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Super Size Me di Morgan Spurlock

8 aprile 2005 Recensioni 12 Commenti
Super Size Me

Fandango, 8 Aprile 2005 – Inquietante

Negli Stati Uniti due adulti su tre sono sovrappeso. Il 37% di bambini e adolescenti sono già troppo grassi rispetto al normale sviluppo della loro età. In effetti, gli Stati Uniti sono il paese più grasso del mondo e probabilmente la cattiva alimentazione diverrà presto la prima causa di morte nel Paese…


Morgan Spurlock prima della dieta ingrassante in una scena di Super Size MeDopo Bowling a Colombine ecco che dagli Usa arriva un nuovo allarmante documentario di denuncia, ma stavolta non c’entrano le armi, qui parliamo di “grasso”. Due adulti su tre in America sono in sovrappeso od obesi, circa il 37% dei bambini e degli adolescenti sono già troppo grassi per la loro età. Insomma, gli Stati Uniti sono il paese più grasso del mondo e se non si interverrà seriamente in tale direzione nei prossimi anni la cattiva alimentazione diverrà la prima causa di morte, superando addirittura il fumo. Ma di chi è la colpa di tutto ciò? Naturalmente della mancanza di educazione alimentare, della disinformazione, della crisi economica, della pigrizia e della mancanza di autocontrollo, ma allo stesso modo della smisurata diffusione di grandi catene di fast-food e delle loro campagne pubblicitarie al massacro: “Curatevi del cliente e gli affari si cureranno da soli” recita uno dei comandamenti di chi lavora da McDonald’s.

Una vetrina di McDonald's in Super Size MeA lanciare un grido di rivolta verso questo discutibile stile di vita è Morgan Spurlock, un filmaker esordiente deciso, per il suo primo lungometraggio, a realizzare qualcosa di veramente innovativo e fuori degli schemi. E dobbiamo dire che c’è riuscito in pieno. L’ispirazione per questo Super Size Me gli venne dopo la grande abbuffata del pranzo del Ringraziamento del 2002, esattamente mentre era adagiato sul divano a guardare la tv ed apparivano in video due ragazze obese che citavano in giudizio la catena di McDonald’s per i loro guai fisici. Ed allora ecco il lampo di genio: sperimentare sulla propria pelle un mese di bagordi nella catena di fast-food più famosa del mondo (colazione, pranzo e cena per trenta giorni consecutivi) e potersi rendere così conto delle reali conseguenze degli irrinunciabili “Super Size Menù”.

Morgan Spurlock durante la dieta in una scena di Super Size MeVincitore del Premio per la migliore regia al Sundance Film Festival 2004 e candidato all’Oscar come miglior documentario 2005, Super Size Me è un inno all’educazione dei genitori, alla pubblicazione delle informazioni nutrizionale dei cibi all’interno dei ristoranti, in alcun modo è un film polemico o acerrimo nemico dei pasti nei fast-food. Quella di Spurlock è una denuncia seria, decisa a mostrare oggettivamente le conseguenze delle esagerazioni per fermare l’incalzare di situazioni compromettenti per la salute che talvolta sono irreversibili. Non bisogna chiudere i fast-food o far loro la guerra, la chiave giusta è la moderazione. Per noi quella nel mangiare e nel far uso costantemente di cibi simili, per loro quella nelle dimensioni delle porzioni, nelle quantità, nel variare i menù con le insalate cercando di ridurre il più possibile i rischi per i loro clienti. Ma come far capire tutto questo ad un paese che invece di guardarsi dentro ha fatto costruire porta bottiglie più grandi nelle auto in modo da riuscire a contenere la lattina da due litri di coca?

Morgan Spurlock dopo la dieta in una scena di Super Size MeDopo solo tre giorni cominciano ad insorgere le prime difficoltà respiratorie, le prime crisi di stomaco dopo ogni pasto e l’insonnia, ma le conseguenze che Spurlock ha riportato alla fine di questa cura ingrassante sono risultate inimmaginabili persino ai medici che lo hanno seguito durante la lavorazione del film ed hanno effettuato periodicamente dei controlli sul suo stato di salute. Dopo una settimana era ingrassato di cinque chili, e dopo dodici giorni di sette chili e mezzo, ma questo è il minimo. Se volete sapere in dettaglio cosa è successo al povero Morgan una volta scaduti i 30 giorni, non vi resta che andare in sala a vederlo con i vostri occhi.

