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Memento di Cristopher Nolan

26 gennaio 2001 Recensioni 31 Commenti
Memento

Istituto Luce, 19 Gennaio 2001 – Interessante

Rimasto gravemente ferito alla testa nel tentativo di evitare l’assassinio della moglie, Leonard non riesce più a ricordare nulla per più di qualche ora. La sua unica ragione di vita diventa la vendetta, ma non può fidarsi di nessuno non potendo ricordare gli eventi del giorno precedente…


Guy Pearce e Carrie-Anne MossPortare oggi sul grande schermo una tipica storia gialla, con tutti gli stilemi del genere, è quasi un rischio, poiché o si è sicuri di avere sotto mano una sensazionale sceneggiatura, oppure si rischia davvero grosso, visto che gli spettatori di oggi sono molto “preparati” e che il terreno del giallo non è molto fertile. Probabilmente con questa idea in testa, il regista e sceneggiatore Christopher Nolan, che ha adattato il romanzo del fratello Jonathan, ha concepito questo film, che in teoria ribalta il classico modo di raccontare le storie gialle, poiché inizia dalla fine. In poche parole, è come se prendessimo un libro di 10 capitoli, e cominciassimo a leggere il capitolo 10, poi il 9, l’8 fino al primo; ed è in pratica quello che accade nel film, anch’esso diviso in “capitoli”, raccontati in flashback, la cui durata è esattamente uguale alla capacità di memoria che ha il nostro protagonista.

Guy Pearce e Carrie-Anne MossUna sceneggiatura fintamente contorta e molto furba, perché costruita in modo tale da essere raccontata solo a ritroso (prova del nove: a raccontarla “normalmente”, è degna di poche attenzioni). Ma le idee ci sono e proprio il fatto che la storia sia raccontata al contrario la rende interessante, nonostante non manchino i colpi di scena. Per lo stesso motivo è interessante la regia, non tanto per per lo stile troppo piatto e normale quanto per l’idea, non originale ma necessaria, dei flashback che servono a raccontare la storia.
Guy PearceA guardare bene, il risultato finale non cambia, poiché la sorpresa finale (in questo caso iniziale) è sempre in agguato, come in tutti i film gialli che si rispettino. Tuttavia, un film piacevole, che cattura l’attenzione dello spettatore soprattutto per la condizione del protagonista, col risultato di una maggiore immedesimazione: proprio come lui, noi non sappiamo perché ogni scena comincia da un determinato luogo, e così come lui (e come in una sorta di videogame) tentiamo di scoprirlo.

Carrie-Anne MossPeccato che Nolan non riesca a convincere appieno con la sua regia, non proprio anonima ma quasi, ma non ci si fa neppure caso, presi come si è dal capire il racconto. Fotografia nella norma, e musiche misteriose ma non eccessivamente invadenti. Una cosa degna di nota è invece la recitazione, con un cast di buon livello, e attori in parte, a cominciare da un robusto Guy Pearce (visto in L.A. Confidential), ottimo nel ruolo dello smemorato, passando per Carrie-Anne Moss (Matrix), la dark lady della situazione, per approdare a Joe Pantoliano (visto anch’esso in Matrix) anche lui avvolto da un alone di mistero e sospetto. In definitiva, un film diverso, ma se si scava a fondo non troppo, dai soliti film gialli. Un po’ contorto nel suo andare a ritroso ma, alla fine ci si fa l’abitudine, e ci si prende pure gusto.


La locandinaTitolo: Memento (Id.)
Regia: Cristopher Nolan
Sceneggiatura: Cristopher Nolan
Fotografia: Wally Pfister
Interpreti: Guy Pearce, Carrie-Anne Moss, Joe Pantoliano, Mark Boone Junior, Stephen Tobolowsky, Callum Keith Rennie, Russ Fega, Harriet Sansom Harris, Larry Holden, Jorja Fox, Thomas Lennon, Marianne Muellerleile, Buzz Visconti
Nazionalità: USA, 2000
Durata: 1h. 56′


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Attualmente ci sono 31 commenti a questo articolo:

  1. liongalahad ha detto:

    sarei curioso di leggere la recensione del primo lavoro di Nolan, “Following”, secondo me il suo film più riuscito.. Verrà il giorno?

