Stai leggendo:

Toy Story 3 di Lee Unkrich

7 luglio 2010 Recensioni 17 Commenti
Toy Story 3

Walt Disney, 7 Luglio 2010 – Trascinante

Andy, il proprietario dei giocattoli dei primi due film, sta per partire per il college: questo significa che – tranne il prediletto Woody – gli altri giocattoli finiranno in soffitta. Ma per un errore rischiano di finire nel cassonetto: per salvarli, Woody darà il via a una rocambolesca reazione a catena…


Una scena di Toy Story 3Garanzia di qualità suprema e di puro cinema, non solo d’animazione ma tout court, la Pixar affronta per il 2010 una sfida paradossalmente infida: confermare il proprio status di qualità e acume riesumando il suo primo lungometraggio e affidandosi alla tranquillità dell’industria dei sequel. E sforna la prova definitiva di essere una grande azienda cinematografica: il migliore dei tre film e la capacità di non recedere dai trionfi di Ratatouille, Up e Wall-E.

Woody, Buzz e Jesse in Toy Story 3Un’esaltante avventura animata (in CGI e 3D) che oltre a proseguire la via comica e fiabesca del mondo dietro la realtà, mescola con assoluta disinvoltura l’azione dei migliori blockbuster hollywoodiani, l’acume della satira, la tensione drammatica del prison-movie grazie alla sceneggiatura di Michael Arndt. Oltre a proseguire il discorso sull’immaginazione e l’immaginario, sulla vita segreta dei giocattoli quando non giocano – e quindi sulla loro morte – il film allegorizza il processo industriale dietro il gioco e il divertimento chiudendo un’ideale tetralogia che, oltre ai due Toy Story, si compone anche di Monsters & Co.. Non a caso, il vero incubo per i protagonisti (oblio a parte, ed è il tocco umano della Pixar) è la discarica, girone infernale in cui si chiude straordinariamente il film.

Una scena di Toy Story 3Quello che stupisce del film di Unkrich – e in generale della produzione Pixar – è il modo in cui temi anche classici, per non dire superati, in zona Disney (come il recupero del proprio lato fanciullesco) siano rimescolati grazie a un’assoluta conoscenza e consapevolezza del mezzo cinematografico (l’imperdibile incipit in cui in un colpo solo si mette in scena la pratica cinematografica del gioco infantile, ma anche l’infantilità di molte sceneggiature del cinema mainstream) e a una purezza di cuore e sguardo capaci di creare un’avventura imperdibile, di quelle che appassionano ed emozionano tanto da volerle rivedere appena finite.

Una scena di Toy Story 3Ma se Toy Story è un saldo appoggio commerciale per la Pixar, non è uno dei suoi esiti migliori, legato a un progetto meno personale rispetto ad altri della casa. Proprio per questo la quantità di idee nella definizione di personaggi anche minori (lo straordinario cattivo Lotso, il pagliaccio triste Chuckles), nelle ambientazioni e nei cambi di registro  è ancor più rimarchevole e sorprendente. E approda a uno straordinario finale “sottotono”, in cui ci si commuove sul senso ultimo del gioco e sul felice dolore della crescita.


La locandina statunitense di Toy Story 3Titolo: Toy Story 3 – La grande fuga (Toy Story 3)
Regia: Lee Unkrich
Sceneggiatura: Michael Arndt
Fotografia:
Doppiatori: Fabrizio Frizzi, Massimo Dapporto, Ilaria Stagni, Angelo Nicotra, Cristina Noci, Renato Cecchetto, Piero Tiberi, Carlo Valli, Riccardo Garrone, Matteo Leoni, Fabio De Luigi, Claudia Gerini, Arianna Vignoli, Gerry Scotti
Nazionalità: USA, 2010
Durata: 1h. 43′


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 17 commenti a questo articolo:

  1. Edoardo ha detto:

    Visto. “Toy Story 3” ,oltre ad essere il miglior capitolo della trilogia,è uno dei film d’animazione più belli mai realizzati. Assicura divertimento e commozione, e la realizzazione tecnica è straordinaria. La Pixar non ne sbaglia una.
    9/10

  2. Marci ha detto:

    Fantastico.
    Sublime.
    Eccezionale.
    Emozionante.
    Toy Story 3 regala risate a più non posso, con una trama avvincente, adatta a piccini e (sopratutto) grandi, che a mio parere possono apprezzare di più molte delle cose “da adulti” che fanno i giocattoli.
    Il finale rischia di lasciare l’amaro ed è capace di commuovere veramente,
    Un altro successi Pixar
    Da notare il cortometraggio introduttivo Day&Night.

  3. Sebastiano ha detto:

    Molto bello, pero’, non per menare il torrone, il 3D e’ (ancora) utile solo al cassiere.

  4. Edoardo ha detto:

    Io l’ho visto senza il 3d senza nemmeno pensarci 2 volte,infondo sto 3d a cosa serve???

  5. Edoardo ha detto:

    (intendo dire a noi spettatori,perchè ovviamente ai distributori serve eccome)

  6. Alberto Cassani ha detto:

    Fino a questo momento a me non è ancora capitato di vedere un film in cui il 3D fosse effettivamente necessario alla storia. Chessò? Un “Coraline” col mondo reale in 2D e quello dietro la porta magica in 3D già sarebbe stata una gran cosa. Ovviamente, se lo chiedete a un fan di “Avatar” vi dirà che il 3D serve eccome, ma solo Cameron ha capito come usarlo… Ma la realtà è che è solo un gadget, com’era negli anni ’70. Però l’investimento per i cinema è facilmente ammortizzabile anche per il fatto della quasi necessità di avere la possibilità di proiettare in digitale, e alla fine con la scandalosa maggiorazione di prezzo entrano nelle casse di esercenti e distributori una vagonata di soldi in più.

