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"Offscreen" di Christoffer Boer

30 agosto 2006 Recensioni 0 Commenti
Festival di Venezia 2006

Inedito in Italia – Disperante

Un amico di Nicolas gli presta una telecamera e gli consiglia di riprendere tutto, cosa che lui fa alla lettera. Le sue continue riprese fanno impazzire sia sua moglie Lene sia i suoi amici, e quando Lene decide di andarsene, Nicolas inizia il suo inevitabile declino autodistruttivo…


Una scena di OffscreenOffscreen, ovvero L’uomo con la macchina da presa incontra Il cameraman e l’assassino: una scarnificazione impietosa dell’apparato filmico che riduce un uomo a filmare se stesso tutti i giorni per tutto il giorno, con il proposito di farne un lungometraggio che parli d’amore e di vita. Questa è l’idea del protagonista, l’attore Nicolas, il quale però non ha idea delle difficoltà del suo progetto. I suoi amici, costretti ad essere ripresi, sono stupiti prima e infastiditi poi. La sua ragazza deve sostenere, oltre alle difficoltà pregresse del rapporto, anche una nuova entità tra lei e il suo uomo. Anche il lavoro in teatro diventa difficoltoso. E allora perché il nostro non desiste e non torna alla sua normale esistenza? La sua hybris gli nasconde l’impossibilità di essere al contempo soggetto e oggetto filmico, la videocamera è potente e non mente mai, conducendolo ben presto sul sentiero dell’autodistruzione.

Una scena di OffscreenIl danese Christoffer Boe, a Venezia l’anno scorso con Allegro pone delle questioni interessanti sulla natura della nuova cinematografia, quella che viene dopo la Tv, i reality show, il digitale e i nuovi self-made movies. L’aspirazione mitica a catalizzare tutto su di sé, ad essere un corpo-cinema autonomo e auto-generante viene messa in crisi al suo eccesso in un perfetto meccanismo, balbettante all’inizio, poi via via più coinvolgente (ma alla prima proiezione di Venezia 63 sono in molti ad abbandonare la sala troppo presto) fino a gettare le premesse del delirio totale, lanciandosi verso un finale in cui il protagonista diventa la sua videocamera. Ma in nessuno dei due poli (Nicolas e il suo occhio meccanico) risiede più alcuna coscienza, e c’è spazio solo per un’orgia sanguinaria.

Grandioso l’attore protagonista, Nicolas Bro, anche direttore della fotografia ma soprattutto pilastro unico di un film triplamente finto nella sua perversa mise en abime.


Titolo: Offscreen
Regia: Cristoffer Boer
Sceneggiatura: Christoffer Boe, Knud Romer Jørgense
Fotografia: Nicolas Bro
Interpreti: Nicolas Bro, Lene Maria Christensen, Christoffer Boe, Jakob Cedergren, Trine Dyrholm, Karen Margrethe Bjerre, Bjarke de Koning, Ellen Hillingsø, Joen Højerslev, Mathilde Norholt, Signe Skov, Niels Weyde, Katrine Wiedemann
Nazionalità: Danimarca, 2006
Durata: 1h. 33′


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