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Complesso di colpa di Brian De Palma

3 luglio 2005 Recensioni 0 Commenti
Complesso di colpa

Columbia, 1977 – Inquietante

La vita di Michael Courtland va in frantumi quando moglie e figlia restano uccise durante un sequestro. Molti anni dopo, durante una visita in Italia, Courtland incontra una donna che assomiglia in maniera incredibile a sua moglie. L’uomo comincia a frequentarla e se ne innamora, vittima di un diabolico complotto…


Complesso di colpa è un film che difficilmente può essere dimenticato. Difficile dimenticare tutta la suspense che riesce sapientemente a creare anche nei momenti in cui l’azione sembra quasi statica, anche nei momenti in cui i dialoghi sono assenti e la macchina da presa segue i lunghi silenzi del protagonista, complice anche una colonna sonora che crea il giusto pathos.

Cliff Robertson e Geneviève Bujold in Complesso di colpaDiversi elementi concorrono a indicare da subito che ci si trova di fronte a un dramma a tinte gialle: pistole nascoste addosso a finti camerieri, un rapimento all’inizio dell’intreccio e, appunto, la musica. Ma la trama non è prevedibile, perché stupisce laddove ci si aspetta qualche colpo di scena tradizionale. Brian De Palma – forte di una sceneggiatura efficace e nel finale sorprendente – guida con mano sapiente lo spettatore per un sentiero che pare avere un unico volto, per poi rivelare le sue carte verso la conclusione della vicenda. C’è da chiedersi a quel punto se tale conclusione si sarebbe potuta prevedere, ma la sceneggiatura pare avere nascosto bene i suoi eventuali indizi anche allo spettatore più acuto e smaliziato.

De Palma realizza un film che non ha solo dei risvolti gialli ma anche uno spessore psicologico, soprattutto nei confronti del protagonista. La macchina da presa pare analizzarlo col modo in cui segue e riprende i suoi silenzi, la sua solitudine, dopo che ha perso moglie e figlia. Il suo senso di colpa è intrecciato all’amore per la moglie, il cui ricordo non riesce a cancellare ma che anzi fa rivivere nel momento in cui incontra la sosia della donna. Nemmeno la psicologia femminile è trascurata, bensì condotta piuttosto finemente.

La mano di De Palma si vede anche nella scelta degli ambienti: una Firenze piovosa, un caffè che si affaccia su Palazzo Vecchio, una chiesa storica e suggestiva… Vengono insomma esplorati alcuni tra i numerosi luoghi artistici di Firenze, ottenendo un risultato altrettanto artistico. Ma è l’uso di long take e soggettive a fare la differenza, conferendo stile e maniera. Rivedendo con attenzione i titoli di testa si scopre che nelle immagini che li accompagnano c’è un pezzetto di film: può essere guardato in filigrana come alcune sequenze fiorentine, analisi utile non tanto ai fini della soluzione dell’intreccio, quanto alla comprensione del tocco di De Palma. E di come Complesso di colpa non sia un film qualunque.


La locandina di Complesso di colpaTitolo: Complesso di colpa (Obsession)
Regia: Brian De Palma
Sceneggiatura: Paul Schrader
Fotografia: Vilmos Zsigmond
Interpreti: Cliff Robertson, Geneviève Bujold, John Lithgow, Sylvia Kuumba Williams, Wanda Blackman, J. Patrick McNamara, Stanley J. Reyes, Nick Kreiger, Stocker Fontelieu, Don Hood, Andrea Esterhazy, Thomas Carr, Tom Felleghy, John Creamer
Nazionalità: USA, 1976
Durata: 1h. 38′


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