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"grande grosso e... verdone" di Carlo Verdone

11 marzo 2008 Recensioni 0 Commenti
grande grosso e... verdone

FilmAuro, 7 Marzo 2008 – Sfiatato

Leo è il sempliciotto che deve superare mille ostacoli per onorare e seppellire la madre morta; Callisto è il professore ossessivo e deviato che cerca di costringere il figlio e la fidanzata, alla vita di coppia; Moreno, il coatto arricchito e grezzo che porta la famiglia in vacanza, per riallacciare il dialogo col figlio…


Claudia Gerini e Carlo Verdone in grande grosso e... verdoneSi fa presto a dire “sindrome di Peter Pan”, perché c’è sindrome e sindrome: c’è chi non vuole crescere, evolversi e maturare perché ha paura delle responsabilità e dei problemi connessi alla maturità, e c’è chi lo fa perché crescere e maturare significa perdere i privilegi e le comodità della giovinezza, del passato. A 50 anni Carlo Verdone si trova nella seconda fase di questa sindrome e la affronta scrivendo e dirigendo il suo nuovo film (il 19°), stanco di respingere le pressanti richieste di fan delusi dalle sue ultime commedie, tornando ai personaggi, agli sketch, alla comicità romana e facile. Purtroppo.

Scritto da Verdone con Piero De Bernardi e Pasquale Plastino, una commedia comica, a episodi più simili a barzellette che a cortometraggi, che oltre alla consueta ambizione di satira di costume vorrebbe anche tentare il tocco più raffinato dell’autorialità drammatica sconfinando addirittura nel nero gotico.

Carlo Verdone in grande grosso e... verdoneCercando di mettere alla berlina tipi e tempi dell’Italia contemporanea (ma è un obiettivo che ormai ha fatto il suo tempo), Verdone racconta i tre personaggi storici della sua carriera mettendo al centro del racconto il loro rapporto con la famiglia, con i figli soprattutto, e descrivendo in particolar modo il significato dell’istituzione primitiva in un mondo come questo segnato dalla tecnologia, dalla mancanza di comunicazione, dalla morte come ombra continua e costante. Il problema è che dei risvolti sociali e umani del racconto, a Verdone, interessa molto meno che nei film precedenti, lasciandosi andare a raccontini all’acqua di rose, senza cattiveria, come se si fosse arreso ai tempi e ai costumi che un tempo voleva castigare: e così si inizia con una barzelletta inguardabile e dal divertimento nullo, che fa sorridere solo grazie al cameo di Massimo Marino, si prosegue con un tentativo interessante di fondere l’umorismo cinico del personaggio del pignolo, sondandone le cattiverie e le perversioni, con il racconto nero e tenebroso di stampo gotico, risolvendosi però in un nulla di fatto ambiguo e incomprensibile. Per finire con l’episodio più divertente e fresco, quello che evidentemente è più nelle corde di Verdone, ma che non può nascondere quanto il meccanismo sia stantio.

Geppi Cucciari e Carlo Verdone in grande grosso e... verdoneLa sceneggiatura, oltre a soffrire di una sorprendente prolissità nella gestione di tre miseri raccontini, spiazza anche nella mancanza di idee, di spunti comici degni di questo nome, di gag che non siano riproposizione di vecchi leitmotiv, fallendo anche nella caratterizzazione dei personaggi (due dei quali del tutto inutili), dei quali l’unico geniale è lo psicologo coatto. La regia segue a ruota nella gara a chi ha meno idee, e se Verdone non è mai stato un vero regista – a parte poche eccezioni – la povertà di sguardo e la sciatteria della messinscena (come se la produzione De Laurentiis fosse sinonimo di squallore à la Neri Parenti) sono del tutto insospettabili, come dimostra il doppiaggio di attori che cambia durante la stessa scena.

Verdone, ovviamente è mattatore a pieno titolo, ma non è al massimo della forma, e a macchiette come quella del tontolone non crede più nemmeno lui, Ceppi Cucciari è davvero senza motivo di presenza, mentre la Gerini contribuisce alle risate del terzo episodio, sembrando essere davvero nata per questo ruolo. Mentre speriamo che lo cambi Verdone, che a una certa età dovrebbe capire che giocare e scherzare in vesti senili è più patetico che simpatico.


La locandina di grande grosso e... verdoneTitolo: grande grosso e… verdone
Regia: Carlo Verdone
Sceneggiatura: Piero De Bernardi, Pasquale Plastino, Carlo Verdone
Fotografia: Danilo Desideri
Interpreti: Carlo Verdone, Claudia Gerini, Geppi Cucciari, Eva Riccobono, Emanuele Propizio, Andrea Miglio Risi, Martina Pinto, Clizia Fornasier, Vincenzo Fiorillo
Nazionalità: Italia, 2008
Durata: 2h. 11′


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