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"Il pescatore di sogni" di Lasse Hallström

16 maggio 2012 Recensioni 0 Commenti
Filippo Casini, 7 Maggio 2012: Rassegnato
M2 Pictures, 18 Maggio 2012

Lo sceicco Muhammad, tramite una sua assistente, contatta l’esperto di ittica del governo britannico, Fred Jones, per assumerlo come consulente nell’assurdo progetto di introdurre il salmone nelle acque dello Yemen…


Se c’è un regista che da anni ripropone, in modo più o meno riuscito, il mix cinematografico tra risata (leggera) e sentimenti (struggenti), quello è proprio Lasse Hallström. Il regista di Chocolat, Casanova e Hachiko ha deciso di non abbandonare il suo genere prediletto e di proporre una commedia romantica tratta dal libro Salmon fishing in the Yemen, esordio letterario di Paul Torday.

Il film si distacca molto dall’opera originale nei contenuti, nei personaggi e nella struttura narrativa, conservando l’idea base ma perdendo gran parte degli elementi che avevano reso il libro molto originale e indubbiamente riuscito. A parte alcuni cambiamenti evidenti ma poco influenti (il personaggio di Kristin Scott Thomas originariamente era un uomo), il film rinuncia anche a gran parte degli elementi di critica politica per concentrarsi su un umorismo piuttosto superficiale, e riadatta tutta la narrazione che era basata quasi esclusivamente su scambi di e-mail o promemoria. Lo sceneggiatore Simon Beaufoy (Full Monty, The Millionaire e 127 ore) dà l’impressione di essere rimasto fermo alla superficie del libro, costruendo poi un film piuttosto convenzionale, che cerca di riprendere forza trattando il tema della fede e raccontando una storia d’amore incompleta che accelera troppo semplicisticamente nel finale.

A dire il vero la riflessione spirituale risulta interessante, e anche se resa un po’ didascalica dalle numerose “lezioni” sulla vita raccontate dallo sceicco (interpretato da Amr Waked), trova l’idea più riuscita nella metafora tra l’uomo e i salmoni d’allevamento: il dubbio sul fatto che pesci cresciuti in queste condizioni possano, come i loro simili “liberi”, risalire la corrente, riflette la domanda se l’uomo di oggi, costretto quotidianamente dalle regole della società, possa avere ancora la capacità di risalire la propria “corrente” e ritrovare una fede e una spiritualità che l’occidente sembra aver perduto.

Il difetto tipico di molte commedie romantiche si ripropone anche in questo caso: la prima parte (merito anche di una regia più dinamica che fa uso di qualche trucco digitale per trovare un po’ di aderenza con il libro) riesce a catturare l’attenzione e a regalare più di una risata, ma quando si va avanti con la storia e l’aspetto sentimentale prende il sopravvento, si perde molto in originalità e c’è anche qualche scivolata patetica (una su tutte il ralenti sul salmone che guizza “gloriosamente” fuori dall’acqua).

A salvare la pellicola (lontana anni luce per qualità da Buon compleanno Mr. Grape sempre di Hallström) ci pensa il cast, che oltre ad una Kristin Scott Thomas in un ruolo comico abbastanza riuscito può contare anche su un’ottima prova di Ewan McGregor (alle prese con un personaggio piuttosto complesso, lasciato irrisolto dalla sceneggiatura) e di Emily Blunt (Il Diavolo veste Prada, Young Victoria).

Portare salmoni nello Yemen è certamente un’impresa ardua; riuscire a non appiattire un buon libro con la classica commedia romantica senza troppe pretese era sicuramente più semplice, ma evidentemente è mancata proprio l’intenzione.


Titolo: Il pescatore di sogni (Salmon Fishing in the Yemen)
Regia: Il pescatore di sogni” di Lasse Hallström
Sceneggiatura: Simon Beaufoy
Fotografia: Terry Stacey
Interpreti: Ewan McGregor, Emily Blunt, Kristin Scott Thomas, Amr Waked, Catherine Steadman, Tom Mison, Rachael Stirling, Tom Beard, Jill Baker, Conleth Hill, Alex Taylor-McDowall, Matilda White, Otto Farrant, Hamish Gray, Clive Wood
Nazionalità: Regno Unito, 2011
Durata: 1h. 52′


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