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"Yi Yi" di Edward Yang

14 giugno 2000 Recensioni 0 Commenti
Yi Yi - e uno... e due...

Istituto Luce, 29 Giugno 2001 – Commovente

Tutto sembra andare male, per NJ Jian: sua suocera ha un attacco di cuore e cade in coma, la società informatica della quale è socio è sull’orlo della bancarotta, il suo rapporto con i due figli e con il fratello non è il massimo. Un viaggio d’affari a Tokyo gli sembra l’occasione buona per provare a ricominciare…


Jonathan Chang e Kelly Lee in Yi YiQuasi tre ore di pellicola per raccontarci tutta una famiglia, seguendone le diverse storie. Non è cosa facile, questa, ma Yang racconta con maestria ogni episodio e trova sempre la chiave registica giusta per farlo. Il risultato finale è un film commovente anche se mai esasperato, che racconta di amori perduti e ritrovati, di occasioni mancate e scelte sbagliate. E racconta delle grandi tragedie della vita. Non c’è un solo momento in cui il film non sia interessante, non c’è una sola caduta di tono nonostante il ritmo decisamente blando.

Jonathan Chang in Yi YiNel Febbraio 1975, François Truffaut scriveva che «i bambini recano con sé automaticamente un senso di poesia e quindi credo si debba evitare di introdurre elementi poetici in un film di bambini, in modo che la poesia nasca da sé, come un di più, come un risultato e non come un mezzo, e nemmeno come uno scopo da raggiungere». Se possiamo scegliere un protagonista di Yi Yi, la scelta cade sicuramente sul piccolo Tin Tin, personaggio che trasmette in pieno quella poesia invocata da Truffaut, e che ci viene presentato senza alcuna forzatura drammatica, in maniera naturale. Appartengono a lui le riflessioni filosofiche più profonde della pellicola, lui che chiaramente non se ne rende conto, che fotografa la nuca delle persone per poi regalar loro la stampa per mostrar loro “l’altra metà”, quella che non si riesce mai a vedere. La sua naturale (ma cinematograficamente efficacissima) ingenuità dimostra in pieno come Edward Yang abbia assimilato benissimo la lezione di Truffaut: «un film sui bambini può nascere partendo da avvenimenti banali, perché in realtà niente di ciò che riguarda l’infanzia è banale».

Il regista Edward Yang sul set di Yi YiNato a Shanghai ma trasferitosi a Taiwan a soli due anni, Edward Yang ha avuto una discreta carriera come disegnatore di fumetti e come programmatore di computer, lavoro per il quale si era anche trasferito a Seattle. Tornato a Taipei decide di provare la strada del cinema, realizzando In Our Time nel 1982, cui farà seguire altri sette film prima di quest’ultimo, e diventando uno dei registi più importanti del nuovo cinema taiwanese. Questa sua nona prova ha pienamente meritato il premio per la Miglior Regia al Festival di Cannes 2000.


Titolo: Yi Yi – e uno… e due… (Yi Yi)
Regia: Edward Yang
Sceneggiatura: Edward Yang
Fotografia: Weihan Yang
Interpreti: Wu Nianzhen, Kelly Lee, Jonathan Chang, Elaine Jin, Issey Ogata, Suyun Ke, Chen Xisheng, Adrian Lin, Tang Ruyun, Xu Shuyuan, Michael Tao, Hsiao Shu-Shen, Yu Pang-Chan, Tang Ru-Yun, Tseng Hsin-Yi, Chen Yi-Wen
Nazionalità: Taiwan – Giappone, 2000
Durata: 2h. 53′


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