Sappiate fin da ora che dopo l’uscita di questo film la catena di McDonald’s ha ritirato dal commercio i menu “Super Size” ma soprattutto che ciò che vedrete vi resterà impresso nella mente e la frase «desidera il menù grande?» non vi suonerà mai più come prima.


La locandina di Super Size MeTitolo: Super Size Me (Id.)
Regia: Morgan Spurlock
Sceneggiatura: Morgan Spurlock
Fotografia: Scott Ambrozy
Interpreti: Morgan Spurlock, Bridget Bennett, Jared Fogel, Lisa Ganjhu, Don Gorske, Daryl Isaacs, Alexandra Jamieson, Ashley Sandy, Kacie Sandy, Laura Sandy, David Satcher, Stephen Siegel, Kymme Simchak
Nazionalità: USA, 2004
Durata: 1h. 38′


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Attualmente ci sono 12 commenti a questo articolo:

  1. Cuffari Francesco ha detto:

    “Se volete sapere in dettaglio cosa è successo al povero Morgan una volta scaduti i 30 giorni, non vi resta che andare in sala a vederlo con i vostri occhi”.

    Ma che senso hanno questa frase e questo “documentario”? QUALUNQUE tipo di cibo fa male se ti ingozzi per tutto il giorno. Allora anche io mi metto a fare un film in cui mangio 15 pizze al giorno per dimostrare che “LA PIZZA FA MALE”. Solo un idiota mi loderebbe.

    No, non sono la pizza o il McDonald che mi fanno male, ma il mio cervello bacato che ha partorito l’idea di INGOZZARMI CONTROVOGLIA E IN POCO TEMPO con del cibo che il mio tipo di organismo non è in grado di bruciare perchè non faccio neanche sport.

    Il tipo del film mangia dei menù per obesi quando lui è di statua e peso nella norma. Ha dimostrato solo di essere un pirla.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Be, ma Spurlock cinematograficamente è figlio di Michael Moore. Voleva dimostrare che il McDonald’s fa male e che i suoi menu sono esagerati, e non si è posto il problema della sensatezza “medica” di ciò che stava facendo.

  3. Cuffari Francesco ha detto:

    Secondo me l’accusa alla famosissima e odiatissima catena McDonald’s è una macchinazione per ottenere l’interesse del pubblico superficiale. Dal punto di vista del contenuto questo film è totalmente campato per aria.

    Se uno odia McDonald’s amerà questo film perchè penserà “io le ho sempre dette queste cose!”.

    Michael Moore è veramente bravo e Spurlock è il tipico imitatore senza talento che cerca di attirare l’attenzione dicendo cose che tutti sanno, ma gridandole come se fossero verità assolute. Un po’ arrogante direi.

  4. Lore ha detto:

    Francesco

    ma sei sicuro di aver visto il film?
    Perche’ quello che dici e’ assolutamente scollegato dal contentuto del film
    Cosi’ per curiosita’

  5. Cuffari Francesco ha detto:

    Lore

    se io voglio fare un film contro McDonald’s sto attento a farlo in un certo modo. Cosa diavolo mi significa mangiare un panino dietro l’altro fino a vomitare come accade all’inizio del film? Ti prego, illustrami.

