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Toy Story 2 di John Lasseter

23 febbraio 2000 Recensioni 14 Commenti
Toy Story 2

Buena Vista, 11 Febbraio 2000 – Profondo

Quando Andy lascia i suoi amati giocattoli per andare al campo estivo la mamma decide di organizzare un mercatino per ripulire la camera del figlio. Woody finisce nelle mani del proprietario di un grande negozio di giocattoli, che vuole spedirlo in un museo in Giappone. I suoi amici giocattoli corrono al salvataggio…


Woody e Wheezy in Toy Story 2Realizzare un film per ragazzi che riesca anche ad intrattenere il pubblico adulto non è certo cosa facile, ma questo Toy Story 2 riesce nell’intento, pur senza fondere alla perfezione i due elementi. Forse i bambini si divertiranno meno degli adulti, ma a dir la verità questo non è un film studiato per essere esclusivamente divertente. La pellicola si basa infatti su una sceneggiatura molto ben articolata, con situazioni emozionanti e mai banali, e soprattutto con momenti da spiacevole e cupo dramma. L’idea di base – i bambini crescono e abbandonano i loro giochi – è quanto di più tragico un giocattolo possa raccontare, e ci viene ricordato in maniera molto seria e triste per tutta la durata del film. Peccato però che la scena in cui la cowgirl Jessie racconta di come è stata “sedotta e abbandonata” dalla sua proprietaria sia raccontata con una sequenza da musical decisamente fuori luogo.

Buzz Lightyear in Toy Story 2John Lasseter aveva ritirato un premio Oscar speciale nel 1995 per il primo Toy Story, che aveva aperto le porte più massicce del campo dell’animazione 3D, ma  era attivo nel settore fin dal lontano 1986, anno in cui produsse un delizioso cortometraggio dal titolo Luxo, jr. (riproposto prima della proiezione di Toy Story 2). Rispetto la primo Toy Story, dove i giocattoli erano splendidi ma gli umani erano davvero orrendi, in questo sequel gli umani sono disegnati nettamente meglio. Certo, il piccolo Andy è ancora eccessivamente gommoso ed il suo cane è squallidamente finto, ma si nota un deciso passo avanti.
Geri in Toy Story 2La chiave di volta nella creazione di personaggi umani digitali porta il nome di Geri, protagonista del cortometraggio animato Geri’s Game vincitore dell’Oscar di categoria nel 1998. In quel film si vedeva un anziano signore giocare a scacchi al parco, contro se stesso. 89 inquadrature diverse, tutte generate al computer, con un solo personaggio e senza neanche una parola. La riuscita del progetto era affidata esclusivamente alla mimica facciale del protagonista. Come detto, la mimica facciale di Geri ha portato a casa un Oscar ed ha fatto capire agli animatori della Pixar come disegnare in maniera corretta volti ed anatomie umane. Lasseter ha persino deciso di omaggiare l’importanza storica di Geri permettendogli di fare una comparsata in Toy Story 2, nei panni dell’artigiano specializzato in riparazioni di giocattoli di un certo valore.

Woody e Jesse in Toy Story 2Le voci di Fabrizio Frizzi (di nuovo Woody), Massimo Dapporto (di nuovo Buzz Lightyear) e Ilaria Stagni (Jessie) ci guidano passo passo durante la proiezione di Toy Story 2 verso il divertimento, verso la nostalgia, verso l’esaltazione, verso l’infinito… e oltre! Il film funziona egregiamente, non solo dal punto di vista spettacolare legato alla computer graphic ma anche da quello squisitamente drammaturgico, e non fa nulla se i bambini non capiranno le citazioni da Guerre Stellari o La donna che visse due volte, non fa nulla se gli adulti non troveranno così divertenti il personaggio di Stinky Pete o alcune sequenze di puro slapstick: Toy Story 2 è una delle migliori commedie dell’anno, uno dei migliori buddy movie della storia ed uno dei lungometraggi d’animazione meglio realizzati di sempre.


La Titolo: Toy Story 2 (Id.)
Regia: John Lasseter (co-regia di Lee Unkrich & Ash Brannon)
Sceneggiatura: Andrew Stanton, Rita Hsiao, Doug Chamberlein, Chris Webb
Fotografia: Sharon Calahan
Doppiatori: Fabrizio Frizzi, Massimo Dapporto, Ilaria Stagni, Emanuela Cortesi, Vittorio Amandola, Angelo Nicotra, Piero Tiberi, Cristina Noci, Carlo Valli, Renato Cecchetto
Nazionalità: USA, 1999
Durata: 1h. 34′


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Attualmente ci sono 14 commenti a questo articolo:

  1. Riccardo ha detto:

    Il migliore della trilogia. 😀

  2. igor ha detto:

    ciao io lo voglio vedere io ho visto quasi tutto il 1 e tutto il 3

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Scusa, Igor, ma cosa vuol dire che hai visto “quasi tutto il primo”? Ti sei addormentato?

  4. igor ha detto:

    voglio dire che ho visto il film quasi fino alla fine però poi dovevo andare via e ho spento, spero che sia il più bella della trilogia hello!!!

  5. igor ha detto:

    scusa volevo dire bello

  6. Alberto Cassani ha detto:

    Ah, ok. Il secondo è enormemente più bello del primo, comunque.

  7. Edoardo ha detto:

    Dire che il secondo sia “enormemente” meglio del primo secondo me è un esagerazione.
    Anch’io lo reputo migliore,non di poco,ma nemmeno enormemente.

  8. Alberto Cassani ha detto:

    Secondo me, considerando tutti gli aspetti, è tutto un altro film. Non che il primo sia brutto, ma non avevo trovato tutta questa genialità nella sceneggiatura (nel soggetto sì), che invece secondo me è straordinaria nel secondo. In più, tecnicamente i quattro anni passati tra il primo e il secondo si vedono molto nella qualità dell’animazione.

  9. Edoardo ha detto:

    Beh sì direi che in fin dei conti hai ragione. Comunque il terzo è ancora meglio,secondo me.

  10. Alberto Cassani ha detto:

    Non l’ho ancora visto…

  11. igor ha detto:

    il terzo non tanto però il secondo secondo me è bello, alberto mi sai dire come arriva barbie n casa di andy?

  12. Alberto Cassani ha detto:

    Non mi ricordo assolutamente.

  13. igor ha detto:

    ho visto il film migilore della trilogia molto molto molto bello una bella storia s isi

  14. Marco ha detto:

    Grandissimo film.
    Anch’io non lo definirei “enormemente” migliore del primo, visto che di trovate belle ed originali TS ne ha eccome contando il budget.
    Ovvio il secondo, dopo 4 anni, si è potuto permettere il lusso di approfondire maggiormente aspetti e d’inventare una storia eccezionale, grazie sempre all’imput del capostipite.
    Non sono d’accordo sul fuori luogo sulla storia dell’abbandono di Jessie, secondo me è molto ben raccontata e la canzone di Newman è gradevolissima.
    Dopo il tonfo qualitativo di “A Bug’s Life” la Pixar è risalita alla grande.

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