"Basic Instinct" di Paul Verhoeven
Penta Distribuzione, 19 Luglio 1992- Terribile
Un detective della polizia di San Francisco indaga sul torbido omicidio di una rock-star. Prima sospettata è l’amante del cantante, che aveva descritto l’assassinio in un suo libro. Tra il poliziotto e la sospettata si crea una forte tensione sessuale, il che certo non va bene per le indagini…
Come costruire un film con una riunione di marketing invece che con la testa degli artisti.
La sceneggiatura di Joe Eszterhas tralascia lo sviluppo del giallo in favore dell’erotismo da quattro soldi e Verhoeven, regista sempre privo di senso della misura, esagera quest’ultima componente per attirare chi non ha il coraggio di affittare un film porno. E i numeri danno loro ragione.
Personaggi tagliati con l’accetta, credibilità della trama quasi nulla e ricerca del patinato come scelta stilistica, ma la coppia regista-sceneggiatore farà di peggio tre anni dopo con Showgirls.
Buono il montaggio e le musiche (entrambi nominati agli Oscar), ma l’unico vero (seppur contestabile) pregio del film è aver dato fama mondiale a Sharon Stone, che per ottenerla ha però dovuto farci vedere il suo vero colore di capelli.
Titolo: Basic Instinct (Id.)
Regia: Paul Verhoeven
Sceneggiatura: Joe Eszterhas
Fotografia: Jan de Bont
Interpreti: Michael Douglas, Sharon Stone, George Dzunda, Jeanne Tripplehorn, Denis Arndt, Leilani Sarelle, Bruce A. Young, Chelcie Ross, Dorothy Malone, Wayne Wright, Daniel von Bargen, Stephen Tobolowsky, Benjamin Mouton, Mitch Pileggi
Nazionalità: USA, 1992
Durata: 2h. 03′
A differenza del sequel si difende bene, nominato a due oscar e con un sharon stone, che è rimasta nella sua bellezza anche oggi.
Ma il finale non è molto chiaro.
potrebbe essere che Michael Douglas muore, come c’è l’ipotesi che sopravviva.
A me è piaciuto molto.
ho apprezzato come thriller ed eros si sono fusi con maestria, senza lasciare nulla al caso.
tarantiniano l’omicidio all’inizio del film e quello nell’ascensore.
Da scadente fiction gotica gli sguardi maligni della stone nelle scene finali del film.
Alberto, c’è un film che io adoro: “Exotica”. Lo trovo un capolavro pur riconoscendo che la sceneggiatura è un po’ forzata con le troppe coincidenze in cui incappano i protagonisti. Però a livello di contenuto lo adoro e ci sono moltissimi dialoghi stupendi. Eppure è stato un po’ sottovalutato dalla critica secondo me. Tu che ne pensi?
“Exotica” non l’ho mai visto, ma Egoyan è un regista che ho sempre trovato molto interessante.
Ci vorrebbe proprio una bella recensione su Cinefile… 🙂
Me lo procuro e vedo com’è, allora.