    Se voleva essere una critica al cibo spazzatura mi sembra organizzata decisamente malissimo. OGNI ESSERE UMANO HA UN METABOLISMO DIVERSO DAGLI ALTRI. Su che basi scientifiche posso affermare che quel tipo di cibo è dannoso alla salute? Fa male solo se ne mangio in continuazione… come ogni altro alimento. L’unica parte del film riuscita è quella che illustra il tentativo dell’impresa di “addomesticare” i bambini e farli affezionare al loro marchio. Ne convieni, Lore? Così per curiosità…

  6. Lore ha detto:

    Allora, Francesco

    Non mi pare di aver visto scene in cui il protagonista mangia un panino dopo l’altro fino a vomitare (mangia UN panino, UNA porzione grande di patatine, UNA bibita in auto, e poi vomita)

    Il menu “supersize” non e’ un menu per obesi, ma un menu con porzioni grandi

    Nel film viene chiaramente specificato che i pasti consumati sono 2 al giorno (due menu supersize, panino, patatine, bibita)…questo non e’ “ingozzarsi”

    Non capisco la parte sulle “basi scientifiche”…viene chiaramente mostrato quali siano le conseguenze sul SUO organismo attraverso visite periodiche dai medic, ma anche l’assuefazione (spesso il protagonista definisce il cibo “delizioso” e afferma di aver voglia di un Big Mac). E’ un documentario, mica un esperimento scientifico

    Nel film viene chiaramente mostratp come il “junk food” sia molto altro rispetto a Mc Donald’s. E per tua informazione in USA sono in tanti a fare la cena di famiglia 3-4 volte a settimana con il barilotto di pollo fritto di KFC. La parte impressionante e’ quella sul consumo di bibite gassate (e sulla quantita’ di zucchero contenuta in essa)

    Seriamente, se vuoi criticare un film, guardalo, invece di fartelo raccontare

  7. Cuffari Francesco ha detto:

    Il tuo atteggiamento è davverso fastidioso. Io ho diritto di avere le mie opinioni così come tu puoi avere le tue. Non ti avevo chiesto assolutamente niente e tu col tuo primo commento sei subito salita in cattedra come se ne sapessi più di tutti. Non lo fa neanche Alberto Cassani perchè è molto intelligente.

    A me i cafoni o le cafone che sbeffeggiano con frasette infime tipo “ma sei sicuro di aver visto il film?” o “Seriamente, se vuoi criticare un film, guardalo, invece di fartelo raccontare” fanno solo pietà. Se non accetti le mie opinioni impara a moderare i termini o fai finta di non averle lette. Non sei la regina del mondo. Chiaro?

    Suppongo che tu sia una donna con quel soprannome. In ogni caso rilassati ed impara a non infiammarti per delle idiozie.

  8. Cuffari Francesco ha detto:

    Per quanto riguarda le due ragazze obese che citano in giudizio la catena di McDonald’s per i loro guai fisici sono sicuramente nel torto. Se uno è obeso, a meno che non ha dei problemi genetici, deve incazzarsi con se stesso.

    E’ come quella gente che se la prende con i trafficanti di droga e con gli spacciatori: finchè c’è gente inutile che si droga esisteranno sempre produttori e fornitori di quella merda. Il problema è la DOMANDA e non l’offerta.

  9. Andrea ha detto:

    Sono d’accordo con Francesco quando dice che l’esperimento ha scarso valore scientifico: qualsiasi dieta non equilibrata, seguita per 30 giorni in modo continuo, causa problemi di qualche tipo (questa, però, è particolarmente dannosa). E’ anche vero che il regista non si ingozza di continuo di panini ma fa i tre pasti principali della giornata sempre da Mc Donalds. L’esperimento ha offerto lo spunto per farci comprendere lo scarso livello di cultura alimentare imperante negli Stati Uniti (perfino le insalate contengono zucchero!!!!) e quanto sia necessario, sin da piccoli, educare i figli a una dieta sana ed equiibrata.

  10. Cuffari Francesco ha detto:

    Se non ricordo male il protagonista mangiava al MATTINO da McDonald’s! E quando dicevo che si ingozzava intendevo che lui all’inizio si sforza tanto da vomitare. Prima dice di non sentirsi tanto bene e, invece di mollare il mangiare, insiste e vomita fuori dalla macchina. Il che è insindacabilmente ridicolo.

    Grazie infinite per la tua educazione e simpatia. Fossero tutti come te…

  11. lusinda ha detto:

    non mangiare da mc perchè ti uccide

  12. Plissken ha detto:

    Da dove credete che Romero attinga per le comparse nei suoi film?

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