accompagna la regia di McCarthy, uno che finalmente si chiede dove mettere la macchina da presa e quando rispettare i propri personaggi, come conferma l’uso attentissimo della mezza figura e del campo medio, ad allontanarsi, quando non conosciamo ancora bene Walter, e che diventa primo piano solo quando i personaggi vogliono confessarsi con lo spettatore.

Hiam Abbass e Richard Jenkins in L'ospite inattesoL’ospite inatteso è un film dal passo lungo, calibrato e alla fine sorprendentemente emozionante, che filtra le sensazioni da dare allo spettatore attraverso il certosino lavoro di un gran gruppo d’attori, a cominciare dal perfetto Richard Jenkins, uomo arido che si arricchisce di vita ed espressività sequenza dopo sequenza, alla sempre altera ma vivida Hiam Abbas, fino al contagioso sorriso di Haaz Sleiman. Si spera soltanto che i felici pochi che vorranno recuperare questo piccolo gioiellino abbiano sale dove poterlo andare a vedere.


La locandina statunitense di L'ospite inattesoTitolo: L’ospite inatteso (The Visitor)
Regia: Tom McCarthy
Sceneggiatura: Tom McCarthy
Fotografia: Oliver Bokelberg
Interpreti: Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Danai Gurira, Hiam Abbass, Marian Seldes, Maggie Moore, Michael Cumpsty, Bill McHenry, Richard Kind, Tzahi Moskovitz, Amir Arison, Neal Lerner, Ramon Fernandez, Frank Pando, Waleed Zuaiter
Nazionalità: USA, 2007
Durata: 1h. 43′


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