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"Bangkok Dangerous" dei fratelli Pang

29 gennaio 2010 Recensioni 1 Commento
Emanuele Rauco, 18 Gennaio 2010: Arido
Eagle Pictures, 29 Gennaio 2010

Joe è un killer a pagamento che ha deciso di chiudere la carriera con l’ultima missione, che lo porterà a dover eliminare quattro persone. Ma l’incontro con Kong e una dolce farmacista lo porterà a riflettere su molte cose…


I fratelli Pang chiudono il cerchio: un percorso internazionale cominciato nel 2000, dopo alcuni film distribuiti solo localmente, proprio con Bangkok Dangerous e proseguito lungo gli anni – anche passando per Hollywood – con la trilogia di The Eye (di cui ricordiamo ancora con dileggio il terzo capitolo), e giunto a una svolta proprio con il remake del loro primo successo. Svolta perché affrontano in modo diretto il mercato statunitense e internazionale grazie alla presenza di un attore di richiamo come Nicolas Cage. Il risultato, per quanto fedele all’originale, è però sterile e poco compatto.

Dramma d’azione e thriller a tinte oscure che Jason Richman trae con aderenza all’originale dei Pang, ma riducendo il film a una serie di atti e scene più o meno spettacolari che presto mostrano la corda. Infatti, su un plot che è stato sondato con ben altra pregnanza (e per restare in estremo oriente) da film come The Killer di John Woo e manga come Crying Freeman e Sanctuary, il film mette in secondo piano la malinconia e il disagio esistenziale di un uomo che vorrebbe finalmente vivere la pienezza di un contatto e un rapporto umano rispetto a un lavoro intriso di morte a favore di una serie di gesti performativi e spettacolari, ognuno messo in scene con stili e modalità diverse. Il vero problema è che questa sequenza di numeri si rifà ad altri immaginari riproposti pedissequamente, da 007 a Brian De Palma fino all’apoteosi decostruzionista dell’azione made in Hong Kong del finale, senza mai aggiungervi nulla né nella messinscena né nella tecnica di ripresa.

La sceneggiatura, di fronte a questo progetto si limita a masticare temi e linee narrative, anche perché quando è messa di fronte alle esigenze narrative della pellicola e della produzione, non può far altro che evidenziare i limiti nel trattamento dei personaggi e della costruzione, mentre la regia raggiunge il minimo risultato col massimo della tecnica profusa (per esempio il montaggio di Mike Jackson e Curran Pang), per colpa soprattutto dell’incapacità di dare allo spettacolo una forma realmente affascinante. Che non può passare certamente per la verve spenta e pensosa di un Nicolas Cage con parrucchino annesso, che fatica a dare ai suoi personaggi la carica iconica che vorrebbe. E che riduce uno spettacolo corposo in una sorta di micro-circo di periferia.


Titolo: Bangkok Dangerous – Il codice dell’assassino (Bangkok Dangerous)
Regia: Danny & Oxide Pang
Sceneggiatura: Jason Richman
Fotografia: Decha Srimantra
Interpreti: Nicolas Cage, Shahkrit Yamnarm, Charlie Yeung, Panward Hemmanee, Nirattisai Kaljaruek, Dom Hetrakul, Tuck Napaskorn, Steve Baldocchi, Chris Heebink, James With
Nazionalità: USA, 2008
Durata: 1h. 39′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Discreto thriller-noir d’azione.
    Molto belle le musiche che si sposano molto bene con le stupende locations molto ben riprese e fotografate ( le luci giocano in questo film ruoli importanti ).
    La regia e il montaggio sono validi, limitata un pò la sceneggiatura ma comunque gradevole e capace di far passare 100 minuti senza annoiare.
    Al contrario del recensore ho trovato la prestazione di Cage molto in parte, è riuscito ad interpretare il killer dallo stato d’animo turbato molto dicretamente ( con mia grande sorpresa, s’intenda! ).
    Anche gli altri attori sono discreti.
    Forse il loro film d’esordio era figlio di un’epoca e adatto allo stile di Hong-Kong di dieci anni fa, infatti vedendolo ora, in Occidente sopratutto, molte scene ci richiamano clichè già visti in decine di film d’azione ( 007, M:I ).
    Comunque ,a parer mio, da vedere almeno una volta per assaporare lo stile action-thriller registico dei Pang per chi li ha apprezzati nei loro precedenti film horror ( The Eye e The Messengers ).

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