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Waking Life di Richard Linklater

20 ottobre 2001 Recensioni 0 Commenti
Waking Life

20th Century Fox, 24 Maggio 2002 – Pretenzioso

Un ragazzo rischia di rimanere ucciso in un incidente d’auto. Da allora tutto cambia, per lui: comincia a fare strani incontri e i suoi discorsi si fanno tutti centrati sul significato profondo della vita e della morte, su quanto la morte sia parte integrante della vita…


Una scena di Waking LifeWaking Life è un film atipico: non si tratta infatti né di un puro film di animazione, né di un lungometraggio realizzato in modo tradizionale: è stato in effetti girato prima con una telecamera digitale, e successivamente disegnato e colorato al computer, fotogramma per fotogramma. Il risultato che propone allo spettatore è quindi un’immagine che proviene in modo evidente dalla realtà (molto più reale, a vedersi, di quelle ad esempio di Final Fantasy), ma che ha allo stesso tempo le caratteristiche di movimento e di colore di un lungometraggio animato.

Wiley Wiggins in Waking LifeLa trama è riassumibile davvero in poche parole: Wiley Wiggins è un giovane che, durante una visita ad un amico, rischia la vita in un incidente stradale; dopo ciò la sua vita cambia, comincia a fare strani incontri: filosofi, registi, musicisti, giornalisti, liberi pensatori, gente strana, che continua a focalizzare i propri discorsi sul tema della vita, del suo significato profondo, ed anche della morte come esperienza in essa profondamente radicata. Il finale del film, verso il quale gradualmente le lunghe trattazioni tendono, è in realtà abbastanza prevedibile…

Una scena di Waking LifeL’esperimento che Linklater mette in scena con il suo Waking Life appariva davvero interessante, ed infatti molti sono stati gli spettatori che a Venezia hanno scelto di vedere questo film; peccato che però le premesse non vadano sempre a buon fine. Nonostante la particolarità del mezzo infatti Waking Life risulta un film a tratti davvero pesante, a causa di una sceneggiatura ricchissima di dialoghi molto complessi, quasi sempre di argomento filosofico: tutti i personaggi (e sono davvero tanti) hanno la loro opinione da dire sull’argomento in questione, che è sicuramente degno di attenzione profonda, ma questo non giustifica la scelta di realizzare una pellicola che ha in realtà più l’aspetto di un libro di filosofia che di un film, e che si finisce più per leggere che per guardare. Forse anche l’aver assistito alla proiezione con l’ausilio dei sottotitoli non ha aiutato, ma non si può davvero negare che l’ora e mezza del film abbia dato l’impressione di essere molto più lunga.

Una scena di Waking LifeIn sintesi Waking Life è un film interessante dal punto di vista della realizzazione tecnica, sulla quale non c’è nulla da eccepire; i trenta e più animatori e geni del software a cui Linklater si è affidato hanno fatto un lavoro degno di nota. Quello che manca un po’ alla pellicola è la capacità di mantenere vivo l’interesse dello spettatore: si tratta di un lavoro quasi sempre troppo intellettuale e pretenzioso per essere davvero piacevole. Questo non creerà certo problemi al regista però, dato che ha dichiarato, in ripetute interviste, che a lui non interessa chi andrà a vedere il suo film, nè a chi potrà piacere, e che le opere che realizza sono fatte sempre e solo per esprimere la sua interiorità… sogni o incubi di una “waking life”?


La locandina di Waking LifeTitolo: Waking Life (Id.)
Regia: Richard Linklater
Sceneggiatura: Richard Linklater
Fotografia:
Interpreti: Wiley Wiggins, Ethan Hawke, Julie Delpy, Steven Soderbergh, Peter Atherton, Steve Drubniak, Charles Gunning, John Christensen, Nicky Katt, Timothy Levitch, Louis Mackey, Steven Prince, Trevor Jack Brooks, Richard Linklater
Nazionalità: USA, 2001
Durata: 1h. 37′


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