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"Azur e Asmar" di Michel Ocelot

17 ottobre 2006 Recensioni 1 Commento
Alberto Cassani, 17 Ottobre 2006: Magico
Lucky Red, 10 Novembre 2006

Azur è un bambino francese, Asmar è invece un bambino arabo. Vivono alla corte del padre di Azur, cresciuti dalla tenera madre di Asmar fino a quando il padre di Azur non li separa. Cresciuto, Azur viaggia verso la terra dall’altra parte del mare per inseguire la fata di cui la nutrice gli raccontava…


Abbandonando il disegno tradizionale in favore di un’animazione tridimensionale essenziale e un po’ spigolosa ma colorata e affascinante, Ocelot realizza un cartone animato visivamente strepitoso e realmente capace di emozionare adulti e bambini con una storia profonda e ben raccontata. Azur e Asmar è probabilmente uno dei cartoni europei più belli degli ultimi tempi, e uno dei rarissimi film capaci di fotografare con lucidità la situazione politica del giorno d’oggi senza scadere nella retorica né tantomeno risultare sgradevole alle parti in causa.

Ocelot si è sicuramente rifatto alla propria esperienza personale, avendo passato l’infanzia in Africa, ed è riuscito a raccontare con attenzione ma anche con la giusta leggerezza l’attrito che esiste tra l’Occidente e il mondo Islamico. Grazie anche alle belle musiche di Gabriel Yared, il film ci offre un ritratto estremamente attraente delle bellezze dell’Islam medievale, mentre la convincente sceneggiatura dello stesso Ocelot ci fa capire quanto i due mondi siano così diversi eppure così simili e quanto sia in fondo semplice non lasciarsi sopraffare dalle superstizioni e non odiare l’altro.


Titolo: Azur e Asmar (Azur et Asmar)

Regia: Michel Ocelot
Sceneggiatura: Michel Ocelot
Fotografia:

Doppiatori: Andrea Mete, Paolo Vivo, Terry Fattore, Marco Mete, Ilaria Stagni, Chiara Colizzi, Aurora Manni

Nazionalità: Francia, 2006
Durata: 1h. 35′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Plissken ha detto:

    Credo che si possa considerare, più che “uno dei cartoni europei più belli degli ultimi tempi”, uno dei più belli in assoluto.

    Una ricercatezza di immagini e cromatismi talmente straordinario da catturare lo spettatore che si trova proiettato nell’incantato contesto fiabesco, “disconnesso” dalla realtà, per poi tornarvici al momento di analizzare l’evidente messaggio di tolleranza, anzi, comprensione reciproca, con riferimento appunto al mondo occidentale ed islamico.

    Un film eccezionale, giustamente “magico”, che merita senza dubbio alcuno la stelletta conferita dal Cassani. Animazione al massimo livello secondo me.

    Sempre di Ocelot imperdibile anche “Kirikù” (il primo capitolo perlomeno) per quanto differente in termini di soluzioni grafiche, che risultano comunque ugualmente accattivanti. Mi sa che l’ultimo film di Ocelot nemmeno è stato distribuito in Italia… mah.

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