Stai leggendo:

“Puccini e la fanciulla” di Paolo Benvenuti & Paola Baroni

29 agosto 2008 Recensioni 0 Commenti
Tiziana Cappellini, 29 Agosto 2008: Artistico
Inedito in Italia

Nel 1908 Giacomo Puccini sta componendo l’opera La fanciulla del west nella sua villa di Torre del Lago. Proprio dinanzi all’abitazione del musicista emerge dall’acqua, sospeso su palafitte, un rustico ritrovo di legno e falasco frequentato da pescatori e cacciatori di frodo…


Torre del Lago, 1909. Giacomo Puccini è impegnato nella composizione di una nuova opera, ma viene suo malgrado coinvolto in quello che avrebbe potuto essere uno scandalo pubblico e che invece è stato una tragedia consumata tra le pareti domestiche… Giacomo Puccini vive nella sua lussuosa tenuta a Torre del Lago circondato da un microcosmo femminile: la moglie Elvira, la figlia di lei Flora, le due bambine di quest’ultima e una giovane cameriera di nome Dora. Ma la vita del compositore comprende anche altre figure femminili che esulano dalla famiglia e che ricoprono il ruolo di amanti. Sarà uno di questi personaggi che verrà additato ingiustamente come tale e che soprattutto verrà strumentalizzato per coprire vergognosamente colpe altrui.

I titoli di testa del film Puccini e la fanciulla – presentato Fuori Concorso e girato da Paolo Benvenuti insieme con Paola Baroni – avvisano il pubblico che la vicenda è stata liberamente tratta da una ricerca storica che affonda le sue radici in un fatto realmente accaduto agli inizi del Novecento. In quel periodo Puccini stava componendo l’opera La fanciulla del West, mentre la fanciulla protagonista del film è la giovane cameriera calunniata. Il film si concentra su questo episodio di natura privata, così come allo stesso modo Puccini si muove in un contesto familiare racchiuso tra le pareti della sua tenuta e tra la rigogliosa campagna circostante.

Se la tematica è questa, dal punto di vista stilistico Benvenuti ha compiuto l’inconsueta scelta di “far parlare” solamente i documenti ritrovati. Infatti, il film è privo di dialoghi salvo alcune brevissime battute che, se diventano un poco più lunghe, vengono coperte con musica o rumori oppure con delle soluzioni visive, quali per esempio il vetro di una finestra che non cela il dialogo in essere ma che impedisce al contempo di ascoltarlo. Le voci fuori campo di Puccini e di Dora entrano in gioco in pochi momenti del film per dare appunto voce ai documenti sotto forma di lettere e di telegrammi. È attraverso questo espediente – il quale sottolinea l’intento di volersi basare su una precisa documentazione storica provvista di date altrettanto precise – che è dato di conoscere la vicenda narrata, pur riconoscendo comunque l’eloquenza narrativa che le immagini già da sole possiedono a prescindere.

Se i dialoghi sono quasi totalmente assenti, abbondante spazio viene invece dato alla musica di Puccini. Tuttavia, non si tratta dell’unica nota artistica presente nel film, in quanto è possibile definirlo artistico nella sua interezza. La scenografia, la fotografia e i costumi sono stati realizzati con grande accuratezza e con grande capacità di ricostruire – pur trattandosi di uno spaccato di un piccolo mondo – visivamente il mondo di allora. Certamente, in un film privo di dialoghi le immagini da sole devono essere in grado di catturare e mantenere l’attenzione dello spettatore e, da questo punto, di vista lo scopo viene raggiunto.

La sensazione che si può avvertire è quella di assistere – inquadratura dopo inquadratura – alla traduzione in movimento e nella dimensione del reale di raffinati quadri paesaggistici e di eleganti ritratti. Ciò lo si avverte anche nei piccoli dettagli: dalla disposizione cromatica dei vasi di fiori in giardino ai drappeggi delle lunghe gonne; dall’organizzazione dello spazio delle molte scene in esterni e spesso fluviali ai movimenti quasi geometrici degli attori nel seguire un determinato percorso, per esempio quello di Elvira che raggiunge il marito in cima alla Torre nella quale è intento a comporre. Ma questi movimenti e spostamenti non diventano per questo rigidi, bensì conservano l’alta qualità artistica che è la cifra stilista dell’intero film.


Titolo: Puccini e la fanciulla

Regia: Paolo Benvenuti
Sceneggiatura: Paola Baroni, Paolo Benvenuti
Fotografia: Giovanni Battista Marras
Interpreti: Riccardo Joshua Moretti, Tania Squillario, Giovanna Daddi, Debora Mattiello, Federica Chezzi

Nazionalità: Italia, 2008
Durata: 1h. 24′


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.