  2. Alberto Cassani ha detto:

    A dir la verità io neanche sapevo esistesse, questo Following… Ma vedo che è uscito in dvd, per cui non è detto che non se ne parli.

  3. Marco ha detto:

    Sicuramente un film unico nel suo genere, difatti nessun’altro film ha provato a raccontare la storia a ritroso.
    All’inizio si rimane un pò perplessi ma col tempo ci si fa l’abitudine e, come dice il recensore, ci si diverte anche a scoprire la sequenza successiva dato che la si è già vista!
    Ma comunque oltre all’idea del soggetto e le buone prestazioni di tutti gli attori non è che rimane chissà cosa allo spettatore, sicuramente un’esperienza che non ha mai provato e che bisogna provarla almeno per curiosità.
    Alla fine una visione basta e avanza, oddio due sarebbe meglio perchè sicuramente sei già preparato anche se la sorpresa è svanita.
    Comunque si lascia guardare, fatto sta che lo si guardi con molta attenzione altrimenti vi sembrerà soltanto un filmetto mal riuscito.
    La regia di Nolan è anonima, più avanti si distinguerà maggiormente.
    P.S: mi ha ricordato “L’uomo Senza Sonno” di Brad Anderson del 2004 anche se quest’ultimo non ha lo stesso modus operandi di “Memento”.

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Non ci vedo molte somiglianze, tra i due film, se non per i problemi psicologici dei protagonisti e l’atmosfera che i film cercano di creare. Piuttosto “L’uomo senza sonno” è quasi lo stesso film di “Session 9”, il primo film di Brad Anderson.

  5. Guido ha detto:

    Ciao Alberto. Pensavo di comprare questo film.
    A che film si può paragonare? Lo consideri un buon film?

  6. Alberto Cassani ha detto:

    Credo non si possa paragonare a nulla… E’ un riuscitissimo esperimento di linguaggio cinematografico, senza questa sperimentazione sarebbe un filmetto di medio livello, invece è un grandissimo film. E forse per questa sua particolarità è adiato da molti. Un paio di settimane fa ho letto una recensione in cui lo si definiva una delle più grandi bufale degli ultimi vent’anni insieme con “I soliti sospetti”, segno che evidentemente al critico in questione non piace farsi manipolare dal regista.

  7. Guido ha detto:

    Quindi me lo consigli? Grazie mille.

  8. Alberto Cassani ha detto:

    Sì, però preparati a un film molto particolare.

    Tra l’altro, un paio d’anni fa un amico mi raccontava che il dvd del film (ma non so quale versione fosse) ha un commento del regista che nell’ultima parte scorre al contrario. Quando il film finisce torna indietro e il commento si sente correttamente. E’ una cosa voluta per riportare anche nel commento il tipo di struttura che ha il film.

  9. Guido ha detto:

    Una delle tante follie di Nolan…mi sto preparando ad Inception…penso sarà un capolavoro.

  10. Alberto Cassani ha detto:

    Negli Stati Uniti è uscito oggi. Ne parlano molto bene ma lo criticano perché è troppo cerebrale.

  11. Guido ha detto:

    Devono sempre trovare difetti… 🙂

  12. Alberto Cassani ha detto:

    Li pagano per questo…

  13. Guido ha detto:

    E poi, perchè “troppo cerebrale”??? Fanno troppa fatica a capirlo???
    Ma allora che si vadano a vedere i film con Adam Sandler!

  14. Alberto Cassani ha detto:

    Penso intendano che sembra molto studiato e poco spontaneo nello sviluppo, cosa che in effetti si può dire per quasi tutti i film di Nolan.

  15. Fabrizio ha detto:

    Beh, ben venga il cerebralismo di Nolan, almeno è cinema d’autore. Magari alcuni critici rimpiangono i Batman di Schumacher o quei thriller banali e prestampati.

