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Aquarius di Kleber Mendonça Filho

14 dicembre 2016 (18 maggio 2016) Recensioni 0 Commenti
Aquarius

Teodora, 15 Dicembre 2016 – Sottile

Donna Clara è una giornalista musicale in pensione, operata in gioventù di tumore al seno e vedova da 17 anni, unica occupante del palazzo in cui vive, che i proprietari vorrebbero abbattere per sostituirlo con uno più lussuoso. La situazione complicata finisce per metterla in conflitto con i suoi stessi figli…


Sonia Braga in una scena di AquariusQuasi scomparsa dai radar europei, l’ex stella delle telenovela anni 70 Sonia Braga è in realtà rimasta sempre attivissima tra il suo Brasile e gli Stati Uniti, dove ha iniziato a lavorare nel 1985 con Il bacio della donna ragno di Hector Babenco. In questo 2016 arriva in concorso al Festival di Cannes come protagonista del secondo lungometraggio di finzione del regista pernambucano Kleber Mendonça Filho, Aquarius (dal nome del palazzo in cui la protagonista abita). Arriva e si piazza subito in cima alla lista delle pretendenti al premio come miglior attrice, perché la sua interpretazione è coraggiosa e intensa a parole come a gesti, e di certo la grande forza con cui il personaggio è scritto non è un difetto.

Fernando Teixeira e Sonia Braga in AquariusMendonça Filho non ha paura di mostrare i corpi dei suoi attori per raccontare non solo la loro carnalità e le loro passioni, ma anche le loro sofferenze e perversioni. La regia li osserva senza invadenze e senza artifici visivi, lasciando che sia l’ottimo montaggio a dare un senso compiuto alle immagini grazie a rapidi flashback e puntuali giustapposizioni. Non ci sono ridondanze tra immagini e parole ma non c’è neanche nulla che non risulti spiegato alla perfezione, a parte ovviamente ciò che deve rimanere in sospeso. Non è tanto narrare una storia, che interessa il regista, quanto raccontare un carattere, un personaggio. Ci riesce benissimo, e va anche oltre.

Sonia Braga in AquariusIniziando Aquarius con la festa per il settantesimo compleanno della madre di Clara, Mendonça Filho prende lo slancio per parlare degli oggetti che ci circondano e di quanto possano rappresentare per ognuno di noi. Dal mobiletto legato a ricordi particolari al disco comprato di seconda mano che conteneva una rarità giornalistica, gli oggetti sono sempre qualcosa più di ciò che sembrano: non è solo la loro funzione che dà loro valore, ma anche l’uso che noi ne facciamo. E se anche il tempo li segna, per noi continueranno sempre a rappresentare qualcosa di più. Allora rifiutare di vendere la propria casa diventa quasi un atto politico, la volontà di affermare che il nostro segno lo lasciamo non solo sulle persone che ci circondano ma anche sugli oggetti che possediamo e utilizziamo. E forse forse, non è detto che del mondo digitale questo lo si possa ancora dire.


La locandina di AquariusTitolo: Aquarius
Regia: Kleber Mendonça Filho
Sceneggiatura: Kleber Mendonça Filho
Fotografia: Pedro Sotero, Fabricio Tadeu
Interpreti: Sonia Braga, Maeve Jinkings, Irandhir Santos, Humberto Carrão, Zoraide Coleto, Fernando Teixeira, Buda Lira, Paula De Renor, Barbara Colen, Daniel Porpino, Pedro Queiroz, Carla Ribas, Germano Melo, Julia Bernat, Thaia Perez, Arly Arnaud, Leo Wainer, Lula Terra
Nazionalità: Brasile – Francia, 2016
Durata: 2h. 25′


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