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"Come Dio comanda" di Gabriele Salvatores

3 dicembre 2008 Recensioni 0 Commenti
Come Dio comanda

01 Distribution, 12 Dicembre 2008 – Viscerale

Rino e suo figlio Cristiano hanno un rapporto basato sulla competizione e sulla violenza. Vivono in Friuli, dove la Natura è stata violentata dall’uomo e dove l’uomo ha perso il senso della comunità e dove i rapporti interpersonali sono stati quasi totalmente abbandonati…


Filippo Timi e Alvaro Caleca in Come Dio comandaIl nuovo film di Gabriele Salvatores, Come Dio comanda, è sanguigno, forte, oscuro, scava negli istinti ancestrali dell’uomo. Tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, racconta del rapporto d’amore tra un padre e un figlio, interpretati da Filippo Timi e dall’esordiente Alvaro Caleca. Il loro è un rapporto sbagliato, basato sulla violenza, sulla competizione. Per dirla con De Andrè nella sua canzone La Cattiva Strada «…l’innocente lo seguì, senza le armi lo seguì sulla sua cattiva strada», una strada in cui il padre conduce il figlio (dis)educandolo alla sua visione del mondo, fatta di odio per i negri, gli ebrei, gli zingari e tutti i diversi; fatta di ammirazione per Hitler, l’uomo più importante della storia insieme con Napoleone.

Filippo Timi ed Elio Germano in Come Dio comandaI personaggi si muovono in un Friuli violentato dall’uomo, in cui le stupende montagne innevate sono distrutte da cave, fabbriche, pile di pietre e di tronchi d’albero; dove anonimi quartieri di villette a schiera ospitano uomini che hanno perso il senso di comunità e dove i rapporti interpersonali sono stati abbandonati. In questa alienazione si muove un terzo personaggio, Quattro Formaggi, magistralmente interpretato da Elio Germano, un ragazzo che si è ammalato lavorando, ha perso il contatto con la realtà e vive in un mondo tutto suo, come in un mondo tutto loro vivono gli schizofrenici. Incapace di relazionarsi normalmente con gli altri, trova in quel padre e in suo figlio le uniche persone che lo capiscono, o più semplicemente che lo accolgono e lo difendono.

Alvaro Caleca in Come Dio comandaTutti i personaggi sono inseguiti dalla macchina da presa, che si muove in mezzo a loro, portata a mano; si insinua nei loro movimenti, nei loro scontri, nei loro abbracci; si sporca di fango, si bagna di pioggia, li guarda da vicino, così da vicino da scoprirne anche i pensieri, le emozioni interiori.

La storia segue il suo percorso e arriva il momento della tragedia che si compie sotto un diluvio d’acqua, nel fango, nel buio, nella notte. Come nelle tragedie scespiriane scoppia la tempesta e tutto accade. Tutto si complica e alla fine tutto si risolve, dove la soluzione non è banale, non è l’happy-end, è la conferma di un rapporto d’amore al quale si crede ma è anche il compimento di un destino diverso per qualcun altro.

Filippo Timi e Alvaro Caleca in Come Dio comandaLa musica è una dei protagonisti del film. Una musica che esplode improvvisa per descrivere la violenza con la quale si vivono i sentimenti, oppure che si ammorbidisce in una musica pop per raccontare dell’innocenza adolescenziale e del bisogno di amore puro, fresco, pulito.

Il film è profondo, coinvolgente, certamente non scevro da difetti, ma molto consapevole di ciò che deve raccontare. Un film sporco, imbrattato di fango e per questo forte e deciso, difficile da definire perché contemporaneamente freddo nella descrizione della realtà che circonda i personaggi e caldo delle esplosioni di irrazionale passione che ciascuno vive.


La locandina di Come Dio comandaTitolo: Come Dio comanda
Regia: Gabriele Salvatores
Sceneggiatura: Niccolò Ammaniti, Antonio Manzini, Gabriele Salvatores
Fotografia: Italo Petriccione
Interpreti: Filippo Timi, Elio Germano, Alvaro Caleca, Angelica Leo, Fabio De Luigi
Nazionalità: Italia, 2008
Durata: 1h. 43′


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