    Comunque quando si parla di bufale anni ’90, I soliti sospetti è sempre di mezzo. Si dessero all’ippica, sti cialtroni.

  16. Riccardo ha detto:

    ottimo thriller. nolan ha dimostrato di saperci fare.
    un capolavoro anche se ha lo svantaggio di avere una storia un po’ troppo macchinosa che costringe lo spettatore a stare sempre attento per tutte e due le ore di film.

  17. […] la prima regola, quella dei flashback, meirterebbe qualche specifica in più, perché ad esempio Memento è un film con una sceneggiatura decisamente normale che ha la sua forza proprio nella cronologia […]

  18. Marci ha detto:

    Scusate ma sono l’unico che lo considera uno dei più bei film mai visti?

    Okay che l’ho finito di vedere da 2 minuti, quindi sono ancora “a caldo”, ma francamente non trovo che la trama sia così semplice come ho letto.

    Alberto dice che senza la trama a ritroso sarebbe un filmetto di media categoria, ma volevo fare 2 considerazioni:
    1. La trama non mi è sembrata troppo scontata anche perché il protagonista è cattivo, (somiglianza in effetti coi soliti sospetti)
    2. E’ come dire “Se in finale Iniesta non avesse segnato, la spagna non avrebbe mai vinto i Mondiali”… ma sta di fatto che ha segnato.

    L’ho trovato un film davvero bellissimo, e penso che nella mia top 5 dovrò scalzare qualche film tarantiniano per fargli posto (e per me questo è un evento)

  19. Alberto Cassani ha detto:

    No, no: un attimo. Contestualizziamo le citazioni. La trama di “Memento” è banale, perché raccontata in senso cronologico è la classica storia di vendetta privata senz’altra novità se non le amnesie del protagonista. Ma va bene così, è fatto apposta, perché è proprio l’amnesia la pietra angolare del film, è su questo che il film è costruito. Una trama più complessa sarebbe risultata incomprensibile con questo stile narrativo, serviva per forza una trama semplice perché altrimenti i suoi vari risvolti avrebbero perso di senso.
    E’ vero che se il film così com’è fosse in senso cronologico sarebbe medio/mediocre, ma non è raccontato in senso cronologico. Così come ci sono film costruiti sulla sceneggiatura o sui personaggi, questo è costruito sullo stile. Ciononostante, la sceneggiatura è ben architettata e perfettamente funzionale, non è sciatta e mal scritta come un “Miami Vice” qualunque, semplicemente l’intreccio è volutamente e necessariamente banale.

  20. Marci ha detto:

    Abbiamo capito che Miami Vice è il film che odi di più in assoluto 😀
    In ogni recensione lo usi come paragone in negativo 🙂
    Non l’ho ancora visto, prima o poi rimedierò.. anche se non mi fai proprio venire una gran voglia

  21. Marci ha detto:

    E un’altra cosa che volevo dire è che, ok che è il solito caso di vendetta personale, ma quando lui “scopre” come stanno le cose, decide volontariamente di continuare lo stesso, e decide di uccidere il poliziotto!
    allora, il poliziotto è l’unica persona che gli abbia dato retta, che lo abbia aiutato, se voleva soltanto avere un “motivo per vivere” dando la caccia al nemico, faceva finta di niente, dimenticava, e rimaneva uno “strumento della legge” cioè il killer del poliziotto, e basta.
    A me pare che la scelta di uccidere proprio il poliziotto sia abbastanza grave. E mi sembra che voglia fare anche trasparire un po di pazzia nel personaggio. O pensi che volesse solo eliminare l’ultimo testimone?
    Una cosa che mi sfugge è: la ragazza non muore soffocata, si salva e muore quando lui le da troppe dosi di insulina giusto?
    Teddy dice “Sandy non aveva nessuna moglie”
    Quindi è effettivamente un tizio che conosceva, ma che non aveva moglie, e la sua memoria ha mischiato un po di roba, oppure è un tizio totalmente inventato che non esiste?
    opterei per la seconda, visto che a un certo punto c’è la scena di Sandy in un ospedale psichiatrico che per un secondo non è Sandy ma Lenny… anche se potrebbe semplicemente voler dire “io mi sento come sandy”

  22. Alberto Cassani ha detto:

    No, in realtà era per pararmi il didietro in previsione che possa arrivare qualcuno qui e dire “e Miami Vice, allora?”

