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"Boys Don't Cry" di Kimberly Peirce

16 febbraio 2000 Recensioni 0 Commenti
Boys Don't Cry

20th Century Fox, 11 Febbraio 2000 – Insipido

A Falls City, Nebraska, arriva il giovane Brandon, che attira subito le simpatie delle ragazze del luogo per quell’aria delicata e il suo comportamento così gentile. Intreccia una storia d’amore con Lana, ma la polizia scopre per caso la verità su di lui: Brendon è in realtà una ragazza in crisi di identità sessuale…


Hilary Swank e Chloë Sevigny in Boys Don't CryTratto da una storia vera avvenuta nel 1993, Boys Don’t Cry è un film con una trama molto interessante vanificata però da una sceneggiatura noiosa e una regia per nulla ispirata. Se la prima ora di proiezione è ancora sopportabile nella seconda le uniche cose positive sono un inseguimento in auto e la canzone dei titoli di coda, Bluest Eyes in Texas, con la bella voce della cantante dei Cardigans Nina Persson. La cosa peggiore di tutto il film, invece, è il finale esageratamente prolungato, con delle scene eccessive e degli episodi assolutamente inutili. Certo lo scopo della regista era quello di inchiodare lo spettatore davanti agli eventi, ma si è cercato di farlo in maniera troppo esasperata.

Peter Sarsgaard, Hilary Swank e Brendan Sexton III in Boys Don't CryLa protagonista Hilary Swank riesce ad essere straordinaria in un ruolo tutt’altro che facile, nascondendo la propria femminilità grazie anche ai capelli cortissimi, alla ferrea dieta cui si è sottoposta per far risaltare gli zigomi e avere quindi un viso più mascolino, alla fascia elastica indossata per nascondere il seno ed evidentemente alle sue grandi capacità recitative. Purtroppo i suoi sforzi sono vanificati dal doppiaggio italiano, che le ha affibbiato una voce troppo femminile come quella di Tatiana Dessi. Peccato, perché se la Swank ha vinto il Golden Globe ed ha ottenuto una nomination all’Oscar vuol dire che era riuscita ad essere convincente anche sotto l’aspetto vocale.

Hilary Swank in Boys Don't CryLa regista Kimberly Peirce è qui al suo primo lungometraggio, dopo aver raccontato questa stessa storia in un cortometraggio omonimo che le è servito come tesi di laurea alla Columbia University. Portando quel corto al Sundance Institute è entrata in contatto con la produttrice indipendente Christine Vachon – responsabile di pellicole controverse come Kids, Happiness, Ho sparato a Andy Warhol e Velvet Goldmine – che ha creduto nel progetto di farne un lungometraggio. I risultati del botteghino (12 milioni di dollari incassati negli Stati Uniti contro 2 di costi di produzione) le hanno dato ragione, quelli artistici decisamente meno.


La locandina statunitense di Boys Don't CryTitolo: Boys Don’t Cry (Id.)
Regia: Kimberly Peirce
Sceneggiatura: Kimberly Peirce, Andy Bienen
Fotografia: Jim Denault
Interpreti: Hilary Swank, Chloë Sevigny, Peter Sarsgaard, Brendan Sexton III, Jeanetta Arnette, Alicia Goranson, Alison Folland, Rob Campbell, Matt McGrath, Cheyenne Rushing, Robert Prentiss, Josh Ridgway, Craig Erickson, Stephanie Sechrist
Nazionalità: USA, 1999
Durata: 1h. 54′


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