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"Aide toi, le ciel t'aidera" di François Dupeyron

31 ottobre 2008 Recensioni 0 Commenti
Emanuele Rauco, 31 Ottobre 2008: Vitale
Inedito in Italia

Il giorno del matrimonio della figlia, il padre muore d’infarto dopo aver sperperato la dote ai cavalli. Per non rovinare l’atmosfera di festa, la madre decide di nasconderne il decesso e seppellirlo nello scantinato, chiedendo aiuto al suo anziano vicino di casa. Più facile a dirsi che a farsi…


Se è normale, per ogni Festival che si rispetti, avere nutrite compagini dell’estremo oriente o comunque dell’Asia sconosciuta, più di nicchia e limitato è l’apporto a queste manifestazioni di film provenienti dall’Africa. In effetti nemmeno al terzo Festival di Roma ci sono pellicole giunte dal continente nero, ma ce n’è una che sembra aprirne uno spaccato. Parliamo del nuovo film di François Dupeyron, famoso per aver diretto Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, che stavolta realizza un film del tutto africano ma totalmente ambientato nell’Île-de-France, non lontano da Parigi, cercando di riportare le atmosfere del cinema lontano di quel continente. E sforna uno dei film migliori visti in Concorso.

Scritta dal regista, una commedia umana popolaresca, ricca di umanità ai limiti del corale e pulsioni terrene, che non ha paura nemmeno di giocare con equivoci in salsa noir.

Ambientato nella comunità africana del luogo, tra un cortile, un appartamento, una lavanderia a gettone e un negozio di parrucchiera, il film racconta le difficoltà più o meno quotidiane di una famiglia e dei loro congiunti, puntando sulla componente femminile e colorando il film di tutti i sentimenti e le sensazioni che il matriarcato africano porta con sé, in primis una feconda sensualità.

Fotografato da Yves Angelo con una straordinaria varietà di colori caldi, il film sembra un vero e proprio omaggio non cinefilo ma sincero al cinema africano, alle atmosfere e ai toni di un grande come Idrissa Ouedraogo, alla forza e alle risorse vitali e rumorose di un popolo che, anche se traslato in un altro continente, sa fare di necessità virtù. Come il film – volutamente povero e semplice – capace però, per virtù di stile e forza poetica, di raccontare un mondo e un modo di raccontarlo piacevole e rinfrancante. La sceneggiatura mescola l’umorismo anche semplicistico della tradizione africana con una più raffinata riflessione familiare e costruisce una galleria di personaggi umani e sorridenti che scalda il cuore. Dupeyron sceglie prevalentemente la macchina a mano, il tono giocoso, la tristezza sussurrata e da superare e, pur nella povertà e nell’umiltà stilistica, convince.

Convincono soprattutto gli attori di un variopinto cast, da una straordinaria Félicité Wouassi, madre forte e bisognosa di vita che guida una famiglia allargata di grandi caratteristi (da segnalare l’irresistibile Mata Gabin). In attesa che la giuria o il pubblico diano un riconoscimento qualsiasi a uno dei pochi film convincenti del Concorso, speriamo solo che almeno gli spettatori abbiano potuto apprezzarlo come hanno fatto i giornalisti, che hanno attribuito uno dei più calorosi applausi del Festival.


Titolo: Aide toi, le ciel t’aidera
Regia: François Dupeyron
Sceneggiatura: François Dupeyron
Fotografia: Yves Angelo
Interpreti: Félicité Wouassi, Claude Rich, Elisabeth Oppong, Ralph Amoussou, Charles-Etienne N’Diaye, Jean-Jacques Ido, Mata Gabin, Mamadou Dioume, Fatou N’Diaye, Karim Kermaoui, Renée Lecalm, Raymond Gil, Jacqueline Dufranne
Nazionalità: Francia, 2008
Durata: 1h. 32′


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