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"Che - Guerriglia" di Steven Soderbergh

24 aprile 2009 Recensioni 0 Commenti
Che

Bim, 30 Aprile 2009 – Pretestuoso

Stanco del potere e della politica reale, il Che vorrebbe portare la rivoluzione e la sua esperienza ovunque ci sia un popolo che lotta contro la tirannia. Dopo aver partecipato alla rivoluzione cubana, l’argentino si sposta in Congo, ma la tappa decisiva e fatale sarà la Bolivia…


Benicio Del ToroLa seconda parte di un dittico attesissimo e, chissà come, piuttosto apprezzato dalla critica, avrebbe dovuto dare una svolta vigorosa a un film che si era segnalato per la piattezza scolastica – ravvivata solo da un ottimo finale – e per quella stilistica, forse premeditata. E ci si augurava che, dovendo parlare di guerriglia, questa seconda pala ricalcasse la tensione e l’atmosfera di quel finale. E invece Steven Soderbergh riesce nell’intento di realizzare un film ancora più piatto e malmostoso del precedente, rendendo la vita di Guevara in Bolivia una specie di lunga e asfittica scampagnata nei boschi, senza fare emergere i lati suoi o del suo pensiero, né di un preciso momento storico.

Benicio Del ToroIl dato narrativo è tutto qua, e non sarebbe un male, peccato che la sceneggiatura di Peter Buchman abbia ancora meno idee riguardo l’indirizzo da prendere e traccheggi per 132 minuti in attesa di un destino atteso, e purtroppo reso poco interessante. Fin dall’assunto iniziale (Guevara che vorrebbe “insegnare” la rivolta) è evidente l’ambizione didattica del progetto che però, rispetto al primo episodio, manca praticamente tutti gli obiettivi che si propone, sia dal punto di vista dell’indagine del personaggio, che resta sullo sfondo nebuloso, sia nella riflessione sulla rivoluzione e le sue attuazioni pratiche, che difetta completamente di precisione e profondità, sia persino da un punto di vista emotivo e spettacolare, essendoci il primo colpo di pistola dopo 45 minuti, riempiti da chiacchiere inutili.

Una scenaSoderbergh manca completamente la costruzione di un conflitto, ideologico e cinematografico; riempie il suo film di vuoti attimi vacui in cui non c’è nulla, neanche concettualmente; si lascia andare a qualche facile espediente stilistico (l’esecuzione in soggettiva o le oscillazioni della macchina durante gli spari). Ma in un film in cui mancano le idee e gli ideali, i personaggi e le persone, la realtà e la leggenda, l’azione e le reazioni, non ci si può accontentare di una pregevole fotografia (dello stesso Soderbergh sotto falso nome) o di qualche ambizione autoriale. Tanto più che il protagonista-mattatore Benicio Del Toro viene messo da parte, oscurato, risucchiato da un film confuso in cui non si capisce il senso e la finalità dell’operazione. Un film che non c’è, in pratica, e non in senso bressoniano ma nel senso in cui si usa un’immagine e il suo richiamo per imbellettare il nulla. Esattamente come si è fatto per anni con il Che.


La locandinaTitolo: Che – Guerriglia (Che: Part Two)
Regia: Steven Soderbergh
Sceneggiatura: Peter Buchman
Fotografia: Peter Andrews (alias Steven Soderbergh)
Interpreti: Benicio Del Toro, Carlos Bardem, Demián Bichir, Joaquim de Almeida, Eduard Fernández, Marc-André Grondin, Óscar Jaenada, Kahlil Mendez, Elvira Mínguez, Jordi Mollá, Gaston Pauls, Lou Diamond Philipps, Franka Potente, Armando Riesco, Rodrigo Santoro
Nazionalità: Spagna – Francia – USA, 2008
Durata: 2h. 11′


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