Stai leggendo:

"Child of God" di James Franco

31 agosto 2013 Recensioni 3 Commenti

Inedito in Italia – Morboso

Lester Ballard è un giovane uomo mentalmente instabile, che dopo aver perso la sua abitazione si isola dalla società vivendo una vita ai margini nei boschi del Mississippi. Presto, il lato oscuro di Lester prenderà il sopravvento sulla sua fragile psiche…


Scott Haze in Child of GodLo scopo che James Franco si è prefissato con la sua nuova opera registica – tratta dal terzo romanzo di Cormac McCarthy – sembra essere soltanto uno: sconvolgere il pubblico, e in particolare proprio le platee festivaliere. Child of God presenta infatti tutte le caratteristiche della classica opera controversa da festival, ma manca di quella più importante, ossia la capacità di provocare un reale choc nello spettatore. Nel tratteggiare il suo ritratto dell’umana follia, Franco non riesce ad arrivare al nocciolo della questione o a operare un vero e proprio scavo nel personaggio di Lester (un intenso Scott Haze), confezionando un film posticcio e costruito che vorrebbe essere spiazzante ma, al massimo, riesce solo a provocare disgusto.

Scott Haze in Child of GodCon un protagonista la cui indagine rimane approfondita solo in superficie, il film non raggiunge il giusto grado di empatia con il suo pubblico e così non coinvolge, risultando freddo e quasi pigro nella sua mancanza di senso. A ciò si aggiungono un montaggio privo di qualsiasi senso del ritmo (che abusa senza ritegno di dissolvenze), e una sceneggiatura scarna che non è in grado di trovare il giusto equilibrio narrativo. Tra gli elementi migliori della pellicola, si possono annoverare una buona fotografia realista – curata da Christina Voros – e un’atmosferica colonna sonora bluegrass firmata da Ethan Embry, che riesce a catturare in pieno lo spirito del “profondo Sud” in cui il film si ambienta.

Tim Blake Nelson in Child of GodGli elementi citati non bastano però a compensare i tanti difetti di Child of God, a conti fatti un prodotto insicuro della sua identità e del suo scopo finale. Peccato, poiché le suggestioni adatte a dipingere un inquietante affresco psicologico non mancavano di certo: forse, sarebbe bastato un regista più esperto e meno interessato a inseguire lo shock a tutti i costi.


Il manifesto del Festival di Venezia 2013Titolo: Child of God
Regia: James Franco
Sceneggiatura: James Franco, Vince Jolivette
Fotografia: Christina Voros
Interpreti: Scott Haze, Tim Blake Nelson, Jim Parrack, Nina Ljeti, Brian Lally, Jeremy Ambler, Fallon Goodson, Vince Jolivette, Elena McGhee, Terrance Huff, Nathan Mohebbi, Coby Batty, Anna Kooris, Brad Kaz
Nazionalità: USA, 2013
Durata: 1h. 40′


Percorsi Tematici

  • Non ci sono percorsi tematici collegati a questo articolo.
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. Plissken ha detto:

    Piccolo refuso nel titolo, da Dio ad oro. 🙂

    Peccato per il rosso, il soggetto per quanto non originale aveva certamente buone potenzialità di base.

  2. Tommaso Tocci ha detto:

    A me non è dispiaciuto del tutto, avrei dato un arancione.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    In effetti il rosso è forse esagerato, ma il film dà l’impressione che le cose buone derivino direttamente dal romanzo.

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.