"A Natale mi sposo" di Paolo Costella

Medusa, 26 Novembre 2010 – Consumato
Gustavo gestisce una modesta trattoria ma sogna di diventare un grande chef. La grande occasione si presenta quando una coppia altolocata gli offre di accompagnarli a Saint Moritz per occuparsi del pranzo di matrimonio della figlia. La cerimonia avrà però risvolti inaspettati…
Dopo l’imbarazzante Olè e gli altrettanto dimenticabili Matrimonio alle Bahamas e La fidanzata di papà, l’allegro Massimo Boldi torna a invadere le sale di tutta Italia dando così inizio alla consueta sfida natalizia contro il cinepanettone interpretato dal suo ex compagno di set – ora rivale – Christian De Sica. Ormai schiavo delle sue infinite smorfie, il comico milanese – un tempo simpatico ma oggi solo irritante e fastidioso – sorregge sulle proprie spalle un film che, se non fosse per il titolo, sembrerebbe la spudorata ricopiatura dei tre sopraccitati. Ancora una volta, l’espediente preferito dagli autori per dare vita a gag e situazioni tipicamente slapstick è il matrimonio, ove capeggiano, come sempre, cafonaggini e nefandezze d’ogni genere contornate da battutacce insulse e ormai consumate.
Pur mettendo in scena un incontro/scontro tra le nostre classi sociali evidenziando i rispettivi dialetti e “usanze”, non v’è nessuna pretesa di tracciare una benché minima satira di costume, come non si cerca di evadere da tutti gli stereotipi e luoghi comuni propinatici in questi anni. Gli archetipi da sempre appartenuti a questo genere rimangono totalmente immutati, con una sceneggiatura che fa della prevedibilità il suo fattore dominante e una colonna sonora ultracommerciale e onnipresente che spazia da Katy Perry a Bruno Mars solo per “arruffianarsi” i tanti teen-ager che si gusteranno il film.
Il reparto attoriale viaggia totalmente a briglie sciolte e la regia di Paolo Costella pare non averne alcun controllo, lasciando carta bianca non solo a Boldi – qui anche soggettista – ma anche a comprimari come Vincenzo Salemme, Massimo Ceccherini, Jacopo Sarno – emblematico esempio di inespressività e staticità recitativa – e Lucrezia Piaggio.
Rispetto al precedente film di Enrico Oldoini, questo può essere considerato un (mezzo) passo avanti, perché qualche accennato sorriso, seppur di rado, ci scappa, ma siamo sempre su livelli al limite dell’inguardabile. Ma forse, su una cosa, i vari Parenti, Vanzina e Oldoini di turno hanno ragione: «Questi film sono lo specchio della nostra società e gli spettatori ci si riconoscono». Raccapricciante, ma anche terribilmente vero. Basta dare un’occhiata fuori dal cinema per accorgersene.
Titolo: A Natale mi sposo
Regia: Paolo Costella
Sceneggiatura: Gianluca Bomprezzi, Edoardo Falcone, Paolo Costella
Fotografia: Enrico Lucidi
Interpreti: Massimo Boldi, Vincenzo Salemme, Nancy Brilli, Enzo Salvi, Massimo Ceccherini, Elisabetta Canalis, Teresa Mannino, Loredana De Nardis, Lucrezia Piaggio, Ric
Nazionalità: Italia, 2010
Durata: 1h. 37′
Sono almeno 15 anni che i cinepanettoni non (mi) fanno più ridere. Sinceramente non mi spiego neanche il successo che a Natale hanno sti pseudo-film… Speriamo almeno non vengano sovvenzionati dallo stato.
Giusta recensione. Penosissimo. Ormai Boldi è in rovina.
Albe che ne pensi dei film di Salemme? Visto “…E Fuori Nevica?
Salemme e Pieraccioni sono cominci di cui non vedo film da anni: cinematograficamente non offrono mai nulla e hanno una comicità che di rado trovo divertente.