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"Alexander" di Oliver Stone

18 gennaio 2005 Recensioni 7 Commenti
Alexander

Warner, 14 Gennaio 2005 – Inespresso

Alessandro il macedone, il più grande conquistatore di ogni epoca, colui che i posteri ribattezzarono Alessandro il Grande per come seppe imporre il proprio nome sui due terzi delle terre a quell’epoca conosciute, ma ancor più per la purezza e la veridicità dei suoi ideali espansionistici…


Ambizioso e colossale quanto le aspirazioni del regista Oliver Stone, Alexander è un capolavoro mancato, una composizione filmica insoddisfacente.

Colin Farrell in una scena di AlexanderEfficace a tratti ma eccessivamente macchinosa dal punto di vista narrativo, la pellicola si affida pesantemente al dialogato delle scene e alla voce narrante di Anthony Hopkins, facendone lo strumento comunicativo primario rispetto alla figura del protagonista, quasi a considerare il verbo quale priorità imprescindibile a supporto della divulgazione visiva. Questo tipo di impostazione risulta discutibile, e se davvero ci viene permesso di cogliere la viscerale passione di Alessandro verso ciò in cui crede lo si deve alla valida interpretazione di Colin Farrell (improbabile chioma bionda a parte), capace di lasciar trasparire attraverso il proprio volto emozioni assolutamente vivide, che arrivano rabbiose a noi spesso senza l’ausilio di parole.
Angelina Jolie e Colin Farrell in AlexanderRiusciamo così a percepire effettivamente la grandezza del personaggio, e le drammatiche vicissitudini che attraversa hanno il potere di scuoterci nella seconda parte del film, a differenza dei diversi contesti umano-affettivi che ne caratterizzano la normale maturazione di uomo nel corso degli anni, che invece ci appaiono poco nitidi e dunque di non facile assimilazione. Così come, d’altronde, i molteplici passaggi temporali hanno il difetto di mancare della necessaria fluidità e connessione per poter risultare efficaci, e questa è una pecca esiziale nell’economia del film.

Una scena di AlexanderProprio alla luce di quest’ultima considerazione, le due ore e cinquantatré minuti di proiezione si scoprono essere di non semplice sopportazione, nonostante impennate sporadiche ma di grande rilievo tecnico come il confronto fra l’esercito di Alessandro e i guerrieri indiani con tanto di elefanti da combattimento. In questo frangente, Stone si fa di nuovo grande arrivando a confezionare una serie di inquadrature eccellenti, enfatizzate da un effetto fotografico che dona una dominante cromatica rosso sangue alle immagini e dalle musiche poderose (troppo, a dire il vero) di Vangelis.

Colin Farrell e Rosario Dawson in AlexanderConsiderando quanto detto sin qui, non può stupire l’accoglienza demolitrice che Alexander ha ricevuto in patria, nonostante l’opera finita non possa dirsi fallimentare su tutta la linea. L’interpretazione di Farrell avrebbe probabilmente meritato un discorso a parte ma, si sa, quando la nave affonda porta giù con sé l’intera ciurma. E se la sequenza dei titoli di testa così come quella dei titoli di coda riesce ad essere più rievocativa del film stesso, forse, per questa volta, la critica statunitense merita la nostra comprensione.


La locandina di AlexanderTitolo: Alexander (Id.)
Regia: Oliver Stone
Sceneggiatura: Oliver Stone, Laeta Kalogridis, Christopher Kyle
Fotografia: Rodrigo Prieto
Interpreti: Colin Farrell, Angelina Jolie, Jared Leto, Val Kilmer, Anthony Hopkins, Rosario Dawson, Gary Stretch, Raz Degan, Christopher Plummer, Elliot Cowan, Joseph Morgan, Ian Beattie, Jonathan Rhys-Meyer, Denis Conway
Nazionalità: USA, 2004
Durata: 2h. 53′


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Attualmente ci sono 7 commenti a questo articolo:

  1. Riccardo ( ex Mickey Rourke ) ha detto:

    Spettacolari 3 ore di film.
    Sicuramente uno dei migliori film di Oliver Stone.
    Le quattro cose sicuramente belle del film sono:
    1: La musica di Vangelis che è simile ad un lago limpido che rispecchia tutta la bellezza della Grecia;
    2: I costumi, perfetti che si fanno sempre più cupi e minacciosi in India.
    3: Angelina Jolie che veste i panni dell’infernale regina di Macedonia.
    4: Le scene epiche di battaglia, cruente e travolgenti.
    è abbastanza fedele alla veridicità storica sia sul fatto delle note biografiche sul condottiero protagonista, che sulla ricostruzione di ambienti e avvenimenti storici, un kolossal, ma in patria non fece successo per via delle forti tensioni omosessuali fra i protagonisti ( cosa che era molto comune all’epoca ).
    Due cose ho potuto notare guardando il film:
    la prima era la schizzofrenia di Alessandro che ignoravo completamente, la seconda è che l’India è rappresentata come un territorio di corruzione, diffidenza che sfocia nella morte.
    Un ritratto storico perfetto.
    Guardatelo.
    Dura tanto, ma non annoia.
    Chi è d’accordo con me?

  2. Fabrizio ha detto:

    La Jolie è fuori parte e il film è mediocre. Qualche buon momento c’è, ma è troppo poco per rendere questa ambiziosa pellicola meritevole di essere ricordata. Alla fin fine, la cosa migliore sono i titoli di coda sulle musiche di Vangelis.

    Comunque questo film è migliore rispetto a “Le Crociate”. E’ già qualcosa.

  3. Riccardo ( ex Mickey Rourke ) ha detto:

    Concordo, le crociate è veramente brutto. Soltanto l’ultima battaglia mi è andata bene. Poi alcuni discorsi di Orlando Bloom fanno veramente piangere.

  4. Riccardo ( ex Mickey Rourke ) ha detto:

    Poi Colin Farrell ha proprio l’aria da gay con la parrucca bionda

  5. Riccardo ( ex Mickey Rourke ) ha detto:

    Poi nel film aveva anche atteggiamenti effeminati soltanto in India si è mostrato uno con le palle, poi tornando a Babilonia, eccolo nuovamente, omosessuale.

  6. Riccardo ha detto:

    Colin Farrell è ottimo nel ruolo di Alessandro, e la nomina all’oscar ci stava eccome.

  7. Anonimo ha detto:

    Protagonista a parte, questo film vale soprattutto per la toccante e profondamente sentita interpretazione di Val Kilmer (attore che vediamo troppo poco sullo schermo), confinato in un ruolo secondario di pochi minuti ma dove, tuttavia eccelle nella parte di Filippo II di Macedonia. La sua visione del potere monarchico e le sue debolezze sono quasi percepibili. Che ne pensate dell’attore in questione, e come vi è parso in questo film?

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