  7. Edoardo ha detto:

    In effetti hai ragione,Alberto. Neanch’io sono riuscito a trovare un film dove il 3-D fosse effettivamente utile. In “Avatar” poi è inutile al 100 % (in 3 ore non si vede NIENTE che esce dallo schermo)

  8. Edoardo ha detto:

    Alberto ma “Toy Story 3” te lo sei visto?

  9. Alberto Cassani ha detto:

    No, non ancora. Magari settimana prossima avrò più tempo per andare al cinema a recuperare cose saltate.

  10. Marco ha detto:

    Avevo grandi aspettative per questo terzo sequel sul film, possiamo dire, della mia infanzia dato che lo vidi al cinema quando avevo 5 anni e mi duole un pò dirlo, non tutte sono state rispettate.
    L’incipt mi è piaciuto, una rivisitazione dello stesso incipt del primo film, ottima grafica e scene molto ben fatte.
    Interessante il fatto che fa da perno a tutto il film: la crescita di Andy e le conseguenze che essa porta.
    Purtroppo in questa seconda parte ho trovato più “difetti” che pregi, infatti essa è molto simile al secondo capitolo della trilogia, con personaggi (soprattutto il cattivo) che hanno parecchie cose in comune, il modo di pensare e di agire.
    In queste sequenze ho palesato i limiti della Pixar, mostrandoci un buddy-movie (sempre divertente con alcune scene veramente geniali) ma che risente un pò dei vecchi capitoli, in questo caso del secondo che a parer mio è notevolmente SUPERIORE a questo.
    Alcuni risvolti, soprattutto per chi ormai si è fatto le ossa con i film e sui possibili ribaltamenti di situazioni, li ho trovati scontati e alcune scene le possono aver trovate divertenti solo i bambini, ma le citazioni di film vecchi non possono che far piacere ai più grandi, quindi diciamo che hanno saputo “dosare” le parti, non proprio in modo eguale però.

    Nella terza parte però succede un miracolo: dalla scena della discarica (strabiliante la grafica e gli effetti di rendering) fino alla fine la storia è veramente un capolavoro, un ottimo mix di azione e scene struggenti dove, per chi ha amato ed è cresciuto col primo capitolo, le risate di gioia non mancheranno.
    L’ultima scena di Andy con Woody è particolarmente poetica e la commozione è stata tanta.
    Un’ottima chiusura quindi, peccato però ad una parte centrale troppo, almeno per me, risaputa ma che, nel contesto del film, funziona bene (grazie soprattutto al finale che me la fatta rivalutare completamente).
    Ovviamente spero proprio che non ne facciano un quarto, così va più che bene.

  11. Marco ha detto:

    Albe un tuo parere sulla trilogia in questione?

    Ricondivido il mio precedente commento sul suddetto film:
    prima parte divertente, seconda parte risaputa ma passabile, terza parte capolavoro.

  12. Alberto Cassani ha detto:

    Il primo film mi era parso assolutamente medio, al di là della novità grafica e dell’idea di partenza. Il secondo è meraviglioso, ma il terzo non l’ho visto.

  13. Marco ha detto:

    Albe lo recensirete il quarto?
    Il terzo l’hai poi recuperato?

  14. Alberto Cassani ha detto:

    Il terzo l’ho recuperato apposta per guardare il quarto, e mi è piaciuto moltissimo. Non sono sicuro sia meglio del secondo, però, ma solo perché quello non lo rivedo dai tempi della sua uscita nei cinema.

    Il quarto l’avrei dovuto recensire, purtroppo in questi ultimi mesi il tempo è pochissimo e pare che io mi stia impegnando tantissimo per organizzarlo al peggio.

  15. Marco ha detto:

    Albe il quarto l’hai recuperato?

  16. Alberto Cassani ha detto:

    Ciao Marco. Sì, alla fine l’ho visto all’anteprima stampa. Devo dire che mi è piaciuto più del terzo. Il terzo è più emozionante per i temi che affronta, ma ha una parte centrale che ho trovato davvero moscia. Il quarto, invece, è più variegato e originale. Anche i personaggi di contorno sono meglio riusciti.

  17. Marco ha detto:

    Ciao Albe, grazie per le risposte intanto.
    Sono concorde con te che il quarto non ha momenti di stanca e affronta una bella tematica (con qualche momento toccante), personalmente lo reputo un “best of” di tutti i capitoli, un dolce addio a chi è realmente cresciuto (come me del resto) con questa saga; difatti sono presenti, e tornano, tutti i personaggi principali.
    Qualche leggerezza lo vista in alcune scene action abbastanza risapute e nel fatto che un vero antagonista non c’è, da qui il mio pensiero che abbiano voluto regalare ai fan della vecchia guardia un film “semplice”, molto lineare, per poter dare un sereno addio (la scena finale ne è l’esempio).

    Personalmente reputo ancora il terzo il migliore, ma un finale di saga così avercene.

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.