  23. Alberto Cassani ha detto:

    Lenny decide di uccidere il poliziotto perché si rende conto di essere stato tradito, usato. Non penso voglia far trasparire la follia del personaggio, quanto al contrario la sua sanità mentale, nel senso che anche nella problematica situazione in cui si trova riesce ancora a ragionare lucidamente.
    La moglie muore effettivamente per overdose di insulina, poi lui nei suoi ricordi affibbia ad un cliente ciò che in realtà ha fatto lui. Il cliente esiste davvero, semplicemente non ha fatto ciò che lui crede abbia fatto.

  24. Tommaso Tocci ha detto:

    No, in realtà era per pararmi il didietro in previsione che possa arrivare qualcuno qui e dire “e Miami Vice, allora?”

    ahahaha

  25. Alberto Cassani ha detto:

    Come se avessi fatto nomi e cognomi…

  26. Lore ha detto:

    Ho visto anch’io “Following” e non posso che concordare con il giudizio di lion.

  27. Marco ha detto:

    Rivedendolo e leggendo i commenti, io sarei più propenso a credere nella versione alternativa del finale (e quindi della spiegazione generale del film), cosa che feci anche la prima volta che lo vidi.
    Per questo vi rimando alla scheda Wikipedia del film e gradirei un parere di Albe e di chiunque abbia visto il film.
    Grazie!

  28. Alberto Cassani ha detto:

    Se intendi quella che nella wiki italiana viene indicata come “interpretazione alternativa”, io non l’ho mai pensata in questo modo. Nel senso che sono convinto che le cose stiano come le ha raccontate Teddy. Quali elementi ci sono che dovrebbero farmi pensare che non è così? Ho riguardato adesso gli ultimi dieci minuti (ma non l’intero film), e l’unica cosa che non sta in piedi nel racconto di Teddy – le pagine mancanti del rapporto, strappate da Leonard per rendersi il puzzle non risolvibile – alla fine è corroborata dal fatto che lo stesso Leonard brucia la fotografia che prova che il racconto di Teddy è vero, quindi facendo esattamente quello che Teddy ha detto che aveva già fatto. Tra l’altro se ben ricordo ci sono anche un paio di momenti in cui nelle sequenze di Sammy si vede Leonard al posto dello stesso Sammy, immagino proprio per far già intuire come la storia di Sammy sia in realtà quella di Leonard, nello stesso modo in cui Fincher aveva usato le sequenze subliminali in Fight Club. Tu perché non credi nella spiegazione di Teddy?

  29. Marco ha detto:

    Albe, non ritengo che solo perchè il regista abbia fatto apparire per qualche secondo l’immagine di Leonard al posto di quella di Sammy bisogna credere al fatto che sia stato lui l’assassino.

  30. Alberto Cassani ha detto:

    Ma non è solo per quello, è anche e soprattutto perché io non ho trovato alcun motivo per non credere che le cose siano andate come ci viene detto. Ripeto la domanda: cosa ti ha portato a pensarla diversamente? Io personalmente non ho trovato un singolo elemento che mi abbia messo dubbi a riguardo, mentre ce ne sono tanti (tra cui quello che ho citato) che confermano il discorso finale.

  31. Alessandro ha detto:

    Adoro questo film, adoro i film che ti danno la sensazione di esser un puzzle da ricomporre. Questo film e Donnie Darko hanno un posto particolare nella mia teca dei film preferiti ,grande Regia di Christopher Nolan e grande Guy Pearce. Trama geniale e sorprendente, un film non per tutti diciamolo chiaramente, bisogna infatti prestare la massima attenzione altrimenti alla fine i pezzi non tornano.

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