"Adèle e l’enigma del Faraone" di Luc Besson
Emanuele Rauco, 29 Settembre 2010: Sgangherato |
Medusa, 15 Ottobre 2010
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Adèle Blanc-Sec, giornalista e avventuriera di inizio del XX secolo, è alla ricerca del segreto per ridare vita alla sorella. Le potrebbe essere d’aiuto il professor Ménard, se non fosse che le sue ricerche stanno facendo invadere Parigi di mummie, fossili e dinosauri…
Diciamolo chiaro: è dai tempi del Quinto Elemento che Luc Besson non trova più la verve che ne aveva fatto un cineasta di culto da Le dernier combat passando per Léon. Eroine e film per bambini, per non dire dei tentativi metafisici di Angel-a, non ne hanno risollevato le sorti e allora tanto vale accontentarsi di quello che ci può ancora offrire. Come nel suo ultimo film, tratto dalla serie di fumetti di Jacques Tardi, in cui l’avventura e la fascinazione dell’immaginario lascia spazio al bizzarro umorismo.
Sgangherato e pasticciato, ma genuinamente divertente exploit di Luc Besson nel fumetto, un Indiana Jones fumettistico e buffonesco, scritto dallo stesso Besson, in cui il regista mescola impunemente avventura, commedia e fantasy per un pubblico infantile o per adulti dalla fertile capacità regressiva. E’ infatti la dimensione caricaturale del film a segnarlo fin dall’inizio e a dargli il passo di un baraccone circense in cui gli effetti speciali si congiungono alle tracce melodrammatiche e si scontrano con attimi di comicità delirante (se non greve) che devono il loro ritmo al personaggio centrale di Adèle, donna sbrigativa, indolente, sprezzante, sexy (Besson non rinuncia a inquadrarla nuda nonostante il target), del tutto aliena – e per questo più intrigante – al contesto storico.
La sceneggiatura, evidentemente, va a casaccio, cucendo pezzi di canovaccio a trovate molto divertenti (la ricerca tra le mummie), mettendo insieme i casuali ingranaggi del meccanismo con un ritmo raffazzonato ma anche con una certa fantasia narrativa. Confusione generale ma anche trovate buffe, e in più c’è l’occhio del regista nel gestire le giovani protagoniste, nello scegliere visi e corpi accattivanti piegandoli alle esigenze dello schermo. E fa centro anche questa volta con Louise Bourgouin, abile tanto da oscurare persino la presenza di un attore scafato come Mathieu Amalric.
Titolo: Adèle e l’enigma del Faraone (Les aventures extraordinaires d’Adèle Blanc-Sec)
Regia: Luc Besson
Sceneggiatura: Luc Besson
Fotografia: Thierry Arbogast
Interpreti: Louise Bourgoin, Mathieu Amalric, Gilles Lellouche, Jean-Paul Rouve, Jacky Nercessian, Philippe Nahon, Nicolas Giraud, Laure de Clermont-Tonnerre, Gérard Chaillou
Nazionalità: Francia, 2010
Durata: 1h. 47′
D’accordo con la recensione. Filmetto divertente e sghangherato appunto. In Italia film di questo target cè li sogniamo dato che non abbiamo registi e autori coraggiosi come Besson.
Albe cose na pensi di “Giovanna D’Arco”? Io lo trovato un buon blockbuster, ben girato e appassionato.
Di Besson ti piace qualcosa in particolare?
Se n’è parlato qui http://www.cinefile.biz/?p=455 un paio di settimane fa. “Giovanna d’arco” non m’è proprio piaciuto, mentre direi che “Nikita” sia il miglior film di Besson.