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"La Bussola D'oro" di Chris Weitz

10 dicembre 2007 Recensioni 2 Commenti
Pietro Salvatori, 10 Dicembre 2007: Discontinuo
01 Distribution, 14 Dicembre 2007

Una bambina scopre che il suo destino è quello di svincolarsi dalla realtà per affrontare una serie di inaspettati incontri e straordinarie avventure…


Gli schermi sotto le feste si riempiono, come di consueto, dell’immancabile favola fantasy. Dopo Il Signore degli anelli e Le cronache di Narnia, solo per citarne alcuni, quest’anno è toccato a La bussola d’oro essere trasposto sul grande schermo per la gioia (?) di grandi e piccini.

Un mondo appena verosimile, quello raccontato da Philip Pullman nella trilogia Queste oscure materie, e ripreso abbastanza fedelmente dal regista Chris Weitz. Un mondo nel quale, a dispetto di una conformazione geografica che rispecchia quella reale, ogni essere umano possiede una sorta di animale custode chiamato “daimon”, nel quale si viaggia in strambi palloni aerostatici e che è popolato da orsi polari corazzati e streghe volanti.

A condire una confezione di tutto rispetto, la presenza di star del calibro di Nicole Kidman e Daniel Craig, entrambi già visti nel recente Invasion, ulteriormente impreziosita dall’apparizione della sempre più lanciata Eva Green e dall’etichetta New Line Cinema (quella, per intenderci, della trilogia jacksoniana del Signore degli Anelli). Si fa dunque presto a identificare nell’economia del film, sostenuto da una massiccia operazione di marketing, tutte le caratteristiche del grande blockbuster da alta stagione.

Lontani, nella versione cinematografica, gli echi della violenta polemica che ha investito l’anticattolicità del romanzo («La genesi vista dal punto di vista di Satana», l’ha definito Edoardo Rialti, ricercatore di letteratura medievale all’università di Firenze), quel che non permette alla pellicola di scivolare via indenne da critiche è l’estrema discontinuità di narrazione con la quale la sceneggiatura ha trasposto la grande ricchezza di dettagli del libro. Il film diventa frammentario, ellittico, a tratti incomprensibile e, fatta salva la piccola protagonista, riduce tutti i personaggi a mere caratterizzazioni stereotipate. Tutto ciò rende il fluire della storia estremamente faticoso.

Un film dunque irrisolto, che smorza ancor più quanto (poco) di buono ha seminato con l’assoluta mancanza di un finale: il «to be continued…» chiude mestamente un’ultima, banale, sequenza.


Titolo: La Bussola D’oro (The Golden Compass)
Regia: Chris Weitz
Sceneggiatura: Chris Weitz
Fotografia: Henry Braham
Interpreti: Dakota Blue Richards, Nicole Kidman, Sam Elliott, Eva Green, Daniel Craig, Ben Walker, Jim Carter, Christopher Lee, Tom Courtenay, Edward De Souza, Simon McBurney, Jack Shepherd, Magda Szubanski, Derek Jacobi, Clare Higgins
Nazionalità: USA – Regno Unito, 2007
Durata: 1h. 54′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Riccardo ( ex Mickey Rourke ) ha detto:

    L’ennesimo fantakolossal del cinema.
    Legato quasi ad una fantascienza narniana, scene qualche volte stupide, altre veramente toccanti ( il duello fra i due orsi ).
    Inoltre la bella Kidman ha coperto con la sua bellezza la sua parte idiota e quasi patetica.

  2. Marco ha detto:

    Si concordo con la recensione.
    Alcune buone trovate (i daimon) però spiegati forse un pò troppo superficialmente, alcuni passaggi idioti che alternano a scene abbastanza interessanti ma i pregi sono veramente pochi in questo film.
    Craig deludente, Kidman nasconde sotto la sua bellezza una interpretazione non ai suoi migliori livelli, bambina protagonista accettabile.
    Weitz ha preferito accentuare la personalità di chi sia buono e di chi sia cattivo e togliendo quello che era troppo forte nel libro, facendone un prodotto apposta per il target giovanile o perlomeno un fantasy per la tipica famigliola sotto le feste e scrivendo, contemporaneamente, uno script incomprensibile per i bambini e poco interessante per quelli più grandi.
    Apprezzabili gli effetti speciali, alcuni molto belli ma altri veramente mal fatti (i daimon) e le streghe nella battaglia finale; Oscar per quest’ultimi immeritati, a meno che la concorrenza non fosse troppo agguerrita.
    Scenografie e fotografia degne di nota. Musica adatta al climax.
    Inutile averlo nela propria videoteca dato che il finale è aperto e non si faranno ulteriori sequel dato l’insuccesso mondiale (o almeno molto al di sotto delle aspettative).

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