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"Love Actually" di Richard Curtis

28 novembre 2003 Recensioni 0 Commenti
Luciana Morelli, 28 Novembre 2003: Nostalgico
Uip, 14 Novembre 2003

Uno scrittore fugge dalla città per dimenticare un tradimento e si tuffa nel suo nuovo libro; una donna sposata soffre delle attenzioni che il marito dedica ad altre donne; una fresca sposina non riesce ad andare d’accordo col miglior amico del marito; un vedovo prova a conquistarsi l’amore del figliastro…


E’ un film sdolcinato, questo, come non lo erano i grandi successi del Richard Curtis sceneggiatore Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill e Il Diario di Bridget Jones, ma non per questo è un film mediocre o inferiore ai precedenti. E’ incredibile come in questo Love Actually Curtis sia riuscito a propinarci storie poco originali, luoghi comuni sui tradimenti e sull’amore in tutte le salse, in un modo talmente piacevole che non siamo riusciti, neanche sforzandoci a giudicarlo negativamente. Forse perché ognuno di noi guardandolo ha pensato a sé, alle proprie storie ed alle situazioni che ha vissuto nella propria vita affettiva oppure forse solo perché le situazioni sono sì banali, ma sorrette da dialoghi deliziosamente pungenti che solo la mente di un grande sceneggiatore come Curtis poteva concepire e che solo la bravura di grandi attori come quelli presenti nel cast potevano fare propri in un modo così leggero e appassionato.

Noterete come i film sopra citati avessero tutti in comune uno Hugh Grant affiancato a turno da una grande attrice. In questa sua prima esperienza da regista però Curtis ha fatto una scelta diversa, ha scelto un film corale che non avesse un’unica storia o un personaggio di spicco ma che ne coinvolgesse tanti in una sola, ed è stata la scelta migliore. E tra tutti i personaggi del film si staglia Billy Mac, la rockstar sfacciata e graffiante che torna più spudorata che mai sulla cresta dell’onda con un osceno disco di canzoni di Natale (cover di grandi gruppi) pubblicizzato in Tv e nelle radio in modo decisamente pittoresco. La sua storia è quella più convincente anche per la straordinaria interpretazione di Bill Nighy, che ha portato magnificamente il suo personaggio a diventare l’irriverente caricatura di se stesso pur di vendere dischi e annientare la solitudine di una vita difficile vissuta senza l’appoggio degli affetti familiari. Alla fine è forse la storia più divertente ma in fondo anche la più triste di tutte.

Quello che non funziona è il brusco e prolungato abbandono di alcune storie in certi momenti, storie riprese troppo tempo dopo, quando ormai l’ingranaggio aveva perso la sua perfezione, ma questo è un solo piccolo difetto in mezzo a molti pregi. Fa ridere e fa commuovere, questo film, ma fa una cosa ancora più importante: diverte per due ore facendo dimenticare anche solo per poco tempo tutto quel che accade fuori dalla sala. Ed è questo che vogliamo in un film, di qualunque genere esso faccia parte. Se insomma l’intento di Curtis era veramente quello di fare un film “positivo” sull’amore perché «è la cosa più vera che abbiamo e che tutti prima o poi proviamo» allora il suo scopo è stato raggiunto.

E’ un film che non passerà di certo alla storia ma che sarà capace di rasserenare e rallegrare i vostri cuori e – perché no? – di farvi venire voglia di prendere il telefono e chiamare qualcuno.


Titolo: Love Actually – L’amore davvero (Love Actually)
Regia: Richard Curtis
Sceneggiatura: Richard Curtis
Fotografia: Michael Coultier
Interpreti: Hugh Grant, Liam Neeson, Colin Firth, Laura Linney, Emma Thompson, Alan Rickman, Keira Knightley, Martine McCutcheon, Bill Nighy, Andrew Lincoln, Rowan Atkinson, Lucia Moniz, Rodrigo Santoro, Gregor Fisher, Chiwetel Ejiofor
Nazionalità: Regno Unito, 2003
Durata: 2h. 10′


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