Stai leggendo:

"Johnny English" di Peter Howitt

9 maggio 2003 Recensioni 1 Commento
Johnny English

Uip, 11 Aprile 2003 – Scanzonato

Il suo nome è English, Johnny English. La sua missione: recuperare i gioielli della Regina, compresa la corona, rubati durante un ricevimento a Palazzo Reale. Ma il maldestro Johnny si trova a contrastare un diabolico piano che dovrebbe portare all’abdicazione della Regina e di tutti i suoi discendenti…


Rowan Atkinson in Johnny EnglishChi avrebbe potuto vestire meglio i panni della spia più sgangherata d’Inghilterra se non il mitico Rowan Atkinson? Dopo essere stato il goffo e strepitoso protagonista della splendida serie Tv Mr. Bean e dopo averla portata sul grande schermo nel 1997 con Mr. Bean – L’ultima catastrofe, ecco che l’uomo più simpatico d’Inghilterra arriva di nuovo nelle sale nella sua nuova veste di agente segreto, ma non troppo.

Rowan Atkinson e Natalie Imbruglia in Johnny EnglishQuella sua faccia a metà tra l’accigliato e l’imbranato e quella sua figura smagrita e snodata che corre e si dimena non facendone mai una giusta è quel che fa di Rowan Atkinson uno dei pochissimi attori capaci di far sbellicare anche senza dire una parola. In questo Johnny English però, Atkinson di parole ne dice e molte (per la verità un po’ rovinate dalla voce del doppiatore Oliviero Dinelli…), esordendo ad esempio con un laconico «Come dire… Salve!» per approcciare una conversazione con l’affascinante Natalie Imbruglia, oppure cantando e ballando un tip tap sulla bara funebre sbagliata pensando che fosse quella contenente i gioielli rubati.

John Malkovich, Rowan Atkinson e Natalie Imbruglia in Johnny EnglishC’è da dire che Rowan Atkinson si era trovato a suo agio nei panni della spia anche sul piccolo schermo. L’idea di questo film nasce infatti da uno spot pubblicitario di una carta di credito di cui l’attore è protagonista ormai da anni e in cui veste proprio i panni di una spia. E perché non farci un film, si è detto? Il successo non si è fatto attendere, perché questa pellicola – diretta dal Peter Howitt noto per il brillante Sliding Doors e Synapse – Pericolo in rete – è rimasta per diverse settimane nelle prime posizioni della classifica degli incassi italiani.

Non è la solita caricatura spinta di 007 stile Austin Powers, però: questa è una parodia vecchia maniera. Pur avvalendosi di una storia piuttosto surreale è infatti risultato una prova di classe, sia per il regista che nonostante il genere comico ha saputo donargli la giusta dose di spionaggio e pregevoli scene d’azione, sia per gli attori – famosi e non – che, se pur in tono leggero e scanzonato, hanno saputo dare ai loro personaggi la giusta grinta. Johnny English è la prova di come un po’ di buona vecchia e sana comicità, senza volgarità e scene vietate ai minori, sia ancora in grado di attirare il grande pubblico e di farlo divertire.


La locandina di Johnny EnglishTitolo: Johnny English (Id.)
Regia: Peter Howitt
Sceneggiatura: William Davies, Neal Purvis, Robert Wade
Fotografia: Remi Adefarasin
Interpreti: Rowan Atkinson, John Malkovich, Natalie Imbruglia, Ben Miller, Douglas McFerran, Tim Pigott-Smith, Tim Berrington, Eos Chater, Tania Davis, Haylie Eckert, Oliver Ford Davies, Trevor McDonald, Kevin McNally
Nazionalità: Regno Unito, 2003
Durata: 1h. 28′


Percorsi Tematici

  • Non ci sono percorsi tematici collegati a questo articolo.
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Il seguito è veramente mediocre, trama scontatissima e gags stravecchie. Non che il primo sia stato più divertente ma lo script riusciva bene o male ad interessare lo spettatore. A entrambi preferisco sicuramente “Agente Smart”.
    Comunque sempre bravo Atkinson.

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.